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venerdì 19 Dicembre 2025

Oudin 28 come Biasci, la 7 per Pandolfi: tutti i numeri dei nuovi

Nel calcio moderno i numeri di maglia non sono più soltanto una collocazione tattica: sono dichiarazioni d’intenti, codici personali, talvolta piccoli manifesti. L’US Catanzaro prosegue la nuova stagione con una cinquina di scelte che mescolano novità assolute, continuità e tradizione. Dalle maglie inedite di Davide Buglio e Federico Di Francesco alla 28 di Rémi Oudin — ereditata da un simbolo recente come Tommaso Biasci — fino alla 7 di Luca Pandolfi, numero che profuma di storia giallorossa. È un mosaico che dice molto dei singoli e, insieme, del carattere che Aquilani intende cucire addosso alla squadra.

Buglio 98 – Un inedito che apre un capitolo

La scelta di Davide Buglio è di quelle che restano: la 98 non era mai stata indossata nella storia del Catanzaro. Un numero alto, personale, che spesso i calciatori associano all’anno di nascita o a un dettaglio biografico, e che qui diventa anche un segnale: gambacarattere, disponibilità al duello e alla corsa per tenere alto il ritmo del centrocampo. La novità numerica coincide con una presenza destinata a farsi sentire: una maglia “lunga” per un centrocampista che, più di altri, promette di allungare il raggio d’azione della squadra.

Cassandro 84 – La continuità del dettaglio

Tommaso Cassandro conferma la 84, la stessa vestita nella passata stagione con mister Caserta: oggi la riporta al Ceravolo sotto la guida di Aquilani. Anche questa è una scelta unica nella storia delle Aquile e ha un valore preciso: custodire un filo personale — scaramanzia, ricordo, identità — e insieme ribadire un ruolo chiave nelle rotazioni di fascia. In un calcio sempre più “liquido”, un numero che resta è una bussola: ti ritrovi, ti riconosci, riparti.

Di Francesco 94 – Una cifra generazionale

La 94 di Federico Di Francesco è inedita in giallorosso e porta con sé un doppio messaggio. Da un lato, la freschezza di un esterno che ha scelto Catanzaro per rilanciare con entusiasmo e umiltà; dall’altro, un numero “identitario” che spesso rimanda all’anno di nascita e a una generazione abituata a interpretare il ruolo con duttilità: ala destrasinistratrequarti, a seconda delle esigenze. La 94, insomma, come cornice di un calcio fatto di corse intelligenti e scelte pulite.

Oudin 28 – L’eredità di Biasci e il peso della memoria

Rémi Oudin prende la 28, che fino a pochi giorni fa appartenevaTommaso Biasci: un numero che, per la tifoseria, non è neutro. Biasci ha scritto pagine forti della storia recente giallorossa: 136 presenze44 reti e 13 assist. Non è solo una statistica: è un patrimonio emotivo. In passato l’avevano vestita Iuliano, Nicastro, Falcone (oggi collaboratore di Aquilani) e Sarao. Oudin se ne appropria con la leggerezza di chi arriva per aggiungere: un mancino tecnico, da trequarti e corsie, che porta esperienza da categorie superiori e la responsabilità — dolce — di far sì che quella 28 continui a pesare nel modo giusto, dentro le partite che contano.

Pandolfi 7 – La tradizione che ritorna

La 7 di Luca Pandolfi è storia che si rinnova. Nella scorsa stagione era di Compagnon, e prima ancora ha vestito spalle note come D’AndreaRolandoCurialeKanouteD’UrsiZaniniCunzi. Un tempo, quando i numeri andavano dall’1 all’11, la 7 apparteneva di diritto all’ala destra: profondità, strappo, cross. Oggi Pandolfi la indossa con una sfumatura contemporanea: attacco alla profondità, lavoro spalle alla porta, generosità nel primo pressing. Una maglia “classica” per un calcio moderno: la tradizione che entra nel presente senza perdere il passo.


Dall’inedita 98 alla storica 7, passando per l’identità personale di 84 e 94 e l’eredità emotiva della 28, i nuovi numeri del Catanzaro compongono una mappa affettiva e tecnica insieme. Raccontano persone oltre che calciatori, memorie oltre che ruoli. E ricordano a tutti — dentro e fuori — che una maglia non è mai solo un numero: è il luogo in cui il talento incontra la storia e prova, ogni settimana, a scriverne un pezzetto in più. Ora tocca al campo trasformare questi segni in giocategol e abbracci sotto la Curva.

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