Domenica sera, quando le luci dello stadio Nicola Ceravolo si accenderanno per Catanzaro-Padova, valida per l’ottava giornata di Serie B, sugli spalti veneti ci sarà un’attesa diversa dal solito. Non solo quella per i tre punti, ma anche per il conto alla rovescia che sta per concludersi: sabato 18 ottobre termina infatti la squalifica di due anni per doping di Alejandro “Papu” Gomez, il campione del mondo argentino che il Padova ha voluto fortemente come simbolo della propria ambizione. La partita del Ceravolo, fischio d’inizio alle 19:30, rappresenta quindi un crocevia singolare: potenzialmente l’ultima gara senza il suo colpo più atteso, o forse già la prima con lui, anche se solo in panchina.
Il club biancoscudato si trova di fronte a una scelta tecnica delicata. Da un lato c’è la voglia di abbracciare finalmente il suo talismano, lontano dai campi da ottobre 2023 dopo la positività a un farmaco B2-adrenergico che lui ha sempre definito “uno sciroppo per la tosse dei miei figli”. Dall’altro lato c’è la prudenza di chi sa che due anni di inattività agonistica non si cancellano con un semplice fischio d’inizio, e che una trasferta insidiosa come quella calabrese potrebbe non essere il palcoscenico ideale per un ritorno così atteso. Le indiscrezioni della vigilia non sciolgono il dubbio: mister Matteo Andreoletti potrebbe valutare una convocazione simbolica o preferire il debutto casalingo della settimana successiva contro la Juve Stabia, quando l’Euganeo potrà tributargli l’accoglienza che merita un campione del mondo.
Aquilani cerca la prima vittoria casalinga
Al di là del caso Gomez, la partita ha un significato importante per entrambe le squadre, ma soprattutto per il Catanzaro di Alberto Aquilani, che ancora non ha trovato il successo in questo campionato. I giallorossi sono impantanati nella pareggite più frustrante: sei pareggi e una sconfitta nelle prime sette giornate, un ruolino di marcia che li colloca al quattordicesimo posto con appena sei punti, ben lontano dalla zona playoff frequentata nelle ultime due stagioni. L’ex centrocampista della Roma, arrivato in estate con un contratto biennale dopo l’esperienza al Pisa, sta cercando la formula giusta per sbloccare una squadra che fatica a trovare continuità.
Le difficoltà offensive sono evidenti: sette gol segnati in sette partite, otto subiti, e quella sensazione di incompiutezza che accompagna ogni prestazione. Pietro Iemmello, Luca Pandolfi, Filippo Pittarello sono chiamati a invertire la rotta proprio contro un Padova reduce dalla sconfitta di Bari ma ancora solido in classifica con otto punti. I veneti hanno dimostrato nelle prime uscite di possedere un’identità tattica ben definita, un gioco propositivo che li ha portati a sfiorare risultati importanti anche quando non li hanno ottenuti.
L’emergenza biancoscudata senza Silva e Capelli
Se il Catanzaro deve fare i conti con la sterilità offensiva, il Padova ha problemi di tutt’altra natura: l’infermeria. Oltre all’assenza ancora formale del Papu Gomez, almeno fino a domani, mister Andreoletti deve rinunciare al talento brasiliano Jonathan Silva, fermo ai box per almeno venti giorni a causa di una lesione muscolare. Si aggiungono gli stop di Pastina e Baselli, mentre lo squalificato Alessandro Capelli completa il quadro delle defezioni. L’unica nota positiva riguarda il giovane Jacopo Bacci, prossimo al rientro in gruppo, ma ancora non pronto per essere gettato nella mischia.
La trasferta calabrese rappresenta per i veneti l’occasione per riscattare immediatamente il passo falso di Bari e mantenere il contatto con le posizioni di vertice. I precedenti sorridono solo parzialmente: nei dodici confronti disputati in terra calabrese, il Padova ha vinto appena due volte, contro cinque vittorie del Catanzaro e altrettanti pareggi. Ma i numeri del passato pesano relativamente in un campionato così equilibrato, dove ogni partita può ribaltare gerarchie e pronostici. Quello che conta, per i biancoscudati, è tenere la barra dritta in attesa del grande momento: quando il Papu Gomez potrà finalmente indossare la maglia biancoscudata e ricominciare a incantare i campi di Serie B, questa volta con l’orgoglio di chi ha pagato un prezzo altissimo per un errore che non si sarebbe mai dovuto trasformare in una gogna sportiva durata due anni.
Domenica sera, dunque, sarà l’ultima o la prima? Il Ceravolo potrebbe assistere alla chiusura di un’era di attesa o all’alba di una nuova avventura. In entrambi i casi, il countdown è finito: il Papu è pronto a tornare.