Catanzaro-Palermo termina 1-0. La notte del Ceravolo ha finalmente regalato ai tifosi giallorossi quel sorriso che mancava da nove giornate. Il Catanzaro di Alberto Aquilani ha spezzato il digiuno di vittorie superando 1-0 il Palermo di Filippo Inzaghi, in una serata dove cuore, grinta e spirito di sacrificio hanno fatto la differenza più della tecnica raffinata. Una prestazione solida, concreta, pragmatica: quella che i tifosi aspettavano da settimane e che consegna ai giallorossi tre punti d’oro contro una delle favorite per la promozione diretta. Il Catanzaro sale a quota 9 punti in classifica, mentre il Palermo incassa la prima sconfitta stagionale dopo otto risultati utili consecutivi, lasciando la Calabria con più interrogativi che certezze.
Catanzaro-Palermo: La svolta tattica che cambia tutto
Aquilani ha studiato, ha riflettuto, ha osato. E la scelta di abbandonare il consueto assetto per virare su un inedito 3-5-1-1 si è rivelata vincente. Un modulo camaleontico, capace di trasformarsi in 5-3-2 in fase difensiva e di stringere le maglie quando il Palermo provava ad alzare il baricentro. Non un calcio spettacolare, certo, ma finalmente efficace: equilibrio, compattezza, attenzione ai dettagli. Quelle caratteristiche che nelle precedenti uscite erano mancate e che giovedì sera hanno invece costituito l’ossatura di una vittoria costruita con intelligenza tattica. Petriccione (e Buglio), Pontisso e Rispoli hanno formato un centrocampo denso, capace di proteggere la difesa e di ripartire con tempi giusti, mentre sulle fasce Favasuli e Cassandro hanno corso per novanta minuti, coprendo ogni centimetro di campo.
La partita si è aperta con ritmi alti e una cornice di pubblico importante, nonostante qualche interruzione dovuta ai fumogeni sugli spalti. Dopo un avvio equilibrato, è stato il Catanzaro a prendere in mano le redini del gioco, costruendo con pazienza e colpendo con cinismo. Di Chiara e Iemmello hanno sfiorato il vantaggio in più occasioni, mentre il Palermo provava a rispondere con le iniziative di Palumbo e Segre, i più ispirati tra i rosanero ma troppo isolati per incidere davvero. La sensazione era chiara: i giallorossi stavano finalmente trovando quella quadratura che da inizio stagione sembrava un miraggio. Ogni reparto lavorava in sincronia, ogni giocatore sapeva cosa fare e quando farlo. Niente improvvisazioni, solo sostanza e concretezza.
Cisse, l’istinto del bomber che decide
Il gol che ha rotto gli equilibri è arrivato nel momento più delicato, quello del recupero del primo tempo, quando le gambe iniziano a pesare e l’attenzione può calare. Invece il Catanzaro ha trovato la zampata vincente: al 45’+2, sugli sviluppi di una lunga rimessa laterale battuta da Brighenti, Alphadjo Cisse si è avventato su un rimpallo in area e ha scaraventato la palla sotto l’incrocio con una rasoiata potente e precisa, battendo Joronen da distanza ravvicinata. Un gol da attaccante vero, nato dall’istinto e dalla voglia di buttarsi nella mischia. Il giovane attaccante ha fatto impazzire la difesa rosanero, in particolare Diakité e Pierozzi, costantemente in affanno nel tentativo di arginarlo. Una rete pesante, liberatoria, che ha mandato le squadre negli spogliatoi con il Catanzaro avanti e il Palermo chiamato a reagire.
Nella ripresa Inzaghi ha cercato di cambiare l’inerzia della gara inserendo forze fresche. Dentro Bereszynski al posto di Diakité, poi Brunori per provare a trovare la scossa offensiva. Ma il Catanzaro ha gestito con lucidità e ordine, stringendo i denti nei momenti di pressione e ripartendo quando possibile. Pohjanpalo ha avuto la palla del pareggio all’87′, quando di testa ha sfiorato il bersaglio grosso senza però centrare la porta. Dall’altra parte, all’80′, è stato Iemmello a sfiorare il raddoppio con una rasoiata respinta da Joronen, confermando che i giallorossi non si erano accontentati dell’1-0 ma volevano chiudere definitivamente i conti. La difesa calabrese ha tenuto con ordine e concentrazione, guidata da Brighenti e Antonini, mentre Pigliacelli ha amministrato con sicurezza le poche occasioni concesse agli avversari.
Catanzaro-Palermo 1-0: Il Ceravolo ritrova la gioia
Quando l’arbitro ha fischiato la fine, il Ceravolo è esploso in un boato liberatorio. Non era solo la gioia per i tre punti, ma il sollievo di aver ritrovato finalmente quella squadra compatta, determinata, capace di soffrire e di lottare su ogni pallone. Una vittoria che vale doppio: per i tre punti conquistati contro una diretta concorrente, ma soprattutto per il morale di una piazza che cominciava a perdere fiducia dopo otto giornate senza successi. Aquilani ha tracciato la strada: equilibrio, pragmatismo, solidità difensiva. Non sarà un calcio spettacolare, ma se porta risultati come questo, i tifosi giallorossi sono pronti ad abbracciarlo con entusiasmo.
Il Palermo lascia la Calabria con la prima sconfitta stagionale e con qualche dubbio di troppo. Le Douaron e Pohjanpalo sono stati bocciati nelle pagelle, troppo imprecisi nei momenti decisivi, mentre solo Palumbo ha provato a tenere accesa la luce offensiva rosanero, predicando però nel deserto. Inzaghi dovrà lavorare sulla fase realizzativa, perché il potenziale c’è ma serve maggiore concretezza sotto porta. Per il Catanzaro, invece, questa vittoria rappresenta un punto di ripartenza. La classifica si muove, l’ambiente si ricompatta, la squadra ritrova identità. Il prossimo match dirà se questa è davvero la svolta o solo una parentesi, ma intanto il Ceravolo torna a sognare.
