Pigliacelli 5 – Non ha particolari responsabilità in occasione dei tre gol subiti, ma trasmette in generale uno stato di insicurezza ed incertezza in varie occasioni.
Brighenti 5.5 – Perde lucidità in alcune occasioni e subisce un’ammonizione che ne causerà la squalifica per la prossima gara. Un ulteriore problema, per una squadra che non ha valide alternative nel reparto difensivo. (Dal 72’ Seck 4.5 – Tocca pochi palloni, ma neanche uno buono).
Scognamillo 6 – Pohjanpalo è un cliente difficilissimo e quasi sempre letale in area di rigore. Scognamillo riesce a contenerlo e a limitare l’estrema pericolosità in fase offensiva.
Bonini 4 – Inguardabile. Dopo appena nove minuti “sblocca” il risultato- si fa per dire – con un autogol assurdo. Non ha nessuno alle spalle, e se ne dovrebbe accorgere (sono le basi di un difensore) ed oltretutto può fare comodamente ciò che vuole con quel pallone. Invece lo mette dentro di testa in maniera “comoda” oltre che ignominiosa. Compie, oltre a quello principale, un’altra marea di errori. L’assist per Biasci non migliora la scadente prestazione difensiva.
Cassandro 4.5 – Gli difettano ovviamente i mezzi tecnici, ma anche la convinzione. Spinge poco e male, oltre a perdere ingenuamente il pallone che avvia l’azione del terzo gol rosanero.
Pompetti 5.5 – Prova in tutti i modi a dare qualità e sostanza al centrocampo, ma nella mediocrità più assoluta finisce con l’annaspare anche lui.
Petriccione 5 – Di solito è l’ultimo ad arrendersi e il primo ad “accendere la luce” a centrocampo. Stavolta la tiene spenta per tutto il tempo nel quale rimane sul terreno di gioco. (Dal 46’ Pontisso 4.5 – Parte bene, ma le sue conclusioni verso la porta sono velleitarie- e dire che saprebbe fare molto di meglio – e soprattutto sbaglia un gol clamoroso davanti alla porta vuota. Una rete che era impossibile sbagliare e che poteva dare il pareggio ai giallorossi e magari imprimere una svolta alla gara).
Ilie 5.5 – Le qualità non gli mancano, ma le esprime a tratti. Decisamente sottotono rispetto alle sue indubbie qualità. (Dall’81’ Buso 5 – Un tiro assolutamente velleitario, per il resto null’altro).
Quagliata 5 – Non crea mai superiorità numerica e i suoi rari cross non sono mai all’altezza. Una giornata no, anche per lui. (Dall’87’ La Mantia s.v.)
Compagnon 4.5 – Pessima la sua presenza nelle formazione iniziale. Assolutamente inconsistente e giustamente sostituito. Un primo tempo sprecato. (Dal 46’ Biasci 6.5 – Dopo tante apparizioni da comparsa, in questo campionato, finalmente trova un secondo tempo da protagonista e segna un gran gol dei suoi, che fino all’ultimo tiene i giallorossi in partita. Il Palermo segna poi la terza rete, ma il bomber toscano regala almeno una concreta speranza).
Iemmello 5 – Stavolta non riesce a fare a differenza, ma c’è da aggiungere che non è tutta colpa sua.
Allenatore Fabio Caserta 5 – Formazione iniziale che porta a giocare quasi in inferiorità numerica, con un Compagnon assolutamente evanescente. Ma non è solo questo il problema. Il primo tempo è stato disputato con ritmi da bordo piscina in giardino nelle vacanze estive. Non ci sogniamo di dire che la squadra ha mollato la presa, ma certamente si è vista una differenza notevole di approccio e di orgoglio fra la prima e la seconda frazione.
Si è visto un Catanzaro svogliato contro un Palermo certamente pieno di forti individualità, ma di sicuro non imbattibile. E dire che prima della gara ci spaventavamo dell’arbitro, l’ineffabile Feliciani di Teramo, per via di Catanzaro-Bari del 2022 (primo gol barese con rigore assurdo, seconda rete con palla uscita in fallo laterale e rigore non concesso ai giallorossi per un fallo di mano evidentissimo dei biancorossi in area) e della gara di Cittadella all’andata (gol annullato a Pittarello per una presunta spinta di intensità piumistica).
Ma a parte una dozzina di falli non concessi, invertiti o non visti, le pecche del direttore di gara sono stata sovrastate da quelle gigantesche dei calciatori giallorossi, nella quasi totalità.