giovedì 5 Giugno 2025

“Basta morti in Palestina”: Catanzaro scende in piazza. Bosco: “Siamo di fronte a un genocidio”

Domani, giovedì 29 maggioCatanzaro alzerà la voce per chiedere la fine della tragedia umanitaria in atto nella Striscia di Gaza. Alle ore 18:00 in piazza Prefettura, si terrà una manifestazione pubblica promossa dal Comitato provinciale ANPI insieme a CGIL, Libera, Arci e numerose realtà associative del territorio, per dire con fermezza: “Basta morti in Palestina”. Un evento che non vuole essere solo simbolico, ma che intende affermare con forza la responsabilità civile e politica della città di fronte a un conflitto che sta scuotendo le coscienze internazionali.

A dare ulteriore peso all’iniziativa è la posizione assunta da Gianmichele Boscopresidente del Consiglio Comunale di Catanzaro, che in una nota ufficiale ha espresso pieno sostegno alla manifestazione, ribadendo la necessità di una presa di posizione netta contro la violenza e per la pace. Bosco ha parlato con parole chiare e durissime: «Le immagini e le testimonianze che arrivano da Gaza raccontano un conflitto che ha assunto i contorni di un vero e proprio genocidio, con migliaia di vittime civili, bambini inclusi, e una popolazione piegata da fame, sete e assenza di cure mediche».

Un impegno coerente con la storia e le scelte della città

La partecipazione del Consiglio Comunale non è un atto isolato. Come ricordato dallo stesso presidente, nel novembre 2024 Catanzaro aveva già approvato una risoluzione ufficiale per il riconoscimento dello Stato di Palestina e per la cessazione dell’invio di armi al governo israeliano. Una presa di posizione forte, che si colloca in continuità con la manifestazione di domani.

Bosco ha sottolineato come il silenzio delle istituzioni europee e italiane rappresenti un fallimento politico e morale. «Non possiamo restare indifferenti – ha dichiarato – davanti a una delle crisi umanitarie più gravi degli ultimi decenni. Serve un cessate il fuoco immediato, serve una soluzione politica giusta e duratura, serve una voce unita, anche da una città come Catanzaro, che ha sempre difeso i valori della solidarietà, della pace e dei diritti umani».

La sua posizione si allinea anche con le parole forti utilizzate recentemente da organismi internazionali e ONG umanitarie, che hanno denunciato la sproporzione dell’uso della forza e l’impatto devastante sulle popolazioni civili, in particolare a Gaza, dove l’accesso agli aiuti umanitari resta limitato e dove il sistema sanitario è al collasso.

Una piazza civile, per la pace e i diritti

La manifestazione non ha colori politici né ideologie, ma si muove nel solco della difesa della vita umana e della denuncia dell’ingiustizia globale. Accanto all’ANPI e alla CGIL, saranno presenti numerose associazioni del mondo culturale, giovanile, educativo e sociale del territorio. In piazza Prefettura ci saranno anche testimonianze dirette, letture, momenti di riflessione collettiva.

È un gesto, forse piccolo rispetto alla vastità della tragedia, ma che assume un valore etico potente: quello di non girarsi dall’altra parte, quello di costruire, anche dal Sud Italia, una coscienza collettiva. Perché la pace, come il dolore, non conosce confini. E perché il silenzio, in certi casi, è complice.

Nel suo messaggio, Gianmichele Bosco ha voluto lanciare anche un appello: «È fondamentale che l’Unione Europea, l’Italia, e anche Catanzaro assumano una posizione chiara. Basta con le parole di circostanza. Serve una pressione diplomatica forte, serve un’azione coordinata, serve la voce dei popoli».

Domani la voce di Catanzaro proverà a farsi sentire. E se è vero che ogni gesto di pace è un seme, forse da questa piazza potrà nascere qualcosa. La storia, dopotutto, non è fatta solo nei palazzi del potere. La storia, a volte, comincia nelle piazze.

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