Promo desktop
Dolci Emozioni
venerdì 19 Dicembre 2025

Catanzaro-Pescara 3-3: la rimonta è show, ma la beffa al 93′ è atroce

Una partita folle, un concentrato di emozioni che solo la Serie B sa regalare, si è consumata al “Nicola Ceravolo” lasciando un retrogusto amarissimo in casa giallorossa. Catanzaro-Pescara finisce 3-3, un pareggio che vale oro per gli abruzzesi rigenerati dall’esordio del tecnico Giorgio Gorgone, ma che per le Aquile suona come una beffa atroce. La squadra di Alberto Aquilani è stata in grado di rimontare due volte lo svantaggio, ha trovato un capolavoro balistico con Buso per il 3-2, sfiorando l’impresa e tre punti pesantissimi. Eppure, proprio al 93’, la doppietta di Corazza ha gelato il pubblico presente, consegnando al Catanzaro un punto che, per come è maturato, somiglia a un’occasione mancata clamorosa.


Catanzaro-Pescara, tactical analysis: le mosse iniziali e il peso dei moduli speculari

L’incontro è partito con un confronto tattico estremamente interessante, con entrambi i tecnici che hanno optato per il 3-4-2-1 in fase di non possesso, sebbene con interpretazioni diverse. Aquilani ha confermato il suo impianto con Pigliacelli tra i pali e la linea difensiva guidata da Brighenti, affiancato da Antonini e Di Chiara (poi uscito all’intervallo). A centrocampo, l’equilibrio è stato cercato con la coppia Pontisso-Rispoli, mentre l’attacco si affidava a Cisse e Oudin a supporto di Pietro Iemmello. Il Pescara di Gorgone, al suo battesimo in Serie B, ha risposto con un assetto speculare. Il tecnico abruzzese ha puntato su Gravillon, Brosco e Corbo in difesa, con Valzania e Tonin a supporto di Di Nardo in un tridente offensivo che ha subito mostrato grande cinismo. La fase iniziale del Catanzaro è stata a corrente alternata, un tratto che ha finito per caratterizzare l’intera prestazione, lasciando aperte questioni sulla tenuta difensiva e sulla gestione degli spazi centrali.


Catanzaro-Pescara, primo tempo: l’inserimento e il cinismo ospite

L’avvio è stato uno shock per i padroni di casa. Nonostante il primo affondo giallorosso, il Pescara ha subito trovato l’inerzia giusta, anche a causa dell’infortunio di Oliveri che ha costretto Gorgone a inserire Corazza al 9′, mossa che si è rivelata decisiva.

Il vantaggio abruzzese è arrivato al 10′ con una giocata pulita: verticalizzazione di Corbo, sponda intelligente di Tonin e sinistro secco di Di Nardo che ha infilato Pigliacelli tra le gambe per lo 0-1. Un gol che ha galvanizzato gli ospiti, che al 18’ hanno sfiorato il raddoppio con lo stesso Tonin.

Quando il “Ceravolo” ha iniziato a rumoreggiare, il Catanzaro ha mostrato il suo carattere. Al 21’, Cisse ha inventato un assist intelligente per l’inserimento di Nicolò Brighenti, il quale ha colpito di tacco al volo, firmando un gol da attaccante vero per l’1-1. Il vice-capitano ha mostrato una lucidità offensiva fuori dal comune per un difensore. Tuttavia, la sofferenza sulle ripartenze è costata cara al 37’: conclusione da fuori di Dagasso, Pigliacelli ha respinto corto e Corazza è stato il più lesto a insaccare in tap-in per l’1-2. La fragilità difensiva sulle seconde palle è stata la vera nota dolente della prima frazione.


Attacco e impatto dei cambi: la rimonta Buso e Pittarello

Aquilani ha dimostrato grande lucidità tattica nell’intervallo, operando due cambi chiave che hanno subito inciso sul tabellino. L’ingresso di Frosinini per Di Chiara (meno incisivo del solito) e di Pittarello per dare più peso specifico all’attacco si è rivelato vincente.

La ripartenza è stata immediata. Al 46’, dopo un cross di Cisse, la respinta corta di Desplanches sul colpo di testa di Frosinini è stata ribadita in rete da Pittarello, lesto a capitalizzare da due passi per il 2-2. Da quel momento, il Catanzaro ha avviato un vero e proprio assedio offensivo, alzando il baricentro e schiacciando il Pescara.

Il momento che sembrava indirizzare la partita verso la vittoria è arrivato all’82’ ed è stata pura magia: Buso, subentrato dalla panchina, è partito da sinistra, si è accentrato e ha disegnato un tiro a giro “alla Del Piero” che si è infilato all’incrocio opposto. Un gol da copertina che ha mandato il “Ceravolo” in estasi, completando una rimonta gigantesca e portando il punteggio sul 3-2. La giocata di Buso è stata il capolavoro tecnico della serata.


Catanzaro-Pescara, il rammarico: la beffa difensiva al 93’

In quel momento, il Catanzaro aveva la vittoria in tasca: due gol rimontati, il sorpasso e l’inerzia completamente a favore. Eppure, la squadra di Aquilani non è riuscita a “addormentare” la partita, gestendo con troppa leggerezza gli ultimi minuti di recupero (che ammontavano a ben 6′).

Il Pescara, pur stremato, ha lottato con il carattere infuso da Gorgone e dai suoi cambi. Al 93’ è arrivata la beffa che rimarrà impressa nella memoria dei tifosi: su una punizione battuta corta da Letizia, la palla è arrivata a Corazza al limite dell’area. Controllo e destro preciso, rasoterra, che si è infilato nell’angolo, battendo un Pigliacelli non impeccabile sulle conclusioni subite. La doppietta di Corazza ha congelato il risultato sul 3-3 e il morale del “Ceravolo” in un finale da incubo.

Protagonisti e nodi da sciogliere per Aquilani

Il 3-3 di Catanzaro-Pescara è la fotografia di una squadra capace di creare e produrre a livelli altissimi (7 angoli battuti e la forza dei subentrati), ma che paga ancora a caro prezzo le disattenzioni difensive.

Da una parte, la reazione caratteriale e l’impatto dei cambi (Pittarello, Buso, Frosinini) sono stati estremamente positivi. Cisse (un assist e grande presenza) e Brighenti (gol spettacolare) hanno brillato.

Dall’altra, restano evidenti i nodi da sciogliere: la gestione dei finali di gara, le letture difensive sulle seconde palle e una prestazione rivedibile di Pigliacelli e Di Chiara (sostituito all’intervallo). Aquilani dovrà lavorare intensamente su questi aspetti in settimana, perché in Serie B, concedere un punto al 93’ dopo una rimonta del genere è un lusso che non ci si può permettere.

Il pareggio muove la classifica e mantiene i giallorossi in scia playoff, ma la sensazione è che il Catanzaro, quando accende il motore offensivo, può segnare a chiunque, ma quando spegne l’attenzione dietro, rischia di compromettere tutto.

Articoli correlati

Ultimi articoli