La nuova Primavera del Catanzaro si presenta ai blocchi di partenza con il motore già caldo. Dopo l’ottimo avvio in Coppa Italia Primavera – doppio passaggio del turno contro Venezia e Cittadella – il gruppo di Massimo Costantino debutta in Primavera 2 sabato 13 settembre sul campo del Cosenza per un derby che vale subito identità, ritmo e punti pesanti. Una sfida che mette faccia a faccia due stati di forma agli antipodi: dall’energia evidenziata dai giallorossi alla situazione in equilibrio dei rossoblù, che a una settimana dal via devono ancora completare staff e preparazione. Un contesto che aggiunge interesse e che, al tempo stesso, impone equilibrio nella lettura del match: l’inerzia è dalla parte delle Aquile, ma i derby – soprattutto a inizio stagione – non perdonano cali di attenzione.
Stati di forma opposti: Catanzaro rodato, Cosenza in corsa
Il derby nasce nel segno della discontinuità. Da una parte, il Catanzaro Primavera ha già messo minuti nelle gambe e principi nelle idee, vincendo e convincendo in Coppa con una fase offensiva verticale e una pressione corale capace di alzare i recuperi palla. Dall’altra, secondo quanto riportato da TifoCosenza.it, il Cosenza Primavera “non ha ancora iniziato la preparazione” e si sarebbe dovuto ritrovare “nelle successive 48 ore”, con “pochissimo tempo per preparare il derby contro il Catanzaro”.
Sempre dalla stessa fonte, nelle prossime ore sarebbe attesa anche la definizione completa dello staff di Antonio Gatto: Gianluca Garofalo come vice, Giuseppe Macrì preparatore atletico, ruolo di preparatore dei portieri da assegnare dopo l’addio di Francesco Spingola (passato alla Paolana), mentre il team manager resterà Antonio Guadagnolo, impegnato tra Primavera e prima squadra. Uno scenario che fotografa tempistiche differenti e che – sulla carta – può consegnare ai giallorossi un vantaggio in termini di sincronismi, distanze e condizione specifica.
Le chiavi del derby: aggressione alta, ampiezza e gestione dei momenti
Al netto delle incognite da primo turno, il derby dirà molto sull’identità della squadra di Costantino. La solidità vista nelle gare di Coppa è passata da un pressing organizzato sul primo passaggio avversario e da un uso intelligente dell’ampiezza per aprire linee di rifinitura tra le mezze vie. In fase di non possesso, la densità tra le linee ha ridotto l’inerzia delle transizioni subite; con la palla, la scelta è stata quella di verticalizzare senza rinunciare a palleggi pazienti quando necessario.
Sarà cruciale la gestione dei momenti: i primi 20’ possono indirizzare ritmo e fiducia, ma in un derby esterno serviranno lucidità nelle rotazioni, lettura delle seconde palle e freddezza sui piazzati, che a inizio stagione incidono oltre la media. Occhio anche alla panchina: profondità e cambi omogenei sono un patrimonio strategico per alzare la pressione nell’ultima mezz’ora.
Perché questo derby “pesa” più dei tre punti
Debuttare con un derby dà subito un senso al lavoro fatto in estate: vincere significa capitalizzare la spinta emotiva costruita con Venezia e Cittadella, consolidare gerarchie interne e mettere in chiaro il profilo competitivo della squadra. Per il Cosenza, nonostante la corsa contro il tempo, il derby è un banco di prova identitario: faranno la differenza compattezza e gestione del dispendio energetico.
Per il Catanzaro, invece, la sfida è mentale: trasformare la buona condizione in continuità, senza adagiarsi sull’inerzia favorevole. La Primavera 2 è un torneo severo e formativo: al ritmo si sommano i dettagli, e i dettagli – come insegna il vivaio – costruiscono percorsi. Uscire bene dal “Marulla” significherebbe iniziare con il piede giusto una stagione che il settore giovanile giallorosso vuole vivere da protagonista, continuando a immettere nel circuito della prima squadra profili pronti e affidabili.
Derby, punti e crescita: la stagione giallorossa riparte da qui. E, come sempre, il campo darà la parola definitiva.
