L’articolo è a firma di Stefano Ianieri, tifoso dell’US Catanzaro e studente magistrale in Management dello Sport all’Università di Zurigo, che ha voluto unire passione e competenze per analizzare le ultime due stagioni giallorosse con uno sguardo lucido e documentato.
L’US Catanzaro è nuovamente approdato ai playoff dopo la favola dello scorso anno, chiudendo una stagione 2024/25 intensa e combattuta. Dopo aver superato il Cesena con un secco 1-0 nel turno preliminare, i giallorossi si sono fermati in semifinale, sconfitti dallo Spezia con un 0-2 al “Ceravolo” e un 2-1 al “Picco”. Tutti noi tifosi abbiamo sperato fino all’ultimo in una clamorosa promozione in Serie A, eppure per le strade della città capita di sentire che non vi sia alcuna possibilità di salire in A, perché la società stessa non vuole, non essendo pronta. Ma è davvero così? Dati alla mano, immergiamoci in questa analisi.
Prima di iniziare è importante notare che tutti i dati riportati riguardano la stagione appena terminata e quella precedente, quindi le due in Serie B. I dati sono stati raccolti da siti noti e di rilievo nel panorama sportivo come Transfermarkt, Fbref, e Capology.
Partiamo dalla rosa. Il valore di mercato medio della rosa dello scorso anno era di 675 mila euro, mentre quello di quest’anno è leggermente più basso, 663 mila. Ma guardando nel dettaglio le due rose, notiamo che il valore medio dello scorso anno dipendeva molto dalla presenza di Vandeputte e Katseris, che insieme totalizzavano un valore di 6 milioni. Togliendoli dal computo del valore medio, questo scendeva a 587 mila. Quest’anno, invece, non ci sono in rosa giocatori che abbiano un valore molto più alto della media, e quindi non c’è alcuna modifica da fare. Di conseguenza, possiamo dire che il valore medio della rosa 2024/25 supera quello della stagione precedente, anche se l’assenza del giocatore belga non è da sorvolare.
Guardando invece la differenza tra occasioni create e concesse, e i punti ottenuti, vediamo che in entrambi gli anni il Catanzaro ha ottenuto più punti rispetto a quelli che avrebbe teoricamente meritato secondo gli expected points. Questo è un dato in linea con il campionato di Serie B, notoriamente imprevedibile. Analizzando meglio, la differenza tra punti teorici e punti effettivi è minore quest’anno, rispecchiando quindi un risultato finale meno influenzato dalle singole occasioni rispetto allo scorso anno.

L’obiettivo stagionale è rimasto lo stesso nei due anni, ovvero la salvezza, ed in entrambi i casi si è andati ben oltre, conquistando i playoff. Ma anche qui troviamo una differenza importante: quest’anno il Catanzaro si è qualificato ai playoff nonostante un periodo di flessione piuttosto marcato, cosa che lo scorso anno non era successa in maniera così evidente. Inoltre, dati alla mano, il finale di campionato 2024/25 ha mostrato una crescita costante in termini di prestazioni, anche se non sempre tradotta in punti.
La stagione appena conclusa ha visto il Catanzaro superare il turno preliminare dei playoff grazie all’1-0 contro il Cesena, prima di arrendersi in semifinale allo Spezia: sconfitta per 0-2 al “Ceravolo” e 2-1 nel ritorno al “Picco”. Un’uscita a testa alta, arrivata dopo una stagione complessa, segnata da un cambio in panchina, un profondo rinnovamento della rosa e qualche inevitabile fase di assestamento.
Insomma, questa stagione è stata molto simile, in termini di numeri e statistiche, a quella dello scorso anno, nonostante la rivoluzione estiva che ha coinvolto dirigenza, staff tecnico e organico. E quindi c’è da fare un plauso a mister Caserta e alla società, anche se resta il dubbio: con un Vandeputte in più, il Catanzaro avrebbe potuto ambire a qualcosa in più? Forse sì, ma guardando da un’altra prospettiva, possiamo dire che nonostante la partenza di giocatori chiave il Catanzaro ha raggiunto lo stesso traguardo. Questo è possibile solo con un lavoro ben fatto ed un’unità di intenti da parte di giocatori, staff, dirigenza e tifosi.
Parlando di dirigenza, in chiusura, per arrivare in Serie B la società ha registrato perdite che si aggirano intorno ai 15 milioni di euro. È quindi del tutto comprensibile che la dirigenza voglia consolidare la propria posizione in Serie B prima di tentare il grande salto verso la A. Considerando che la media generale di stagioni in Serie B prima di essere promossi o retrocessi è di quattro anni, si può dire che la dirigenza stia operando in maniera sensibile e ragionata, senza inseguire sogni non sostenibili.
Il Catanzaro continua dunque a dimostrarsi una piccola isola felice del calcio italiano, in cui ogni tassello è al proprio posto. Di conseguenza, il sogno promozione nelle prossime due stagioni è reale, ma ovviamente non scontato. Se dirigenza, staff, tifosi e giocatori continueranno a lavorare come fatto negli ultimi anni, la possibilità di vedere le big italiane sul prato del “Ceravolo” è più di un’ipotesi. Ma ora, chiusa la stagione, possiamo riporre le statistiche, riavvolgere le emozioni e prepararci, con fiducia e passione, a ciò che ci riserverà il prossimo anno.