Lo Stadio “Nicola Ceravolo” gremito in ogni ordine di posto, un prepartita carico di emozioni – l’abbraccio del pubblico a Marco Pompetti, in stampelle a bordo campo, e i cinque minuti di silenzio in memoria del piccolo Marco Pullano – fanno da cornice al debutto del Catanzaro nella Serie B 2025-2026. Finisce 1-1 contro un Südtirol organizzato e aggressivo: i giallorossi soffrono a lungo, vanno sotto con Kofler, poi alzano il baricentro e raddrizzano la serata con una perla di Pietro Iemmello. Per l’undici di Alberto Aquilani è un pareggio da mettere in cassaforte, figlio di una gara complessa e spigolosa, che racconta già qualcosa del nuovo corso ma soprattutto indica dove intervenire in fretta in vista della trasferta di La Spezia (sabato 30 agosto, ore 21).
Primo tempo di marca altoatesina: Kofler colpisce, Pigliacelli regge
La fotografia dei primi 45 minuti dice Südtirol padrone degli spazi, Catanzaro spesso inchiodato nella propria metà campo. L’impianto scelto da Aquilani – con le sorprese Verrengia dal via a sinistra e Rispoli in mediana accanto a Pontisso, più Iemmello a cucire sulla trequarti tra Nuamah e D’Alessandro – fatica a prendere campo contro il pressing alto e ben misurato della squadra di Fabrizio Castori. Gli ospiti attaccano con convinzione soprattutto dalle corsie: al 10’ un colpo di testa di Coulibaly impegna Pigliacelli, preludio al vantaggio che matura tre minuti più tardi. Al 13’ la pennellata di Casiraghi dalla destra pesca in area Raphael Kofler: stacco poderoso sopra Iemmello e Bettella, incornata che bacia la rete per lo 0-1.
Il colpo non scuote nell’immediato i giallorossi, anche perché il Südtirol non abbassa il volume di gioco: al 16’ un errore di appoggio in uscita offre a Casiraghi il destro dal limite, ancora neutralizzato da Pigliacelli. Il vento complica le linee di passaggio e i tempi di gioco delle Aquile, che si vedono solo con un destro violento di Rispoli alto non di molto e con un tentativo in allungo di D’Alessandro su cross di Verrengia, largo. Troppo poco per impensierire Adamonis e spegnere la spinta altoatesina, concreta e verticale, come da copione castoriano.
Ripresa, cambia l’inerzia: entra Cissé, segna Iemmello
Si torna in campo e la partita si accende su un piano diverso, anche nervoso, tra duelli e seconde palle. Il Catanzaro alza il ritmo e le posizioni interne dei due registi; da un piazzato di Pontisso al 51’ nasce il primo brivido, con Iemmello che taglia bene sul primo palo ma gira di poco a lato. La replica ospite è fragorosa: al 55’ la giocata verticale di Casiraghispalanca l’area a Merkaj, ma Pigliacelli resta in piedi e lo mura in uscita bassa con un intervento decisivo.
Qui Aquilani cambia l’assetto offensivo: fuori Nuamah, dentro Alphadjo Cissé. L’impatto del classe 2006 è immediato: al 61’ va a caccia di un pallone vagante e lo riconsegna al capitano, che dal limite disegna il sinistro a giro perfetto, palla che bacia l’incrocio e si infila alle spalle di Adamonis. È il 1-1 che riaccende il Ceravolo e, per un attimo, sembra poter spostare l’inerzia verso i giallorossi.
Il Südtirol, però, non si scompone. Pecorino al 69’ calcia alto da posizione invitante su sviluppo da palla inattiva, quindi al 74’ ancora Merkaj taglia alle spalle e sfiora la traversa con un destro a giro. Nel finale Aquilani attinge ancora alla panchina – Buso e Favasuli per D’Alessandro e Frosinini – cercando più gamba sulle corsie; il Catanzaro guadagna metri ma pecca in lucidità nell’ultimo passaggio. Si chiude senza ulteriori scossoni: punto per parte, applausi del pubblico, molto da rifinire.
Le scelte iniziali e i duelli chiave: equilibrio sulle fasce, fisicità ospite al centro
Le novità nella distinta giallorossa – Verrengia preferito a Di Chiara e Rispoli al posto di Petriccione – rispondono alla volontà di alzare intensità e gamba contro un avversario dalla vocazione fisica. L’idea, soprattutto nella ripresa, funziona a tratti: bene Rispoli nella pressione e negli inserimenti a rimorchio, prezioso Cissé per coraggio e pulizia delle giocate tra le linee; più complicata la serata di Nuamah contro la catena El Kaouakibi-Tronchin, spesso raddoppiato e con pochi metri per puntare l’uomo. Al centro, Bettella e Brighenti hanno retto gli urti e gli attacchi diretti, pagando soltanto sull’episodio del gol in cui Kofler ha avuto lettura e tempo migliori.
Dall’altra parte, il Südtirol ha interpretato con coerenza i principi di Castori: linee compatte, recupero palla aggressivo, verticalità immediata sugli attaccanti. Casiraghi è stato la costante fonte di pericoli con cross e imbucate, Coulibalyuomo ovunque in pressione, mentre Pecorino e Merkaj hanno occupato bene l’area, senza però trovare la zampata del raddoppio.
Cosa resta e cosa serve: identità, dettagli e il calendario
Per le Aquile è il terzo esordio consecutivo in B con un pareggio. Il dato, unito alla reazione della ripresa, spinge a leggere il pari come punto guadagnato più che occasione persa. Al tempo stesso, la gara consegna ad Aquilani una check-list chiara: gestione del primo pressing avversario, qualità nell’uscita bassa contro squadre fisiche, maggiore precisione nell’ultimo terzo di campo. La rete di Iemmello – 34 gol nelle ultime due stagioni fra campionato e playoff – certifica che il capitano è la stella polare anche del nuovo progetto tecnico, ma servirà coinvolgerlo più in alto e con più continuità.
La chiusura, inevitabilmente, è per il Ceravolo: oltre 12mila sugli spalti, energia senza fronzoli e un sostegno che ha spinto i giallorossi nei momenti duri. È un patrimonio da alimentare subito, perché il calendario non aspetta: tra pochi giorni c’è lo Spezia, altro test di rango. Con la consapevolezza che il cantiere è aperto e che, lavorando sui dettagli emersi stasera, il Catanzaro può crescere in fretta.