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martedì 26 Agosto 2025

Catanzaro-Sudtirol: le storie dei doppi ex (e l’abbraccio a Pompetti)

Il Museo del Catanzaro Calcio riapre l’album dei ricordi alla vigilia di Catanzaro-Sudtirol e, con la rubrica “Switched Sides”, racconta la geografia dei doppi ex che in oltre sessant’anni hanno percorso entrambe le strade. È un piccolo atlante sentimentale che lega due realtà lontane per latitudine ma sempre più vicine sul piano sportivo, soprattutto da quando le Aquile sono tornate stabilmente in Serie B. Dentro quell’elenco – che il Museo specifica essere “riferito dal 1960 a oggi” – c’è una storia di incroci, risalite, salvezze sofferte e promozioni, ma anche un messaggio di vicinanza che attraversa l’attualità: l’augurio al giallorosso Marco Pompetti, oggi fermo per infortunio, “in bocca al lupo, ti aspettiamo presto”.

Pompetti, il ponte più recente

Tra i nomi citati dal Museo spicca proprio Marco Pompetti, che rappresenta il ponte più recente tra le due maglie. Il centrocampista oggi del Catanzaro – costretto allo stop dopo il grave infortunio estivo – ha costruito una parte significativa del suo percorso in biancorosso, come testimoniano i numeri riportati dal Museo: 70 presenze complessive5 gol, distribuiti in 62 apparizioni di campionato, 3 in Coppa Italia e 5 nei playoff. Cifre che raccontano affidabilità e centralità, e che spiegano il tono affettuoso del messaggio: al di là del campo, c’è il riconoscimento di un tratto di storia condivisa. Pompetti è l’esempio della continuità tecnica fra due club che, in tempi recenti, si sono spesso incrociati in un torneo che non concede pause come la B.

Da Adamonis a Uliano: i doppi ex che hanno segnato due piazze

La lista redatta dal Museo è corposa e, soprattutto, eterogenea: Adamonis, Anastasi, BaccoloCaputoMamadou Coulibaly, Di NunzioMatteo Di PiazzaEkluManuel Fischnaller, GragnanielloGrandiMorosiniPasqualoniRiccardiSorrentinoTulliUliano. È un mosaico di profili e ruoli che restituisce la misura del “traffico” calcistico fra Calabria e Alto Adige.

Alcuni di questi giocatori, come Fischnaller, sono legati in modo quasi identitario al Südtirol, ma hanno avuto una parentesi importante in giallorosso; altri – pensiamo a punte esperte come Di Piazza o a centrocampisti dinamici come Baccolo e il più recente Coulibaly – hanno portato caratteristiche diverse in contesti tattici differenti, diventando risorse utili in momenti specifici della stagione. L’elenco comprende poi portieri di sostanza come Adamonis e Gragnaniello, interpreti che hanno lasciato impronte discrete ma solide, spesso decisive quando la classifica “pesa”.

Non è solo un esercizio di memoria: è la fotografia di come Catanzaro e Südtirol abbiano pescato in tempi e categorie differenti, costruendo ciclicamente un rapporto di scambio. Per il tifoso giallorosso, sfogliare questi nomi significa attraversare annate, stili e allenatori, e ricordare quanto ogni passaggio di maglia abbia contribuito, direttamente o per contrasto, alla crescita di entrambe le squadre.

Storie che parlano di identità

Il valore di una rubrica come “Switched Sides” non sta soltanto nel dato statistico, pure prezioso (il Museo indica numeri, gare, reti, competizioni). Sta soprattutto nella narrazione identitaria che suscita: i doppi ex sono figure di frontiera, capaci di incarnare la trasformazione di una carriera e, insieme, l’evoluzione dei club. Quando un calciatore indossa due maglie così diverse per territorio e tradizioni, crea un ponte culturale che resiste nel tempo, e permette di leggere le partite – come quella di domenica sera al “Ceravolo” – non soltanto come scontri di classifica, ma come incroci di storie.

È anche per questo che il pensiero rivolto a Pompetti ha un peso specifico ulteriore: l’augurio del Museo non è solo un messaggio di buona guarigione; è la conferma di una comunità che riconosce i propri tasselli, anche quando si muovono su altre scacchiere, e che non dimentica chi ha contribuito al percorso comune. In un calcio spesso bulimico di presente, questo tipo di memoria è un antidoto contro l’usa-e-getta.

La partita di oggi, la memoria di ieri

Catanzaro-Südtirol è una sfida complessa sul piano tattico, ma prima ancora è uno specchio storico. Dentro ci sono le Aquile che dopo due semifinali consecutive playoff vogliono confermarsi ad alto livello, e c’è un Südtirol che ha costruito la propria solidità con programmazione e idee chiare. A rendere il quadro più umano e meno freddo contribuisce proprio il lavoro del Museo: ricordare che più di un calciatore ha attraversato entrambe le panchine e gli spogliatoi aiuta a leggere la gara come un capitolo dentro un racconto più lungo.

E allora il suggerimento, prima del fischio d’inizio, è di tenere a mente quei nomi in grassetto che il Museo ha rimesso in circolo. Sono tracce: alcune luminose, altre appena accennate. Tutte, però, rivelano quanto il calcio sia un archivio in perenne aggiornamento, e quanto una partita non si consumi mai soltanto nei novanta minuti.


Nota: l’elenco dei doppi ex segnalato dal Museo del Catanzaro Calcio è riferito al periodo dal 1960 a oggi. A Marco Pompetti l’abbraccio di tutta la comunità giallorossa: 70 presenze e 5 reti con il Südtirol sono numeri che parlano da soli; adesso la priorità è il recupero, con la speranza di rivederlo presto al centro del gioco.

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