L’esordio in Serie B al “Nicola Ceravolo” porta con sé il profumo delle prime volte e un dato che, a Catanzaro, è diventato una piccola abitudine: contro il Südtirol i giallorossi non hanno mai perso. Domenica 24 agosto (calcio d’inizio alle 21.00) sarà il quinto confronto assoluto tra i cadetti e la sfida arriva sulla scia dell’eliminazione in Coppa Italia a Reggio Emilia, un prologo amaro che non scalfisce la fiducia costruita negli ultimi due anni proprio lungo il binario che unisce Calabria e Alto Adige.
Le cifre parlano chiaro e raccontano una superiorità misurata: 2 vittorie e 2 pareggi per il Catanzaro, 7 gol fatti e 3 subiti, con un ruolino interno che recita una vittoria e un pari e un saldo reti al “Ceravolo” di 5-2. Numeri asciutti, certo, ma che restituiscono bene l’equilibrio tattico del confronto e, al tempo stesso, la capacità delle Aquile di toccare le corde giuste nei momenti chiave.
Dalla prima volta di Bolzano al pari dell’ultima: come siamo arrivati fin qui
La storia recente comincia il 7 ottobre 2023: un Catanzaro brillante e verticale, allora guidato da Vincenzo Vivarini, passa al “Druso” con il minimo scarto. Decide Pietro Iemmello, il capitano che in questa mini-serie è già diventato “l’uomo-Südtirol”: per lui 3 reti nelle quattro gare sin qui disputate. È il primo mattoncino di un rapporto che, pochi mesi dopo, si conferma solido: il 17 febbraio 2024 il “Ceravolo” vibra con un 2-2 ricco di ritmo e ribaltamenti, fotografia di una gara in cui la qualità delle letture offensive giallorosse si scontra con l’organizzazione biancorossa, marchio di fabbrica di chi sa stare in partita fino all’ultimo.
Il 27 ottobre 2024 arriva la prova di forza che incide sul bilancio: 3-0 per il Catanzaro in casa, con i giallorossi padroni del campo nelle due fasi e chirurgici negli ultimi sedici metri. Quella partita, per struttura e intensità, segna il momento in cui i calabresi iniziano a costruire la loro identità “matura” da alta classifica. Il quarto capitolo, il 12 gennaio 2025, è il più equilibrato: a Bolzano finisce 1-1, con botta e risposta nel primo tempo. È il segnale che il Südtirol, pur rimanendo a secco di vittorie nello scontro diretto, ha progressivamente trovato contromisure efficaci, limando gli spazi fra i reparti e affidandosi alle giocate dei singoli per far male in transizione.
I protagonisti: Iemmello guida, ma che peso hanno le mezzali
Nei precedenti spicca il peso specifico dei centrocampisti. Simone Pontisso ha lasciato il segno con una rete in una gara ad altissima densità tattica; Matias Antonini, difensore con tempi d’area da attaccante, ha scritto il suo nome nel tabellino in una delle sfide più bloccate; sulla sponda biancorossa, firme pesanti sono arrivate dai piedi di Jasmin Kurtić e Niklas Pyyhtia, interpreti che hanno aggiunto qualità e inserimenti alla classica struttura del Südtirol. La lettura è chiara: a decidere non sono soltanto i terminali, ma la seconda linea capace di accompagnare l’azione, occupare l’area, sporcare le marcature. Domani come ieri, dunque, il duello si sposterà spesso lì, nella terra di mezzo, dove il Catanzaro ama creare superiorità con il trequartista e le mezzali e dove gli altoatesini provano a schermare, indirizzare e ripartire.
Il fattore Ceravolo e la “prima” di Aquilani
Dentro questi quattro episodi c’è un altro dato che rafforza la fiducia del popolo giallorosso: al “Ceravolo” il Catanzaro è imbattuto contro il Südtirol. Il pareggio del 2024 e il netto 3-0 dello scorso autunno raccontano con Caserta allenatore in uno stadio che spinge e che spesso amplifica la qualità del palleggio in uscita e delle combinazioni sul corto, marchio di fabbrica che Alberto Aquilani sta provando a riaccendere con il suo 4-2-3-1.
Il tecnico romano ha esordito ufficialmente con la gara di Coppa a Sassuolo e, pur uscendo di misura, ha ricavato indicazioni utili sullo stato di salute del gruppo: linee compatte, aggressione ordinata del portatore e creatività nella trequarti, dove i nuovi Mattia Liberali e Patrick Nuamah hanno già mostrato lampi interessanti. In un contesto simile, il confronto con un Südtirol che sotto Fabrizio Castori resta squadra “di sistema” — blocco corto, uscite codificate sulle corsie, gestione dei tempi con il capitano Fabian Tait — diventa banco di prova ideale per misurare la personalità del nuovo Catanzaro.
Perché questa partita “pesa” anche oltre la statistica
La serie di quattro gare senza sconfitte contro gli altoatesini non deve illudere. Al contrario, impone lucidità: in tutte le sfide è emerso quanto il Südtirol sappia leggere i momenti, rallentare o accelerare in base al contesto, difendere l’area con ordine e colpire sugli sviluppi da fermo o sulle seconde palle. Per batterlo servono pazienza nella manovra e cambipasso improvviso, qualità che il Catanzaro ha già mostrato quando ha alzato i giri del pressing e ha “messo in partita” gli interpreti più creativi tra le linee. I gol subiti (appena 3 in quattro gare) dicono anche di una fase difensiva giallorossa capace di ridurre il volume delle occasioni con letture preventive puntuali e un lavoro efficace sulle ampiezze: un indizio prezioso alla vigilia, perché proprio lì, sulle corsie, il Südtirol costruisce gran parte del suo gioco, cercando spesso la rifinitura sul lato debole.
La chiave che ritorna: la sfida nei dettagli
Guardando i precedenti, emerge una chiave tattica che potrebbe tornare d’attualità. Quando il Catanzaro ha costretto Tait e compagni a difendere in campo aperto, muovendo palla dentro-fuori con continuità, la partita si è indirizzata dalla sua parte. Quando invece i biancorossi sono riusciti a “imbrigliare” il ritmo, la contesa si è fatta più sporca e i margini si sono assottigliati, come nel 1-1 di gennaio. In quest’ottica, peserà il lavoro delle mezzali giallorosse nell’attacco dell’area e, al contrario, la protezione del perimetro da parte del Südtirol, spesso molto attento nel tagliare le linee di passaggio verso Iemmello. Ancora una volta, dunque, la differenza passerà dai movimenti senza palla e dalla qualità del primo controllo in rifinitura.
Il resto lo farà l’atmosfera. Il “Ceravolo” per l’esordio stagionale promette la cornice delle grandi occasioni, e i precedenti offrono un assist emotivo da non sprecare: Catanzaro imbattuto contro il Südtirol, con sette reti in quattro gare e un feeling particolare con la porta avversaria. Nulla è già scritto, perché agosto regala sempre partite a elastico. Ma se la storia recente ha un peso, è quella che accompagna i giallorossi al fischio d’inizio: un filo rosso di convinzione, costruito partita dopo partita, che ora chiede soltanto di essere annodato di nuovo. Sta al Catanzaro trasformare il passato in presente, per iniziare la Serie B 2025-26 con la stessa voce con cui l’aveva salutata pochi mesi fa: forte, chiara, e con le Aquile davanti.