Banner rotante desktop
lunedì 25 Agosto 2025

Catanzaro-Sudtirol 1-1: 73% di possesso, ma più tiri ospiti. I numeri che spiegano il pari

Possesso sterile vs verticalità

Il pari del “Ceravolo” (1-1) nasce da una partita divisa in due filosofie opposte. Il Catanzaro ha maneggiato il pallone per larghi tratti, chiudendo con un 73% di possesso e 470 passaggi contro i 152 del Sudtirol. Un dominio statistico che però non si è tradotto in pericolosità: soli 7 tiri totali (appena 2 nello specchio) e 1 corner. La squadra di Castori, più diretta e verticale, ha creato di più: 12 tiri (di cui 4 in porta), 5 calci d’angolo e soprattutto 30 tocchi in area giallorossa contro i 5 dell’undici di Aquilani. La fotografia è nitida: gestione e palleggio ai padroni di casa, volume e profondità agli ospiti.

Dove si è giocata davvero la partita

Guardando la distribuzione dei tiri, il Catanzaro ha concluso 4 volte da fuori contro 2 degli altoatesini; in area, invece, il dato pende nettamente verso gli ospiti (10 conclusioni a 3). Anche qui c’è la chiave del punteggio: i giallorossi hanno faticato a rompere la prima pressione e ad accompagnare con tanti uomini, mentre il Sudtirol – pur con meno pallone – ha attaccato spesso e in superiorità dinamica. Non a caso le grandi occasioni sono 2 per gli ospiti e 1 per le Aquile, con Pigliacelli costretto a 3 parate contro l’unica di Adamonis.

Duelli, seconde palle e fisicità

Nei duelli a terra il Catanzaro ha fatto valere pulizia e tempismo (58% di contrasti vinti, 32/55), ma ha sofferto in aria(45%15/33). Il Sudtirol ha ribaltato la tendenza: 55% di duelli aerei vinti (18/33) e più dribbling riusciti (6/1346%contro l’1/7 giallorosso, 14%). È il segno di una squadra, quella ospite, più incisiva nell’uno contro uno e nelle palle sporche; Catanzaro invece solido nella protezione dell’area (ben 35 rinvii difensivi, 7 intercetti) ma meno brillante nel superare l’uomo per creare superiorità.

Qualità dell’ultimo terzo e palle inattive

La differenza nella zona di rifinitura è netta: il Sudtirol ha confezionato 49 passaggi in zona offensiva (Catanzaro 34) e ha crossato con più continuità (6/1932% di precisione). Le palle inattive hanno raccontato la stessa storia: 5 corner ospiti contro 1 giallorosso, con varie mischie a sfiorare il raddoppio. Le Aquile hanno trovato strada soprattutto grazie al tiro da fuori – quello capolavoro di Pietro Iemmello – e meno con attacchi manovrati dentro l’area.

Disciplina, ritmo e lettura del match

Interessante anche la voce falli20 commessi dal Südtirol contro 8 del Catanzaro, segno della pressione costante e dei tanti contatti cercati per spezzare il palleggio giallorosso. Due i gialli per gli ospiti, nessuno per i calabresi. L’alto volume di rimesse dal fondo di Pigliacelli (13) rispetto ad Adamonis (6) conferma quanto abbia inciso il vento: spesso uscire puliti era complicato e la partita si è sporcata sulle seconde palle.

Cosa ci dicono i dati di Catanzaro-Sudtirol per il prosieguo

La lettura complessiva premia l’organizzazione verticale del Südtirol e certifica un Catanzaro capace di controllare, ma ancora in cerca di acceleratori offensivi e di più presenza in area. Per trasformare il possesso in pericolo serviranno: più dribbling riusciti sugli esterni, maggior attacco della profondità senza palla e un numero superiore di passaggi in zona 14 (il corridoio centrale al limite). Restano i segnali positivi: equilibrio difensivo nei momenti caldi, lucidità nel restare in partita e il talento risolutivo del capitano. L’1-1 è un punto di personalità: i numeri indicano dove crescere per fare in modo che il 73% di possesso diventi, già dalla prossima a La Speziaoccasioni e gol.

Articoli correlati

Ultimi articoli