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domenica 17 Agosto 2025

Cecchetto ferma il disco: a Pietragrande esplode il coro “Noi amiamo solo il Catanzaro” – VIDEO

Una notte d’estate, la Scogliera di Pietragrande piena fino all’ultimo gradino, la storica festa “Noi che” pronta a riaccendere i ricordi di chi è cresciuto a colpi di hit anni ’80-’90. In consolle c’è Claudio Cecchetto, volto e suono di una stagione della musica italiana: jingle da culto, talent scout di razza, dj capace di trasformare un dancefloor in un viaggio sentimentale. Quando parte “Freed from Desire” (1996), classico di Gala che negli stadi d’Europa è diventato un inno popolare, succede qualcosa che nemmeno un veterano come Cecchetto si aspetta: il locale esplode in un coro compatto, “Noi amiamo solo il Catanzaro”. Il dj, sorridente e sorpreso, interrompe dopo pochi secondi la traccia, rimette il brano dall’inizio e chiede al pubblico un bis. Il resto è un’onda gialla e rossa che travolge la baia.

La scena alla Scogliera

Il set scorre tra evergreen e campionature nostalgiche, ma è al primo giro di synth della hit di Gala che si sprigiona la scintilla. Le mani in alto, il ritornello si sposa con la versione goliardica tipica delle curve italiane e, in Calabria, con il marchio identitario dei tifosi dell’US Catanzaro. In pochi istanti la canzone diventa coro e il coro, rito collettivo: la platea non si limita a canticchiare, lo domina, lo guida, lo pretende ancora. Cecchetto intercetta l’energia, ferma il pezzo e rilancia: la folla ringhia di gioia, il volume sale, il palco si fa curva. È il momento simbolo della serata, quello che i presenti racconteranno a chi non c’era.

L’inno che unisce generazioni

Non è un caso che la scelta cada su “Freed from Desire”: nata come hit dance a metà anni Novanta, la traccia è diventata negli anni colonna sonora del tifo, adattabile a nomi, giocatori, città. Da tempo, a Catanzaro, il ritornello si trasforma in dichiarazione d’amore: “Noi amiamo solo il Catanzaro”. Portarlo fuori dallo stadio, in una notte d’agosto a Pietragrande, significa misurare la profondità del legame identitario tra una comunità e la sua squadra. Qui il calcio non è un contenitore, ma un linguaggio: entra nella musica, nei locali, nelle feste di paese, si fa segno di appartenenza e di orgoglio, cultura popolare allo stato puro.

Catanzaro, un sentimento che esce dai confini

Il bis chiesto da Cecchetto – professionista abituato a platee esigenti – è più di un siparietto: è riconoscimento. Il dj “legge” l’umore, si mette al servizio del pubblico e celebra un coro che ha il sapore di emblema cittadino. È il riflesso di quanto la piazza giallorossa, reduce da stagioni di entusiasmo e partecipazione, sia diventata un caso nel panorama nazionale: tribune piene, trasferte affollate, un’identità che trasborda nella vita quotidiana.

Tra musica e pallone: la Calabria che vibra

La Scogliera è un totem dell’estate ionica: tra la roccia e il mare, le notti si moltiplicano di dj set e socialità. In questo scenario, l’intreccio tra memoria musicale e passione sportiva funziona come moltiplicatore emotivo. L’evento “Noi che” richiama quella generazione ponte – i ragazzi di ieri, gli adulti di oggi – che ha vissuto walkman e primi mp3, radio libere e discoteche all’aperto, vecchi campi polverosi e lo stadio “Ceravolo” come bussola del fine settimana. Quando la puntina metaforica si appoggia su Gala, il giro è completo: la nostalgia diventa presente condiviso.

Un messaggio alla vigilia della nuova stagione

C’è anche un sottotesto sportivo. Alla vigilia dell’ennesima annata che si annuncia intensa per i colori giallorossi, sentire centinaia di voci scandire “Noi amiamo solo il Catanzaro” in un contesto extra-calcistico è un promemoria potente: la squadra porta sulle spalle un patrimonio di affetto e aspettative che non si esaurisce al fischio finale. È benzina per chi scende in campo e bussola per chi la rappresenta. Il bis chiesto da Cecchetto non è soltanto intrattenimento: è il ritmo con cui Catanzaro, città e provincia, si prepara a ballare un’altra stagione.

Il dj che ha inventato format, scoperto talenti e segnato una stagione radiofonica italiana saluta tra applausi e smartphone. La cartolina rimane: in una notte ionica, la musica di ieri ha incontrato il tifo di sempre, e da quell’incontro è nato un coro che, per qualche minuto, ha trasformato la pista in curva. Il calcio, a Catanzaro, continua a essere storia collettiva. E quando parte “Freed from Desire”, la risposta è una soltanto: riavvolgi, riparti, canta ancora.

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