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mercoledì 24 Settembre 2025

“Ciao Tutù, eterno giallorosso”: l’omaggio degli Ultras Catanzaro 1973 allo storico magazziniere

Nel cuore del quartiere che abbraccia lo stadio Nicola Ceravolo, proprio lì dove la passione giallorossa ha radici profonde e quotidiane, è apparso uno striscione che non ha bisogno di spiegazioni. Sei parole, tracciate in nero su sfondo bianco, sorrette da mani unite nella memoria: “Ciao Tutù, eterno giallorosso”. A firmarle sono gli Ultras Catanzaro 1973, la curva storica che da decenni accompagna le sorti dell’US Catanzaro 1929, e che oggi ha voluto tributare l’ultimo saluto a Salvatore “Tutù” Costa, il magazziniere che per oltre trent’anni ha vissuto il club dall’interno, con umiltà e fedeltà assoluta.

Un volto familiare per generazioni di calciatori

Chi è stato al Ceravolo sa chi era Tutù. Non servono introduzioni. Era quello che arrivava prima di tutti e andava via per ultimo, che conosceva i gusti dei giocatori, il profumo del tunnel prima del match, le scaramanzie da rispettare e le maglie da sistemare con cura. Era il sorriso bonario in mezzo al caos della Serie C, la costanza in anni difficili e la gioia silenziosa nelle stagioni di gloria. Un uomo che ha vissuto più di tre decenni in giallorosso, attraversando presidenti, allenatori, promozioni e delusioni con la stessa discreta presenza. Classe 1959, Salvatore Costa ha incarnato lo spirito del Catanzaro in ogni dettaglio, tessendo giorno dopo giorno un legame indissolubile con la squadra e con la città.

Un gesto semplice, carico di significato

Lo striscione è comparso nella mattinata del 26 luglio, all’esterno del botteghino dello stadio, nello stesso spazio urbano che da sempre fa da sfondo ai riti della tifoseria: l’attesa dei biglietti, i cori prima del match, le bandiere al vento. Un luogo simbolico, scelto non a caso. In silenzio, senza proclami, gli Ultras hanno voluto far parlare il cuore. Nessuna retorica, solo il riconoscimento dovuto a chi, per il Catanzaro, ha dato tutto senza mai chiedere nulla in cambio. Il muro rosso con la scritta ULTRAS, già di per sé monumento popolare della fede giallorossa, è diventato per un giorno altare civile della memoria collettiva.

Il rispetto della città e del club

La notizia della scomparsa di Tutù Costa, avvenuta il 23 luglio 2025 all’età di 66 anni, ha attraversato la città con il peso di una perdita familiare. Innumerevoli i messaggi di cordoglio arrivati da ex calciatori, membri dello staff tecnico, dirigenti e tifosi comuni. I funerali, celebrati oggi, sabato 26 luglio nella chiesa di Pontegrande, hanno visto una partecipazione commossa, seguiti da un corteo verso lo stadio, dove lo striscione ha accolto il passaggio del feretro come abbraccio della curva.

Più di un magazziniere, un pezzo di storia

In un calcio che spesso dimentica, Salvatore “Tutù” Costa è stato ciò che non passa mai di moda: fedeltà, dedizione, senso di appartenenza. Per i più giovani era “quello dello spogliatoio”, per i più grandi un’istituzione. La sua figura, lontana dai riflettori, è diventata simbolo di una passione autentica, quella che si misura nei piccoli gesti quotidiani. Lo striscione affisso oggi ha il sapore del riconoscimento collettivo, quello che nasce dal basso e si fa racconto generazionale. È il calcio come collante, come lingua comune, come memoria viva.


Con la scritta “Ciao Tutù, eterno giallorosso”, la città ha detto addio a un uomo che non ha mai smesso di credere nei valori più profondi dello sport. Un addio che non chiude, ma anzi rinsalda il filo invisibile che unisce generazioni di tifosi e di uomini al servizio di una maglia. Perché in fondo, come si dice tra le curve, “chi vive il Catanzaro davvero, non muore mai”.

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