Il direttore sportivo del Catanzaro rompe il silenzio dopo otto giornate senza vittorie e chiede compattezza a squadra, ambiente e tifosi. Al centro sportivo di Giovino, il messaggio è chiaro: il problema è mentale, non tecnico.
Nel pomeriggio di martedì 21 ottobre, il PoliGiovino ha ospitato la conferenza stampa del direttore sportivo Ciro Polito, convocata per fare chiarezza su un avvio di campionato che ha sorpreso negativamente l’intera piazza giallorossa. Otto partite disputate, sei pareggi consecutivi e due sconfitte: solo sei punti in classifica e ancora nessuna vittoria per un Catanzaro che sembra aver smarrito quella spensieratezza che l’anno scorso lo aveva portato a consolidarsi in Serie B. Polito si è presentato davanti ai giornalisti con lucidità e responsabilità, consapevole che nei momenti difficili il direttore sportivo rappresenta la società e deve metterci la faccia.
“È giusto che in un momento come questo il direttore si metta a disposizione per spiegare e tranquillizzare,” ha esordito Polito, sottolineando immediatamente che la situazione “non è bella, ma nemmeno disastrosa”. Il confronto tra società, presidente e mister Alberto Aquilani è quotidiano, e nessuno lascia nulla al caso: l’obiettivo è trovare soluzioni concrete senza disperdere energie in sterili polemiche. Il dirigente napoletano ha riconosciuto che la prestazione offerta domenica scorsa contro il Padova, terminata con una sconfitta per 0-1 firmata da Perrotta al 32′, è stata “al di sotto delle aspettative”, ma ha invitato a non drammatizzare.
Fiducia incrollabile ad Aquilani
La domanda che tutti si ponevano era inevitabile: la panchina di Aquilani è in discussione? Polito ha risposto con fermezza: “Ad oggi non c’è stato nessun pensiero di cambiare l’allenatore. Questo ve lo posso confermare”. Il direttore sportivo ha difeso il proprio tecnico, ricordando che anche i migliori allenatori sono sempre soggetti ai risultati, ma che nel calcio moderno cacciare il mister alla prima difficoltà è la soluzione più semplice, non necessariamente la migliore. “È troppo brutto che alla prima difficoltà si cacci l’allenatore. La cosa migliore da fare è combattere tutti insieme,” ha dichiarato con convinzione, sottolineando l’umiltà e la disponibilità di Aquilani nel recepire critiche e suggerimenti.
Polito ha spiegato che il tecnico ha effettivamente provato a costruire una squadra adatta alla propria idea di calcio, anche se non sempre è stato possibile accontentarlo in fase di mercato a causa di ingaggi e disponibilità dei giocatori. Il dirigente ha respinto le critiche secondo cui la rosa non sarebbe adeguata al gioco di Aquilani: “Questa è una signora squadra per fare un campionato tranquillo e per raggiungere la salvezza,” ha affermato, ribadendo che l’obiettivo dichiarato a monte era e resta il raggiungimento della salvezza, non la lotta per i vertici.
Il nodo mentale e la mancanza di cattiveria
Uno dei passaggi più significativi della conferenza stampa ha riguardato l’analisi delle cause della crisi. Secondo Polito, il problema principale del Catanzaro non è né tecnico né tattico, ma mentale. “Oggi è proprio mentale il problema più grosso,” ha spiegato, descrivendo un gruppo che alla prima difficoltà va in panico e subisce gol a raffica in pochi minuti, come accaduto contro il Padova quando in cinque minuti gli avversari hanno costruito le occasioni più pericolose. Il direttore sportivo ha utilizzato un termine forte per descrivere ciò che manca: “Vorrei una squadra più cattiva, più ignorante in senso calcistico”.
Polito ha fatto riferimento all’episodio di Cisse a Monza, quando sette avversari accorrevano ad aiutare il proprio compagno mentre i giallorossi rimanevano inermi: “Dalla tribuna mi sarei buttato giù, e i miei giocatori bevevano. Questa è una cosa che non va bene”. Il calcio moderno, secondo il dirigente, ha cambiato il profilo dei giovani calciatori: manca quella “sana ignoranza” di un tempo, quella capacità di soffrire e lottare palla su palla che nei momenti di difficoltà fa la differenza. “Per salvarsi bisogna mettere il coltello tra i denti,” ha dichiarato, invocando una maggiore grinta e determinazione da parte di tutto il gruppo.
Le scelte di mercato e i giocatori poco utilizzati
Inevitabili le domande su alcuni giocatori arrivati in estate e finora poco impiegati, come Liberali e Buglio. Polito ha difeso le proprie scelte di mercato, dichiarandosi “super contento” dei giocatori acquistati e sottolineando che la campagna estiva è stata “buona, anzi ottima in alcune cose”. Il caso Liberali, giovane del 2007 reduce dal mondiale Under 20, è emblematico: “L’abbiamo tenuto fuori 25 giorni per il mondiale, è tornato la settimana scorsa. Sicuramente avrà spazio, ma in questi momenti forse non bisogna caricare troppo anche il ragazzino”.
Sul fronte offensivo, Polito ha ricordato che Iemmello resta “uno dei più forti attaccanti della Serie B”, mentre Pandolfi è stato preso proprio per dare quella profondità richiesta dal mister. Quanto a Oudin, giocatore con 80 presenze in Serie A con il Lecce, il direttore sportivo si è detto deluso dal rendimento: “Sta bene, ma non sta mantenendo le prestazioni che ci aspettiamo. Prima di voi me lo aspetto io e se lo aspetta il mister. Oudin deve accelerare per stare in campo”. Il messaggio è chiaro: chi non rende sarà sostituito, perché la rosa offre alternative valide in ogni reparto.
L’appello ai tifosi e la sfida col Palermo
Polito ha riservato parole di gratitudine per la tifoseria giallorossa, che nonostante la sconfitta col Padova ha continuato a sostenere la squadra fino al novantesimo minuto. “Posso solo ringraziare la gente, che fino al 95° ha sostenuto,” ha detto, aggiungendo che è giusto accettare anche i fischi quando le partite non si vincono. L’appello finale è stato accorato: “Chiedo alla gente, con la grande umiltà che ci ha sempre messo, di fare ancora di più compattezza. Lo zoccolo duro deve stare vicino fino all’ultimo giorno, perché tutti insieme possiamo arrivare all’obiettivo”.
Sabato prossimo arriverà al Ceravolo il Palermo, una delle corazzate del campionato e per Polito la squadra “più forte nei singoli giocatori”. Paradossalmente, secondo il direttore sportivo, affrontare una big potrebbe essere l’occasione giusta per svoltare: “Forse in questo momento è la migliore che potevi incontrare, perché affrontando una squadra forte magari subisci meno l’ansia e può essere il momento giusto per venirne fuori”. La richiesta alla squadra è chiara: “Mi aspetto una grande reazione. Dobbiamo giocare questa partita tutti insieme, mentalmente, tatticamente e tecnicamente”.
Il Catanzaro è a un bivio. La fiducia in Aquilani resta totale, ma i risultati devono arrivare in fretta per non compromettere una stagione che la piazza aveva affrontato con ambizioni diverse. Polito ha fatto la sua parte, mettendoci la faccia e lanciando un messaggio di unità. Ora tocca al campo dare le risposte che tifosi e società attendono con impazienza.