Al “Mapei” di Reggio Emilia ha fatto rumore il suo destro educato su punizione, un gol da applausi che ha baciato il palo e gelato la curva di casa. Ma Alphadjo Cisse, 18 anni appena, non si è fermato lì: contro la Reggiana ha firmato la sua prima doppietta in Serie B, trascinando il Catanzaro al pari e mettendo il proprio nome sotto i riflettori. Dopo la gara, il talento giallorosso ha parlato in conferenza stampa, raccontando emozioni, dettagli e anche qualche curiosità personale. Le sue parole sono state riportate dai microfoni di sala stampa.
“Il mio nome si pronuncia Cisse, senza accento”
Il primo sorriso nasce da un dettaglio leggero: la pronuncia del cognome. “Il mio nome si pronuncia Cisse, senza accento” ha chiarito il ragazzo di Treviso, cresciuto nel vivaio del Verona. Poi subito la testa al campo, a quel calcio piazzato che ha fatto saltare in piedi tutto il settore ospiti: “La punizione è frutto del lavoro settimanale, ci alleniamo spesso su queste situazioni. Ne avevo già segnati alcuni in passato, ma in Primavera, non in B. Farlo qui è tutta un’altra cosa.”
Corsa, sacrificio e maturità
Non solo gol, però. Perché la partita di Cisse è stata anche tanta corsa senza palla, rincorse, raddoppi, un lavoro sporco che spesso non finisce negli highlights. Lo stesso Aquilani, in settimana, aveva sottolineato proprio questo aspetto: “Mi sto allenando tanto anche su questa fase – ha confermato il numero 80 – perché per aiutare la squadra non basta solo attaccare. La fase difensiva parte da noi davanti. Siamo un gruppo che vuole proporre gioco, ma se non difendiamo insieme diventa difficile.”
Parole che fanno capire come la crescita di Cisse non sia solo tecnica ma anche mentale. Giocare “da adulto” a 18 anni è ciò che distingue i prospetti dai giocatori veri.
“Modulo giusto? Ci troviamo bene così”
Al di là della doppietta personale, l’attaccante ha sottolineato il passo avanti del Catanzaro come collettivo: “Siamo una squadra che palleggia tanto e bene, ma ci sono dettagli da migliorare, ad esempio sui calci piazzati. Con questo modulo ci troviamo bene, facciamo quello che chiede il mister e la strada è quella giusta. La prestazione di oggi lo dimostra.”
Un Catanzaro che con lui e Oudin dietro Iemmello sembra aver trovato un assetto offensivo in grado di creare pericoli costanti. “Io cerco solo di mettermi a disposizione. Ci divertiamo a giocare insieme e questo aiuta.”
Il legame con Lambourde
C’è spazio anche per un ricordo personale, che trasforma la cronaca in una piccola storia di calcio e amicizia. “Con Tavsan non ho avuto molto tempo per legare, era già andato in prestito. Con Lambourde invece ho un grande rapporto: l’anno scorso al Verona siamo stati sempre insieme, per me è come un fratello. Oggi ci siamo scambiati la maglia, è stato un bel momento.”
Una parentesi che racconta quanto questo ragazzo viva il calcio non solo come lavoro, ma come comunità, come legame umano.
Cisse non è solo la copertina di Reggiana-Catanzaro. È un diciottenne che gioca come se ne avesse dieci in più, che segna da fermo e di tacco ma che allo stesso tempo corre per due, accetta i compiti difensivi e si mette al servizio della squadra. E forse è proprio questa la sua forza: non aver fretta di diventare protagonista, ma esserlo già senza farlo pesare.
Il Catanzaro se lo gode, consapevole che il futuro è tutto da scrivere. Intanto, però, i gol iniziano ad arrivare. E in Serie B, a 18 anni, non è cosa da poco.