La vicepresidente del Consiglio Comunale di Catanzaro, Manuela Costanzo, interviene con fermezza in merito alla recente classifica stilata da Agenas, che assegna al Pronto Soccorso del Pugliese Ciaccio la “maglia nera” per inefficienza. Una valutazione che, secondo la consigliera, non tiene conto di molteplici fattori e risulta ingiusta nei confronti di un presidio che rappresenta un punto di riferimento per tutta la Calabria.
“Non consentiamo di mettere in discussione professionalità e impegno”
Costanzo apre il suo intervento rivendicando il valore umano e professionale di medici, infermieri e operatori sanitari che lavorano al Pugliese Ciaccio. “Non saremo l’eccellenza, ma Catanzaro rinvia al mittente l’assegnazione della maglia nera per ciò che concerne il presidio Pugliese Ciaccio di Catanzaro”, afferma.
La vicepresidente riconosce i dati forniti da Agenas, ma sottolinea che giudizi basati esclusivamente su numeri non possono cogliere la complessità della realtà ospedaliera: “Quando si parla di sanità bisognerebbe stare molto attenti alle pagelle. La sanità si occupa di vita, di speranza, di persone che soffrono e che hanno bisogno”.
Un sistema sotto pressione e la necessità di interventi strutturali
La nota di Costanzo pone l’accento su carenze strutturali che non sono un problema isolato del Pugliese Ciaccio, ma riguardano molti ospedali pubblici italiani. “I primi a subire le conseguenze sono proprio coloro che negli ospedali ci lavorano, che vorrebbero dare risposte, che a volte sono costretti a far finta che forse c’è una speranza, davanti ai familiari di un malato, quando sanno che forse non sarà così”.
La vicepresidente chiede un cambio di prospettiva: al di là delle classifiche e delle valutazioni numeriche, è fondamentale che si intervenga concretamente per risolvere le criticità strutturali e logistiche. Solo così si può garantire un contesto di lavoro adeguato ai professionisti della sanità e, di conseguenza, un’assistenza più efficace ai cittadini.
Il rischio della migrazione sanitaria
Tra i punti più critici sollevati da Costanzo vi è il rischio che classifiche come quella di Agenas possano alimentare la sfiducia dei cittadini nella sanità locale, incentivando la migrazione sanitaria. “Attribuire voti e maglie serve a far perdere fiducia nella sanità locale e ad incentivare, in maniera osiamo dire un po’ subdola, la migrazione sanitaria. Riteniamo che sia un gioco pericoloso”.
Un fenomeno, quello della migrazione sanitaria, che già rappresenta un costo enorme sia economico che umano per la Calabria e che, secondo Costanzo, può essere contrastato solo attraverso un rafforzamento dei presidi locali e un incremento delle risorse umane e materiali.
Un appello alle istituzioni
Costanzo chiude la sua nota con un invito alle istituzioni nazionali e locali a dare priorità al rafforzamento del personale sanitario, definendolo un “esercito” che combatte ogni giorno per il bene più prezioso: la salute. “Ci piacerebbe che anche le fila di questo esercito fossero incrementate con lo stesso impegno delle altre categorie”, dichiara.
Un monito per il futuro
La riflessione di Manuela Costanzo va oltre la questione contingente del Pugliese Ciaccio e rappresenta un monito per l’intero sistema sanitario. Il suo messaggio è chiaro: la sanità non è un campo in cui si può permettere di dividere i “migliori” dai “peggiori”. Ogni ospedale, ogni operatore sanitario merita rispetto e supporto per affrontare le sfide quotidiane. Le classifiche, per quanto possano avere una funzione, non devono diventare uno strumento per penalizzare chi già opera in condizioni difficili.
Costanzo invita a un confronto costruttivo che metta al centro il miglioramento del sistema sanitario calabrese, con l’auspicio che il dibattito possa portare a interventi concreti e tempestivi per colmare le lacune esistenti.
In un contesto in cui le necessità superano spesso le risorse, il suo appello risuona come un richiamo a una maggiore equità e responsabilità da parte delle istituzioni e della società civile.