Nella conferenza stampa straordinaria tenuta da Ciro Polito, direttore sportivo del Catanzaro, è emersa con forza la volontà della società di fare chiarezza e stare accanto alla tifoseria in un momento complesso. Non una difesa, ma un atto di responsabilità e trasparenza.
Le ragioni di un calo
Polito ha riconosciuto senza giri di parole la fase negativa attraversata dalla squadra nelle ultime settimane.
“Cinque punti in otto partite sono pochi, è un dato oggettivo. Ma non possiamo dimenticare quello che questa squadra ha fatto per tutta la stagione.”
Il direttore ha ribadito come il Catanzaro abbia conquistato una salvezza con largo anticipo, un derby vinto in modo netto e una posizione da playoff che, fino a qualche mese fa, sembrava impensabile.
Critiche e sostegno: due facce della stessa passione
Polito ha parlato anche del sentimento popolare, spesso diviso tra entusiasmo e delusione.
“Quando una persona mi ferma per strada e mi dice che non vogliamo andare ai playoff per i lavori allo stadio, mi sento colpito. È assurdo, viviamo per questo.”
Ha poi chiesto ai tifosi di non cedere alla sfiducia, sottolineando che questo non è il tempo dei processi ma quello del sostegno.
La forza del gruppo, il valore della città
Nel suo intervento, Polito ha difeso lo spirito del gruppo e l’unità dello spogliatoio:
“Questa squadra è formata da ragazzi straordinari, che si sono sempre allenati con impegno. Il momento no capita, ma la coesione è rimasta.”
Non sono mancati riferimenti all’amore viscerale che lega Catanzaro ai suoi colori:
“Abbiamo la prima tifoseria d’Italia in trasferta, in casa siamo vicini ai 10.000. Questo legame deve essere la nostra arma in più.”
I social e la gestione dell’emotività
Un passaggio significativo è stato dedicato al ruolo dei social e all’effetto che possono avere su calciatori giovani:
“Consiglio ai ragazzi di non leggere. Quando si vince sei un eroe, quando perdi ti attaccano. Meglio proteggersi.”
Il direttore ha evidenziato come la pressione esterna possa amplificare le difficoltà già presenti, specie in un finale di stagione.
Obiettivo playoff: credere fino in fondo
Il messaggio finale è stato chiaro:
“Abbiamo tre finali. Non possiamo buttare via otto mesi di sacrifici. Se siamo arrivati fin qui, è merito della squadra. E se non ci arriviamo, è colpa nostra.”
Polito ha anche voluto rispondere alle voci su presunte volontà societarie di evitare i playoff:
“Come si può pensare che una società non voglia salire in Serie A? Questo è un sogno, e lo vogliamo tutti.”
Il bilancio sul mercato e i dubbi recenti
Tra le domande più pungenti, alcune hanno riguardato le scelte di mercato, soprattutto in riferimento agli acquisti di gennaio. Polito ha difeso le operazioni condotte, riconoscendo però che qualche scelta poteva essere perfezionata:
“Abbiamo sostituito ruoli con profili mirati. Alcuni giocatori sono stati sfortunati, altri non hanno avuto spazio per dinamiche naturali.”
Sul centrocampista Ilie, ha aggiunto:
“Ilie è fortissimo. A gennaio abbiamo fatto un’operazione importante. Faremo di tutto per trattenerlo, ma non vogliamo illudere nessuno.”
Ritrovare l’identità per non sprecare il cammino
L’analisi tecnica di Polito ha toccato anche il calo difensivo:
“Una volta ci buttavamo col naso e coi denti per non prendere gol. Ora li prendiamo troppo facilmente. Questo spirito va ritrovato.”
Il richiamo è stato alla fame, parola ricorrente nel discorso del direttore, come chiave per affrontare questo rush finale.
Una chiamata alla città: tutti uniti
Polito ha concluso con una vera e propria chiamata alle armi:
“Domenica il presidente ha detto 10.000, io dico 15.000. Serve calore, serve forza, serve Catanzaro tutta. Questo popolo merita il sogno.”
L’appello è chiaro: stringersi intorno alla squadra, perché l’obiettivo playoff è ancora alla portata. E il sogno, come sempre, si costruisce insieme.