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venerdì 19 Dicembre 2025

Reggiana, Dionigi: “Servono gambe e testa. Il Catanzaro ha ambizioni alte”

Alla vigilia di Reggiana-Catanzaro, Davide Dionigi mette in fila concetti chiari: condizione in crescita ma non ancora al top per gli ultimi arrivati, fiducia ai giovani (Bonetti titolare), calendario tosto, identità fatta di compattezza e furore agonistico. Riconosce il valore dei giallorossi — “ambizioni alte e grande palleggio” — e chiede equilibrio all’ambiente.


Entrare al Città del Tricolore quando il prato comincia a “tirare” è un attimo. L’aria della vigilia ha l’odore umido dei campi veri e la voce di Dionigi che non gira intorno alle cose. La conferenza stampa è asciutta: squadra che cresce, giovani dentro senza paura, partita da giocare col coltello tra i denti. La parola d’ordine è una, ripetuta come un promemoria: compattezza.

Condizione e scelte: “corre chi sta meglio”

Il tecnico parte dal punto che interessa a tutti: la rosa. “Stanno molto meglio, ma per portarli a regime ci vorranno una-due settimane,” ammette. Gli ultimi arrivati stanno salendo di giri, qualcuno ha saltato parte della preparazione, qualcun altro era fuori progetto altrove. Traduzione: la benzina non è ancora piena, ma la spia non lampeggia più.

La decisione più netta riguarda Edoardo Bonetti: “Sarà titolare anche domani.” Scelta spiegata senza fronzoli: mancino naturale, costruzione pulita, personalità mostrata già al debutto a Palermo davanti a 32mila persone. In panchina, l’alternativa era il doppio centravanti con Novaković — “ci avrei pensato nell’ultimo quarto d’ora” — ipotesi poi saltata per l’infortunio di Quaranta.

L’idea di fondo è semplice: “In queste prime giornate vanno messi in campo quelli che stanno meglio fisicamente. Dopo la settima-ottava, quando gli altri entreranno a regime, li inseriremo.” La B corre, e Dionigi lo sa: a Castellammare e a Palermo l’intensità è stata “altissima”. Qui non si vince con gli schemi se le gambe non reggono.

Il peso del calendario e l’asticella dell’ambiente

Dionigi non cerca alibi ma mette il contesto sul tavolo: “Sulla carta, abbiamo avuto un avvio tra i più complicati: PalermoEmpoliJuve Stabia, e ora il Catanzaro.” L’analisi si allarga al club: “La società è stata seria: ha comunicato un risparmio importante sul monte ingaggi. Questo significa che tocca a me valorizzare al massimo il materiale che abbiamo.”

Sui malumori dopo il pari del “Menti”, il tecnico è diretto: “Equilibrio. La B è estenuante: si passa dall’oggi al domani in un attimo. Le classifiche vanno lette sempre, ma vanno interpretate per calendario e momento.” Obiettivo dichiarato: arrivare in fondo “il più tranquillamente possibile”, che in B vuol dire battagliare tutte le settimane.

Questione di campo: dove si è sofferto e come si aggiusta

Un passaggio tecnico c’è, e pesa. A Castellammare il centrocampo ha faticato. Dionigi spiega: “Reinhart e Bertagnoli non avevano fatto la settimana piena, Mendicino era alla prima dall’inizio. Abbiamo sofferto in mezzo e faticato a pareggiarla coi braccetti. Cambiando sistema siamo diventati più compatti.” È il solito punto d’equilibrio: l’assetto parte dagli uomini, non il contrario.

Sugli innesti che accendono la curiosità — vedi Lambourde — Dionigi predica misura: “Equilibrio negli inserimenti. Abbiamo preso due-tre pezzi importanti, ma vanno messi nel tempo e nel contesto giusto, altrimenti rischi di bruciarli.”

Come gioca la Reggiana (e come vuole giocare domani)

Dionigi non vende fumo: “Non siamo una squadra di palleggio. Giochiamo su agonismoripartenzepressione.” Ma aggiunge un dettaglio che non suona come limite bensì come identità: “La nostra parola è compattezza. Se la perdiamo, facciamo fatica. Se la teniamo, reggiamo l’urto e spesso sappiamo anche proporre.”

Sul pubblico, sguardo lungo: “Domani ci aspettiamo una cornice da 10mila. Ci fa bene. Cresce anche l’aspetto emotivo, che pesa quanto la tattica.” E qui scatta l’amarcord: il tecnico ricorda il suo passato calabrese — il 9 ottobre 2017 l’approdo sulla panchina del Catanzaro, dimissioni nel marzo 2018 — e un derby vinto contro il Cosenza a novembre dello stesso anno: “Me lo ricordano ancora.”

L’avversario: “Catanzaro, qualità e ambizioni”

Il giudizio sui giallorossi è netto: “Ambizioni alte, allenatore giovane che lavora bene coi giovani, tanto palleggio, molti uomini tra le linee, individualità forti. Verranno per fare la partita.” Il piano Reggiana? Accettare che ci saranno fasi di sofferenza e fasi in cui spingere, senza snaturarsi: “Saper adattarsi è la vera intelligenza di una squadra.”

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