martedì 13 Maggio 2025

Cosenza, è finita: la retrocessione in C diventa realtà al Druso di Bolzano

- Advertisement -

Il verdetto è arrivato al termine della 36ª giornata: il Cosenza torna in Serie C, sette anni dopo l’ultima volta. Il sogno di permanenza in cadetteria si è infranto a Bolzano, nello scontro decisivo contro il Sudtirol, conclusosi con una sconfitta per 2-1.

Retrocessione: Una stagione da incubo per il Cosenza

Il campionato dei rossoblù è stato costellato da problemi dentro e fuori dal campo. La squadra ha raccolto soltanto 7 vittorie, accompagnate da 13 pareggi e 16 sconfitte, per un totale di 30 punti. Un bottino che non è bastato a tenere accese le speranze. Senza la penalizzazione di 4 punti, il Cosenza sarebbe a quota 34, ma nemmeno questo sarebbe stato sufficiente.

L’illusione del Druso

La sfida contro il Sudtirol era l’ultima occasione per sperare. Solo una vittoria avrebbe potuto tenere vive le speranze playout. Al 18’ il vantaggio firmato da Mazzocchi aveva acceso le speranze. Ma già prima dell’intervallo, al 44’, è arrivato il pareggio di Molina. Il colpo definitivo è stato il gol del 2-1 segnato da Davì al 68’.

Il crollo e le proteste

La stagione del Cosenza è stata condizionata non solo dai risultati negativi ma anche da un clima rovente tra tifoseria e società. Le contestazioni alla proprietà di Eugenio Guarascio sono state costanti e rumorose, figlie di anni di gestione criticata e vissuta con disillusione da gran parte del popolo rossoblù.

Sei anni tra sogni e salvezze sudate

La promozione in Serie B risale alla stagione 2017/2018, grazie a un percorso playoff entusiasmante partito dal quinto posto. In queste sei stagioni, il Cosenza ha spesso navigato in acque agitate, riuscendo a salvarsi per il rotto della cuffia in più di un’occasione.

Penalizzazione pesante, ma non determinante

La penalizzazione ricevuta durante la stagione ha complicato un cammino già di per sé in salita. Senza i 4 punti tolti, il Cosenza sarebbe comunque costretto a vincere tutte le ultime gare e sperare in una serie di combinazioni favorevoli. Una realtà troppo lontana.

Un calo evidente dopo gennaio

La squadra ha mostrato segnali di difficoltà soprattutto nella seconda parte del campionato. Cambi di allenatore, rotazioni continue e una rosa mai veramente competitiva hanno pesato sull’andamento generale.

Una rosa fragile e mal costruita

Il mercato non ha fornito le risorse necessarie per affrontare una Serie B sempre più competitiva. Alcuni innesti si sono rivelati poco funzionali, altri sono stati frenati da infortuni e rendimento discontinuo.

Un pubblico stanco ma fedele

Nonostante tutto, il tifo rossoblù ha continuato a seguire la squadra, contestando ma anche sostenendo. La retrocessione non cancella la passione di una piazza che merita di più.

Rispetto alle rivali dirette per la salvezza, il Cosenza ha pagato anche un’incapacità di conservare il vantaggio: troppi i punti persi da situazioni di vantaggio.

Le prossime due gare

Le partite rimanenti serviranno solo a chiudere con dignità, ma anche a riflettere e iniziare a programmare il futuro. Servirà una ricostruzione profonda.

Cosenza, la retrocessione e l’addio alla Serie B

Il Cosenza lascia la Serie B con amarezza, in una stagione che avrebbe dovuto rappresentare la svolta e che invece ha segnato l’inizio di un nuovo ciclo in Lega Pro.

Il futuro passa dalla chiarezza

Ora sarà fondamentale capire le intenzioni della proprietà. Il rapporto con la tifoseria è ai minimi storici e il club rischia di perdere ulteriormente contatto con la città.

Una retrocessione annunciata

Molti segnali c’erano già da tempo: mancanza di un progetto tecnico stabile, gestione contestata, rosa incompleta. Il finale era scritto.

Un’occasione per ripartire?

Ripartire da zero può essere anche un’opportunità, ma serviranno idee chiare, investimenti e coraggio. La Lega Pro è un campionato difficile e competitivo.

La retrocessione del Cosenza non è solo il fallimento di una stagione, ma anche il sintomo di una struttura societaria che necessita di una profonda revisione. Il calcio a Cosenza merita di più: è il momento di dimostrarlo con i fatti, non con le parole.

Articoli correlati

- Advertisement -

Ultimi articoli