“Vi vogliamo così”. Tre parole che racchiudono l’essenza di un legame indissolubile, quello tra il Catanzaro e la sua tifoseria. Alla vigilia della trasferta di Empoli, la Curva Massimo Capraro affida ai social un messaggio potente, carico di significato in un momento cruciale della stagione giallorossa. Non una contestazione, non un ultimatum, ma un manifesto di appartenenza che arriva dopo settimane di sofferenza trasformate in rinascita. Il comunicato diffuso oggi, venerdì 7 novembre, rappresenta la sintesi perfetta di ciò che significa tifare per una maglia che rappresenta un’intera città.
La Curva Massimo Capraro e la maturità di una piazza
Il testo pubblicato dalla Curva Massimo Capraro si apre con una riflessione che suona come un manifesto di identità collettiva: “La crescita di una piazza calcistica si misura nei momenti di difficoltà: esaltarsi quando tutto va bene è facile, rimanere lucidi e determinati di fronte ai primi ostacoli è, invece, sinonimo di forza e maturità”. Parole che fotografano perfettamente il percorso vissuto dal popolo giallorosso nelle ultime settimane. Dopo un avvio di campionato che aveva visto il Catanzaro collezionare sei pareggi e due sconfitte nelle prime otto giornate, la squadra di Alberto Aquilani sembrava aver smarrito la strada. I fischi del Ceravolo, la contestazione velata, l’ansia di una piazza che temeva di vedere sfumare l’ambizioso progetto di consolidamento in Serie B.
Eppure proprio in quella fase delicata la tifoseria ha scelto la via della responsabilità. “Per questa ragione la Curva Massimo Capraro ha chiesto alla squadra di metterci impegno, sacrificio, lotta, senza mai far venire meno il sostegno incondizionato che si deve a chi indossa una maglia che rappresenta un’intera città”. Un appello che non è caduto nel vuoto. Il tecnico toscano ha lavorato sull’aspetto mentale oltre che tattico, trovando quella quadratura che sembrava smarrita. E i risultati sono arrivati: tre vittorie consecutive contro Palermo, Mantova e Venezia hanno rilanciato le ambizioni delle aquile, portando la squadra a ridosso della zona playoff e restituendo fiducia a un ambiente che aveva iniziato a dubitare.
La risposta del popolo giallorosso
“La tifoseria ha risposto presente, aiutando a mantenere compatto l’ambiente giallorosso”, recita il comunicato. E i numeri confermano questa dichiarazione d’intenti. I frequentatori della Curva, i club organizzati e ogni singolo tifoso che ha scelto di affidare la propria voce agli Ultras hanno dimostrato una maturità rara nel panorama calcistico italiano. Nessuna fuga, nessun abbandono nei momenti di difficoltà.
Al contrario, proprio quando tutto sembrava complicarsi, il Ceravolo si è trasformato in una bolgia infernale per gli avversari. La vittoria contro il Palermo, capolista del campionato, è stata il simbolo di questa unione ritrovata: squadra e tifoseria unite da un filo rosso che lega il campo alla gradinata.
Il riferimento alla fiducia riposta negli Ultras è significativo. “Fidandosi ed affidandosi agli Ultras, hanno consentito a tutti di superare un momento complicato”. In un’epoca in cui il tifo organizzato viene spesso stigmatizzato e marginalizzato, la Curva Massimo Capraro rivendica il proprio ruolo di traino emotivo e identitario. Non una richiesta di privilegi, ma il riconoscimento di una funzione essenziale: quella di rappresentare l’anima più autentica e appassionata di una comunità che vive di calcio. La scelta di non cedere alle sirene della protesta facile, di non lasciarsi andare alla contestazione sterile, ha pagato dividendi importanti in termini di coesione e risultati.
L’appello alla continuità
Ma il cuore pulsante del comunicato sta nell’ultima parte, quella che guarda al futuro immediato e alla sfida che attende il Catanzaro al Castellani. “Ora bisogna continuare così, con forza e onore in ogni singolo minuto di ogni singola partita, consapevoli che mantenere la categoria rappresenta un obiettivo prezioso non solo per la squadra e per la società, ma per Catanzaro nel suo complesso”. Un richiamo alla realtà che non suona come ridimensionamento, ma come lucida consapevolezza. La Serie B è un campionato spietato, dove la differenza tra i sogni di gloria e l’incubo della retrocessione può essere questione di pochi punti. Le tre vittorie consecutive hanno riacceso le speranze di un piazzamento playoff, ma la Curva invita a mantenere i piedi per terra: ogni partita è una battaglia, ogni punto conquistato è un mattoncino prezioso per costruire una salvezza tranquilla prima di inseguire traguardi più ambiziosi.
La trasferta di Empoli rappresenta un test probante. I toscani, retrocessi dalla Serie A la scorsa stagione, stanno vivendo un avvio complicato in cadetteria che è costato la panchina a Guido Pagliuca, sostituito da Alessio Dionisi da poche giornate. Un confronto tra due squadre in cerca di identità e continuità, con il Catanzaro che vuole dimostrare di aver trovato la propria strada.
La Curva sarà presente, come sempre, pronta a sostenere la squadra anche lontano dalle mura amiche. Il “Vi vogliamo così” del titolo non è uno slogan vuoto, ma un contratto emotivo che lega indissolubilmente una città alla propria squadra. Impegno, sacrificio, cuore: sono questi gli ingredienti che la tifoseria chiede ai propri beniamini. E che i ragazzi di Aquilani, nelle ultime tre uscite, hanno saputo mettere in campo con generosità e determinazione.
