L’invito al Ceravolo, l’ammissione della manifesta superiorità e l’emozione per la targa-ricordo ricevuta dal Presidente Noto. Il derby particolare vissuto dal noto giovane tifoso cosentino
Ci sono momenti di gioia, di amarezza e di emozioni forti.
Ernesto Filice non si è fatto mancare nessuno di questi tre stati d’animo nella giornata del derby di Calabria tra Catanzaro e Cosenza.
Il 14enne tifosissimo dei lupi silani noto a tutti come Ernestino ha avuto di recente l’autorizzazione per recarsi allo stadio per assistere alle partite del Cosenza da parte dei medici che lo hanno in cura per problemi di salute che lo hanno costretto a disertare le platee del “S. Vito-Marulla”.
Come tutti i tifosi silani ha nel suo DNA una evidente rivalità sportiva nei confronti del Catanzaro.
Ironia della sorte l’ok da parte dei medici è arrivato a pochi giorni dalla partita più importante per entrambe le tifoserie e il Presidente del Catanzaro, appresa la notizia non ha perso l’occasione per invitare il giovane tifoso rossoblù al Ceravolo” per assistere dal vivo al match.

La gioia incontenibile del ragazzo espressa attraverso i social ha coinvolto gli ambienti calcistici delle due città che hanno accolto con simpatia questo gesto così affettuoso che rappresenta nella sua semplicità una forma di rispetto e vicinanza nei confronti dell’intera tifoseria cosentina.
Come se non bastasse Ernestino ha ricevuto dal massimo dirigente giallorosso una targa-ricordo per la particolare occasione.
La possibilità di assistere per la prima volta lontano da Cosenza ad una partita della sua squadra del cuore proprio a Catanzaro non ha frenato l’emozione che Ernestino ha da subito provato nonostante l’invito a recarsi allo stadio degli “acerrimi” nemici.
Una gioia e un entusiasmo che si sono però tramutati in profonda amarezza dopo l’”indegna” – come da lui stesso definita – prestazione della sua squadra ammettendo la netta superiorità del Catanzaro che “ha meritato di vincere anche se non pensavo ad un risultato così pesante per noi”.
La sportività dell’adolescente cosentino che abbiamo avuto il piacere di conoscere e ascoltare personalmente dimostra, nonostante i suoi 14 anni, che il ragazzo oltre ad avere competenza calcistica ha ricevuto anche una buona educazione basata sui veri valori della vita.
Il rispetto e l’obiettività manifestati non sono valori che si acquistano al supermercato ma Ernestino con la sua semplicità di 14nne ha dimostrato di averli e il suo comportamento dovrebbe essere di esempio per molti che accecati dal tifo incondizionato per la propria squadra spesso li dimenticano.
Valori che lo sport insegna e che dovrebbero essere sempre messi in atto.
Bravo Ernestino, la vittoria sul campo per il tuo Cosenza non è arrivata ma c’è stata quella ben più importante che sta nell’esaltare lo spirito giusto con cui va vista e giudicata una partita di calcio.