Intervista di Lorenzo Fazio
Gianfranco Criniti, catanzarese doc e vecchia gloria del Catanzaro, ha condiviso in esclusiva con Passione Catanzaro, intervistato dal nostro Lorenzo Fazio, le sue riflessioni sulla stagione in corso dei giallorossi e il suo legame con Fabio Caserta, attuale allenatore della squadra. Cresciuto nel settore giovanile del Catanzaro e protagonista in maglia giallorossa in Serie C2 dal 1996 al 1999, Criniti ha collezionato una carriera di grande spessore con 308 gare ufficiali e ben 126 gol. Nonostante abbia girato l’Italia, il suo cuore è sempre rimasto legato alla sua città e alla squadra che l’ha lanciato.
“È sempre un’emozione parlare del Catanzaro,” esordisce Criniti, con un tono nostalgico. “Il percorso di Caserta non è facile, soprattutto perché c’è sempre il confronto con i risultati straordinari che Vivarini ha raggiunto negli ultimi anni. Fabio, però, sta facendo un buon lavoro, è un uomo determinato e serio.”
Un legame speciale con Fabio Caserta
Criniti e Caserta hanno condiviso due stagioni di battaglie sul campo e, con il tempo, hanno instaurato una sincera amicizia. “Io e Fabio abbiamo legato molto,” racconta Criniti. “Lui è di Melito Porto Salvo e veniva fino a Reggio Calabria, dove ci incontravamo per proseguire insieme in macchina. Quei viaggi ci hanno unito. Oggi vederlo alla guida del mio Catanzaro mi rende orgoglioso. Fabio è sempre stato un centrocampista infaticabile, uno che lavorava tanto e si lamentava poco, anche quando eravamo sotto la guida di un tecnico duro come Auteri.”
Criniti parla di Caserta con grande ammirazione, riconoscendo in lui una professionalità e un temperamento che lo hanno reso uno degli allenatori emergenti più interessanti. “Fabio è una persona seria e appassionata. È un allenatore del Sud, con quel carattere focoso che serve per affrontare le sfide della Serie B.”
La stagione del Catanzaro: “Il 3-0 con il Südtirol e il pareggio a Pisa sono segnali importanti”
In merito alla stagione in corso, Criniti ha una visione ottimista, pur riconoscendo le difficoltà iniziali. “È normale che ci siano stati paragoni con il Catanzaro di Vivarini, che ha fatto qualcosa di straordinario l’anno scorso. Questo è il campionato del Catanzaro, quello in cui possiamo consolidarci e crescere. Alcune partenze importanti ci sono state, e Caserta ha dovuto lavorare su un nuovo assetto tattico. Ma il 3-0 con il Südtirol e il pareggio contro il Pisa sono segnali molto positivi. Fabio sta trovando la quadra, e la squadra sta rispondendo bene.”
L’ex giocatore avverte però di non sottovalutare mai gli avversari, soprattutto quando si trovano in situazioni difficili, come il Frosinone. “Incontriamo una squadra che è ultima in classifica, ma questo non significa che sarà facile. So bene che quando sei all’ultimo posto, giochi ogni partita come se fosse l’ultima battaglia, dando tutto. Anche il Frosinone, pur essendo attualmente fanalino di coda, arriverà al Ceravolo con voglia di riscatto.”
Il sogno di tornare a lavorare con il Catanzaro
Durante l’intervista, Criniti ha espresso un desiderio personale: poter tornare un giorno al Catanzaro in una veste diversa. “Ho chiesto a Fabio e ad altri se ci fosse possibilità di collaborare con la squadra,” confessa Criniti. “Il Catanzaro è la mia casa, e per me sarebbe un onore far parte dello staff. È un sogno che ho nel cuore, un sogno che spero un giorno si realizzi.”
Riflessioni sul calcio di oggi e l’importanza dei settori giovanili
La conversazione ha toccato anche un tema più ampio, quello del calcio moderno e della cura dei giovani talenti. “Il calcio di oggi è molto diverso,” dice Criniti con una punta di nostalgia. “Oggi i giovani vengono messi sotto i riflettori troppo presto, e spesso si rischia di farli diventare ‘fenomeni’ ancora prima che abbiano dimostrato tutto il loro potenziale. Mancano pazienza e visione a lungo termine. Se guardiamo alla Nazionale, vediamo che i giovani italiani faticano ad emergere, e questo non perché manchi il talento, ma perché c’è una mentalità diversa. Possiamo parlare di Camarda, che aveva segnato in Champions (gol poi annullato) e che non riesce a giocare da titolare, cosa che farebbe sicuramente se fosse in squadre come Barcellona e Real Madrid.”
Criniti sottolinea l’importanza di creare un sistema che sostenga i giovani nel loro percorso di crescita. “Serve un cambiamento di mentalità. Bisogna dare tempo e fiducia a chi merita davvero, senza fare pressioni inutili.”
Un legame indissolubile con la città e la squadra
Gianfranco Criniti non smette mai di pensare al Catanzaro, e la sua passione per la squadra della sua città natale resta viva come un tempo. “Io sono di Catanzaro, e per me questa squadra rappresenta tutto. Ogni volta che parlo del Catanzaro, sento un’emozione speciale. Mio fratello oggi invece lavora come scout nel Genoa. Il mio sogno è tornare a lavorare per questa squadra e per questa città. Vorrei, un giorno, essere lì sul campo a dare il mio contributo, magari come allenatore, e sentire il calore della curva. Per me, sarebbe un sogno che si realizza.”
In chiusura dell’intervista, Criniti ha voluto ringraziare i tifosi e tutto il popolo catanzarese per il loro affetto e supporto. “Magari un domani mi troverò ad allenare qualcuno sotto la Curva Ovest, che porto nel mio cuore” conclude con orgoglio.