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venerdì 19 Dicembre 2025

Fabio Rispoli, il 2006 che gioca da grande: il Catanzaro ha già trovato un perno

Nel calcio, ogni tanto, capita di riconoscere a colpo d’occhio chi sta un passo avanti all’età. Con Fabio Rispoli il colpo d’occhio è arrivato subito: due gare da titolare, personalità naturale, pulizia tecnica che contagia i compagni. Preso in prestito dal Como con formula secca, il classe 2006 si è sistemato in mezzo al campo del Catanzaro come se ci fosse da sempre, interpretando il ruolo con ordine e coraggio. L’operazione è ufficiale da fine luglio e ha un messaggio chiaro: puntare su un giovane che può alzare qualità, ritmo e letture in zona palla.

Un 18enne da squadra “adulta”

La Spezia e contro il Südtirol Alberto Aquilani lo ha confermato nel doppio pivot del 4-2-3-1. Rispoli ha gestito le prime uscite con quella miscela rara di semplicità e ambizione: gioca a due tocchi, sceglie la linea di passaggio più pulita, accetta il contatto e non si nasconde quando la squadra deve respirare. La cronaca del match d’esordio al “Ceravolo” racconta un Catanzaro che cresce di chilometri e trame proprio grazie alla qualità del palleggio in mezzo; la presenza del 2006 meneghino ha dato equilibrio nelle uscite dal basso e tempi più corti nel riaggredire la seconda palla. Non c’è frenesia, c’è mestiere: per un 18enne è un segnale enorme.

Identikit tecnico: continuità di passaggio, testa alta e duttilità

Rispoli nasce centrocampista interno, ma sa muoversi da mezzalamediano, persino trequartista “di fatica” fra le linee. La sua heatmap iniziale racconta un calciatore mobile, che offre appoggio fronte gioco e coperture preventive sul lato forte. Nel breve copre bene la palla, innesca gli esterni con diagonali “piatte” e, quando serve, non disdegna l’attacco della profondità senza palla. Sono dettagli che cambiano la vita di un 4-2-3-1: permettono al compagno di reparto di alzarsi, alzando a cascata baricentro e pressione. Anche da giovanissimo ha già nel repertorio: protezione, passaggio verticale “taglia-linee”, letture sulle seconde palle. È ciò che al Catanzaro mancava per cucire meglio centro e trequarti.

La vetrina azzurra e il Mondiale U20 all’orizzonte

La crescita non è passata inosservata. Carmine Nunziata lo ha inserito nella lista dei 27 convocati dell’Under 20 per il doppio test di inizio settembre contro Inghilterra (Chesterfield) e Germania (Reutlingen), primo passo verso il Mondiale U20 in Cile (27/9–19/10): insieme a Rispoli c’è anche l’altro giallorosso Mattia Liberali. È una fotografia nitida del momento: Fabio è già dentro il gruppo che punta alla rassegna iridata, con minuti reali in B e una centralità tattica che lo rende un profilo credibile a livello internazionale.  

Perché è (già) importante per il Catanzaro

Il valore di Rispoli non si misura solo nei numeri – comunque molto alti in precisione di passaggio nelle prime due – ma nell’effetto che produce sulla squadra. Con lui in campo, il Catanzaro stabilizza l’uscita palla a terra, perde meno tempo nel portare il pallone sulla trequarti e difende meglio in avanti dopo la perdita. È un acceleratore silenzioso: semplifica i primi 20 metri di possesso e “accende” gli esterni con tempi di gioco più rapidi. In un campionato che si decide spesso sui dettagli, avere un 2006 capace di tenere il metronomo e la testa fredda è un vantaggio competitivo.


La prospettiva

La sensazione è che Rispoli abbia ancora margini enormi: può aumentare la frequenza delle giocate verticali, aggiungere un paio di conduzioni “spacca-linee” a partita e prendersi più spesso il tiro da media distanza. Ma il presente dice che il Catanzaro ha trovato un titolare: giovane, moderno, affidabile. La maglia pesa meno quando la indossi con naturalezza. E Fabio, per ora, la indossa così.

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