Un riconoscimento che va ben oltre i confini accademici, abbracciando la cultura, l’identità e la valorizzazione del patrimonio immateriale italiano. Francesco Cuteri, archeologo catanzarese e docente di Beni Culturali e Ambientali presso l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, è stato nominato componente del Consiglio di amministrazione dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, su designazione ufficiale del Ministero della Cultura.
Una notizia che assume un valore profondo per il territorio e per l’intera comunità accademica calabrese, come espresso dal direttore dell’Accademia, Virgilio Piccari, che ha parlato di “grande soddisfazione per una nomina che riconosce il merito oggettivo a un professionista serio, altamente qualificato per rispondere al ruolo chiamato a svolgere”. Un incarico prestigioso che sottolinea, ancora una volta, il livello della formazione culturale radicata a Catanzaro, e che al tempo stesso rappresenta un tributo alla lunga e coerente carriera di Cuteri, conosciuto anche con l’appellativo de “l’archeologo scalzo” per il suo approccio autentico e diretto al mestiere.
Il valore del patrimonio immateriale
L’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale, organo strategico del Ministero, ha tra i suoi compiti la tutela, la documentazione e la promozione di pratiche culturali, memorie e saperi tradizionali che costituiscono l’identità più profonda del Paese. La presenza di Cuteri all’interno del suo Consiglio di amministrazione è un segnale concreto dell’attenzione rivolta a figure dotate di competenza, sensibilità e radicamento territoriale. L’Accademia di Belle Arti ha espresso “un ringraziamento al ministro della Cultura per aver riconosciuto a un proprio docente – Francesco Cuteri – tale incarico”, sottolineando il profilo di un’istituzione che continua a essere fucina di eccellenze nel panorama culturale italiano.
Un’eredità che si rinnova
Francesco Cuteri ha fatto del suo lavoro un ponte tra la storia e la contemporaneità, tra i luoghi e le persone. La sua nomina non è un punto d’arrivo, ma l’inizio di un nuovo capitolo in cui la Calabria entra in dialogo diretto con le dinamiche nazionali della tutela e della promozione culturale. Una responsabilità che l’archeologo porterà avanti con l’esperienza maturata sul campo e la consueta passione per la ricerca e la divulgazione. Il prestigio dell’incarico assume una valenza ancora più significativa perché premia la continuità, la coerenza e l’impegno costante nella valorizzazione dei beni culturali, materiali e immateriali.
Una Calabria che sa eccellere
In un tempo in cui la narrazione della regione si gioca spesso tra contrasti e stereotipi, l’ascesa di figure come Cuteri rappresenta un messaggio forte: la Calabria non è solo memoria, ma anche progetto. È territorio di bellezza, sapere, impegno e capacità. E l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, ancora una volta, dimostra di saper formare e promuovere talenti capaci di dare un contributo concreto al sistema culturale italiano.
Un’eccellenza che parte da Catanzaro, ma che guarda all’Italia intera.