Domenica 16 marzo, il derby tra Catanzaro e Cosenza al Ceravolo si giocherà senza uno dei protagonisti più attesi sugli spalti: il sindaco di Cosenza, Franz Caruso. La decisione della Prefettura di Catanzaro di vietare la trasferta ai tifosi rossoblù ha spinto il primo cittadino cosentino a rinunciare alla presenza in tribuna, nonostante l’invito del collega Nicola Fiorita, sindaco di Catanzaro. Una scelta che ha acceso il dibattito e riportato l’attenzione sul delicato equilibrio tra sicurezza e passione sportiva.
L’invito declinato: le parole di Franz Caruso
Franz Caruso ha espresso gratitudine per l’invito ricevuto dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ma ha spiegato le ragioni della sua assenza:
“Ringrazio l’amico e collega Nicola Fiorita per l’invito, ma domenica non sarò al Ceravolo. Senza i tifosi del Cosenza, la mia presenza a Catanzaro sarebbe inopportuna. Pertanto, vedrò la partita in televisione”.
Queste parole riflettono non solo un gesto di coerenza, ma anche una profonda delusione per la decisione della Prefettura di vietare la trasferta ai tifosi cosentini. Caruso ha ricordato come, nel derby di andata disputato a Cosenza il 26 dicembre, anche Fiorita avesse declinato l’invito per le stesse ragioni: l’assenza dei tifosi ospiti rendeva la presenza del sindaco di Catanzaro priva di significato.
Una decisione che divide: sicurezza vs passione
La scelta della Prefettura di Catanzaro di vietare la trasferta ai tifosi del Cosenza ha sollevato polemiche e riflessioni. Franz Caruso ha sottolineato come il derby avrebbe potuto rappresentare un’occasione unica per “sancire una sana pacificazione degli animi tra le due tifoserie”.
Negli ultimi tempi, infatti, si erano registrati segnali di distensione tra i supporter delle due squadre, con gesti di rispetto reciproco che avevano fatto ben sperare. “I tempi erano maturi per una coesistenza civile, dove far prevalere il sano agonismo e la partecipazione ad un evento sportivo rilevante per le nostre città e per l’intera Calabria”, ha affermato Caruso.
Il peso del derby: più di una partita
Il derby tra Catanzaro e Cosenza non è solo una partita di calcio: è un evento che coinvolge intere comunità, alimentando rivalità ma anche un senso di appartenenza unico. La decisione di escludere i tifosi ospiti ha privato l’incontro di un elemento fondamentale: il calore e la passione delle due tifoserie, che da sempre rendono questo scontro un momento indimenticabile.
Franz Caruso ha espresso rammarico per questa occasione mancata: “È stato un peccato perdere questa opportunità. Auspico che domenica possano trionfare i valori dello sport e che le due squadre, nonostante le diverse posizioni in classifica, possano onorare al meglio la loro maglia”.
Le implicazioni: un precedente per il futuro?
La decisione della Prefettura di Catanzaro potrebbe rappresentare un precedente per i futuri derby e le trasferte in generale. Se da un lato la sicurezza è una priorità inderogabile, dall’altro è necessario trovare un equilibrio che non penalizzi eccessivamente la passione dei tifosi.
Franz Caruso ha evitato di criticare apertamente la scelta, sottolineando di non voler “sconfinare nelle competenze altrui”, ma ha lasciato intendere che questa decisione potrebbe avere ripercussioni sul clima futuro delle partite. “Spero che in futuro si possano trovare soluzioni che consentano ai tifosi di essere presenti e di vivere appieno queste occasioni”, ha aggiunto.
Un derby diverso, ma sempre speciale
Il derby di domenica 16 marzo sarà diverso dal solito: senza i tifosi del Cosenza e senza la presenza di Franz Caruso, mancheranno alcuni degli ingredienti che rendono questo scontro unico. Tuttavia, rimane un’occasione per celebrare lo sport e la rivalità tra due città che condividono una storia ricca di emozioni.
Come ha ricordato il sindaco di Cosenza, “il derby è un momento per far prevalere i valori dello sport”. E forse, proprio in questa edizione atipica, Catanzaro e Cosenza avranno l’opportunità di dimostrare che il calcio può andare oltre le divisioni, unendo le comunità in nome della passione per il gioco più bello del mondo.