Grande ospite ieri sera nella quattordicesima puntata di “Passione Catanzaro”, il format interamente dedicato al Catanzaro calcio, andato in onda sui canali di GS Channel. Gaetano Fontana si è intrattenuto con la redazione sportiva del programma e con i telespettatori, affrontando i temi venuti fuori nel corso della puntata.
“Il Catanzaro è oggettivamente in crescita. A Reggio Emilia si è vista una squadra vogliosa di portare a casa il risultato. Una squadra che avrebbe meritato nettamente la vittoria che, vuoi per disattenzione sui gol subiti e vuoi per la sfortuna avuta, è sfuggita a Iemmello e compagni. Bisogna avere pazienza e dare il tempo a Caserta di riuscire a mettere la propria impronta in questo gruppo che viene da due anni e mezzo di successi. È innegabile che il Catanzaro stia crescendo di partita in partita. Ripeto, peccato per qualche errore di troppo nella prima parte del match che ha portato al doppio vantaggio della Reggiana.
Questa squadra ha degli ampi margini di miglioramento, la rosa in termini numerici e qualitativi è probabilmente più forte dell’anno scorso. Questo è un campionato molto equilibrato. Tante squadre hanno già cambiato la guida tecnica. Non si ha più pazienza. Bisogna dare il tempo anche agli allenatori di esprimersi, cercando di metterli anche in condizione di poter lavorare. In serie B ma, soprattutto nella terza serie, ci sono stati troppi esoneri e questo, per le società, può essere un danno anche economico. Cambiare non sempre è la soluzione migliore”.
L’ex tecnico del Latina si è poi concentrato su Pietro Iemmello e su cosa voglia dire per un calciatore giocare nella squadra della propria città: “Pietro è un giocatore di livello assoluto. In campo può fare tutto. Lo vediamo sotto porta, lo vediamo in fase di impostazione quando accorcia per cercare palla a centrocampo. Per lui essere il capitano del Catanzaro è qualcosa che non si può spiegare. Una responsabilità importante che può regalare tante gioie e dolori ma che ti forma anche come uomo. So cosa sta provando. Ricordo l’emozione di giocare al “Ceravolo”, di uscire dalla est per entrare in campo e vedere quel muro giallorosso in curva. I sabati era difficile anche dormire per l’adrenalina che saliva in vista del match di domenica. Rappresentare la squadra della tua città è qualcosa di unico e Iemmello lo fa’ alla perfezione”.
Fontana ha poi rilevato anche di essere stato vicino sia alla panchina del Catanzaro in passato che a quella della Salernitana questa estate: “Con la Salernitana era ormai fatta, ero quasi sull’uscio della sede per firmare. Poi per motivi che non riguardano l’aspetto calcistico tutto è saltato. Mi è dispiaciuto ma il calcio è anche questo. Sono stato molto vicino in passato anche al Catanzaro. Qualche anno fa quando la società stava rischiando il fallimento, un imprenditore piemontese si avvicino’ al Catanzaro per una trattativa di acquisto.
Fui chiamato per essere l’allenatore di quel nuovo corso. Ricordo di essere sceso a Catanzaro, con qualche giocatore, pronti a firmare. Poi la trattativa saltò e non se ne fece nulla. Catanzaro è sempre nel mio cuore, in quel momento mi misi a disposizione per aiutare quel progetto. Catanzaro ed il Catanzaro per me vanno al di là dell’aspetto sportivo o economico. A volte l’amore per una squadra si dimostra anche con questi gesti”.