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lunedì 18 Agosto 2025

L’ex Ghion dopo Sassuolo-Catanzaro: “Obiettivo centrato, ma potevamo chiuderla”

La notte del Mapei Stadium ha riportato sullo stesso prato due storie che si intrecciano: quella del Catanzaro che riparte con ambizione e quella di Andrea Ghion, oggi perno del Sassuolo, ieri regista delle Aquile nel biennio tra Serie C e Serie B sotto la guida di Vincenzo Vivarini. Nell’1-0 che ha consegnato ai neroverdi il pass per i sedicesimi di Coppa Italia, l’ex giallorosso ha ritrovato un pezzo del proprio percorso e, a fine gara, ha offerto una lettura lucida e rispettosa del confronto, come riportato da ForzaSassuolo.it. Parole misurate, che raccontano l’indole del giocatore: concretezza in campo, sobrietà fuori, ma anche l’onestà di chi riconosce i meriti degli avversari e pretende di più da sé stesso e dai compagni.

Il ritorno da ex: identità, ricordi e pragmatismo

Per chi a Catanzaro ha dettato tempi e ritmo per due stagioni, tornare da avversario non è mai una partita “come le altre”. Ghion lo ha fatto con lo stile che lo caratterizza: testa alta, passaggi semplici e linee pulite. Poi la sintesi in sala stampa: «Abbiamo centrato l’obiettivo di passare il turno. Dovevamo sfruttare meglio le occasioni perché loro hanno rischiato di pareggiarla. Siamo stati dentro la partita e alla fine l’obiettivo l’abbiamo centrato». Nel doppio passaggio — autocritica e soddisfazione — c’è la postura del centrocampista moderno: consapevole di ciò che funziona, ma attento a ciò che va migliorato. E per i tifosi giallorossi, abituati a vederlo guidare la manovra, resta il riconoscimento implicito di una squadra che anche in Coppa ha provato a restare in partita fino alla fine.

Ruolo e mentalità: «Mi adatto, conta dare il 100%»

Interrogato sulla posizione in campo, Ghion ha scelto la via più lineare: «Io mi trovo bene ovunque mi mette il mister. Sono a disposizione della squadra e cerco di dare il 100%». Una dichiarazione che spiega, più dei moduli, perché il classe 2000 sia stato così prezioso anche nel suo biennio calabrese: play basso per uscire dal pressing, mezzala di raccordo quando serve aumentare i giri, uomo-equilibrio tra prima costruzione e rifinitura. Attributi che Fabio Grosso considera centrali in un Sassuolo chiamato a “alzare il livello” — per usare le parole del tecnico — lungo una stagione che si annuncia ad alta intensità. Per Catanzaro, il riferimento è utile: contro avversari di categoria superiore, la qualità delle scelte del regista avversario resta una delle chiavi per leggere l’andamento dei 90 minuti.

Berardi a quota 400 e il “fattore Koné”: i riferimenti di un gruppo

Non poteva mancare un passaggio su una ricorrenza pesante come un titolo: Domenico Berardi ha toccato le 400 presenze in neroverde. «A Berardi faccio i complimenti, è la leggenda di questo club ed è un esempio per tutti noi», ha detto Ghion, legando il risultato di giornata a un pezzo di identità del Sassuolo. Nel solco dei riferimenti interni, l’ex giallorosso ha poi sottolineato il valore di Ismael Koné: «Ci darà una grande mano: ha esperienza, qualità e intensità che ci servono». Indicazioni non banali per chi osserva le dinamiche di centrocampo: accanto a un regista capace di consolidare il possesso, un interno “box-to-box” come Koné aggiunge metri, pressione e gamba nella riconquista. Il Catanzaro lo ha percepito sulla propria pelle nelle fasi di maggiore spinta neroverde.

Cosa resta al Catanzaro: segnali utili e misura competitiva

Dal punto di vista giallorosso, le parole di Ghion fotografano con onestà una gara che il Catanzaro ha tenuto viva fino al tramonto, costruendo — specie nella ripresa — un paio di situazioni da pareggio. Il contesto, però, era quello di un avversario con più centimetri di esperienza e un parco soluzioni ampio. In questo incrocio, il rispetto dell’ex regista pesa quasi quanto una palla filtrante: conferma che la squadra di Alberto Aquilani ha mostrato ordine, coraggio e margini reali di crescita contro una rivale di categoria superiore. È il punto da cui ripartire verso l’esordio in campionato: stabilizzare i meccanismi della prima costruzione, alzare la frequenza delle scelte negli ultimi trenta metri, valorizzare la leadership tecnica di Iemmello e l’energia dei nuovi, con l’obiettivo di trasformare le buone sensazioni in risultati.

Conclusione. In una serata che celebra Berardi e promuove il Sassuolo al turno successivo, le dichiarazioni di Andrea Ghion restituiscono misura e sostanza: l’obiettivo è centrato, ma c’è molto da lavorare. Per Catanzaro, il messaggio è speculare e incoraggiante: la distanza si colma con applicazione quotidiana e con quella lucidità che l’ex numero 18 giallorosso ha sempre messo in campo. Il calendario ora accelera: trasformare i segnali della Coppa Italia in certezze di Serie B è la sfida immediata.

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