Una Serie B allargata a 40 squadre: è questa l’ipotesi a cui il presidente FIGC Gabriele Gravina starebbe pensando per riformare il campionato cadetto. Il presidente federale ne ha parlato in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
«Penso ad una riforma della Serie B da un punto di vista qualitativo, non quantitativo, che riguardi tutto il sistema. Bisogna ritracciare il profilo dell’area professionistica e di quella dilettantistica, altrimenti si surriscalda troppo il sistema».
«Ci sono turnover troppo alti, e in Serie B il 40% delle squadre cambia ogni stagione. Una retrocessa dalla A alla B non ce la fa, non basta il paracadute. E allora si deve agire sulla redistribuzione delle risorse e della flessibilità degli emolumenti: la soluzione potrebbe essere quella di due gironi di B, in verticale, non orizzontale».
«Per noi sono importanti i contratti di apprendistato e la formazione. Non c’è federazione al mondo che possa tagliare gli stipendi. Parliamo di un’economia di mercato. Diverso è riuscire a sensibilizzare, e su questo l’interlocuzione con l’AIC ha trovato terreno fertile. E il tema deve andare di pari passo con dei meccanismi di controllo sul sistema: oggi utilizziamo parametri raggirabili, l’ipotesi è quella di un rating delle società per renderle più credibili anche verso il sistema bancario», ha concluso.