È da domenica che il mio cuore giallorosso pensa a Pietro Iemmello e a Tommaso Biasci…
Il gol di Pietro è stato magnifico, immenso.
Anche se non ne segnasse più uno, meriterebbe una medaglia.
Un’intuizione pazzesca e un’esecuzione perfetta!
Sì, un’emozione del genere me l’hanno data in passato soltanto i grandi Gianni Bui… e naturalmente lui, O Rey, Massimo Palanca!
Di converso, sono triste per Tommaso,
che sta andando incontro a un destino che non merita.
Non voglio discutere le scelte del mister, sia chiaro:
ho piena fiducia in Caserta e mi posso vantare di averla avuta dall’inizio,
quando in pochi ce l’avevano.
Perciò, a scanso di equivoci: nessun tono polemico!
Voglio parlare del destino, cinico e baro.
L’anno scorso, e quello precedente,
Pietro e Tommaso sono stati la nostra accoppiata vincente,
i nostri incontrastati gemelli del gol.
Quest’anno, per sfortuna o per motivi tattici, probabilmente,
sono andati incontro a un destino diverso, anzi, opposto:
grande gloria per Pietro, estrema difficoltà per Tommaso.
Che però resta un nostro eroe, un simbolo giallorosso!
Svelto in area di rigore, opportunista come pochi.
E domenica è stato particolarmente sfortunato:
dopo uno stop pregevole, un pallonetto che, se fosse entrato,
sarebbe venuto giù lo stadio.
Ma il diavolo ci ha messo lo zampino, come troppo spesso quest’anno.
E sull’onda dell’emotività, ho sentito anche – verso di lui – qualche critica ingiusta.
E cazzo, non va bene!
Molta gente, come si dice, mangia e si scorda…
FORZA Pietro,
e FORZA Tommaso. Il cammino è ancora lungo.
Abbiamo bisogno di te. Il tuo popolo ti aspetta!
E sono sicuro che, come sempre, non ti aspetterà invano.