La prima uscita in partita ufficiale del Catanzaro, si conclude con una pesante sconfitta e soprattutto con una significativa differenza tra la prestazione fornita nel primo tempo e quella della ripresa. Ricorda moltissimo quello che avvenne l’anno scorso ad Udine, quando l’US fu superata nettamente con lo stesso punteggio e neanche le dinamiche che determinarono l’esito di quella partita si discostano molto.
Tornando all’attualità, il Catanzaro si è schierato con Pigliacelli in porta, una linea di difesa a quattro con Situm (non sempre ben posizionato) a destra, Scognamillo al centro insieme a Brighenti (serata horror per entrambi, responsabili a turno del primo e del terzo gol subiti) e Bonini a sinistra. A centrocampo Petriccione e Pontisso, largo a destra Volpe, di punta Iemmello e Biasci, con quest’ultimo in chiara difficoltà a fare la punta più avanzata, spesso incapace a tener palla per far salire la squadra, soffrendo molto i corpo a corpo fisici con l’avversario.
Iemmello stava piu defilato e non è mai entrato da par suo in partita, Pagano ha operato da mezzo sinistro scoprendo per caratteristiche la fascia sinistra, ma non ha inciso in modo efficace nella manovra, pur mostrando qualità innegabili che ne fanno uno dei profili più validi e promettenti della sua età. Dicevamo della difesa a quattro che è stata schierata ieri sera da mister Caserta. La cosa che incoraggia è che non potrà mai essere e non sarà quella definitiva per ovvie ragioni. Ceresoli, ultimo nuovo acquisto per la fascia sinistra difensiva non è ancora pronto ed è stato preservato. L’ ottimo Bonini conseguentemente scalera’ come centrale di sinistra.
Accanto a chi? Questa è la domanda del giorno. Ci sono notevoli dubbi sul mancato impiego di Antonini e chi pensa male fa peccato, ma spesso non sbaglia. La cessione del forte centrale brasiliano va messa in conto per l’insistenza del Lecce e perché il calciatore ha già dato il suo assenso in quanto giocherebbe in serie A. A venti giorni dalla fine del mercato sarebbe una perdita esiziale, se non sostituta adeguatamente e si andrebbe ad aggiungere come acquisto agli altri che comunque vanno effettuati a prescindere. Occorrono entro la fine del mercato un esterno destro basso di grande affidabilità (tipo Lorenzo Carissoni del Cittadella, un centrocampista fisico ma bravo anche con i piedi tipo Federico Zuccon dell’Atalanta under 23, un esterno rifinitore tipo Matteo Della Morte del LR Vicenza e una seconda punta esterna come Nicolò Buso del Lecco.
Chiaramente i nomi indicati vanno letti come riferimenti e non come indicazioni precise alla società che sa benissimo cosa fare e soprattutto come. Se dovesse partire Antonini occorrerebbe anche il difensore centrale da affiancare a Bonini. Questa è la situazione al momento e non poteva essere diversamente in quanto tra cessioni dirette importanti e perdita di calciatori che sono rientrati alle squadre di appartenenza per fine prestito, parliamo di tredici calciatori della rosa precedente che non ci sono più.
La società a fronte di queste partenze ha messo dentro 10 nuovi calciatori, escluso Marcello Piras già acquistato lo scorso gennaio: Pigliacelli, Dini, Bonini, Turicchia, Ceresoli, Koutsoupias, Pagano, Volpe, Compagnon e Pittarello. Sono metaforicamente con le valigie in mano Krainc e Curcio. Gli interventi da fare sarebbero conseguentemente quelli indicati per ruoli e caratteristiche. Torniamo adesso all’assetto tattico della partita con l’Empoli ed ai calciatori che si sono maggiormente distinti.
Della difesa a quattro si è detto e della forzatura di Bonini come esterno sinistro anche. A centrocampo Petriccione e Pontisso hanno fatto un primo tempo di livello, ma spesso soprattutto Petriccione, sembra sbagliare più del solito perché le distanze tra i reparti e i compagni che gli giocano vicino, non consentono la linea di passaggio giusta. Lui tende a giocare di prima a memoria ma spesso deve tener palla per più tempo rispetto alle sue caratteristiche, finendo per perderla qualche volta sul pressing avversario, oppure per ritardare i tempi di gioco, cosa assolutamente non dipendente dalla sua volontà, bensì dal fatto che il centrocampo non è ancora ben registrato e quindi,come si diceva, anche le distanze tra i reparti.
I tre davanti ai due centrocampisti hanno palesato che il 4 2 3 1 non è entrato, nemmeno lontanamente, nel loro modo di fare calcio. Pagano è una mezzala offensiva e nella fase in cui funge da esterno sinistro soffre moltissimo a dover coprire quella zona. Iemmello è un centravanti che ama tornare, cucire il gioco, mimetizzarsi e riapparire in area per colpire, ma non può fare il trequartista, non ha né il cambio passo, né i tempi di gioco, oserei dire nemmeno l’attitudine. Lui è un centravanti, particolarmente manovriero, ma un centravanti. Biasci non è una prima punta e non lo sarà mai. È una seconda punta molto dinamica cui piace partire da sinistra per poi accentrarsi.
Volpe ha disputato un ottimo primo tempo per dinamicità e intraprendenza, ma si vede che sarebbe molto di più a suo agio come esterno alto destro o sinistro in un 4 4 2, modulo molto più confacente alle caratteristiche di tanti calciatori. Abbiamo gli esterni per operare in questo senso e il DS Polito ne sta cercando altri due, uno basso a destra ed uno alto a sempre a destra. In determinate circostanze il 4 4 2 potrebbe trasformarsi durante le partite in un 4 3 3 senza alcun problema. Come anche il 3 5 2 potrebbe essere proposto alla bisogna.
Mister Caserta stesso ha dichiarato che non ci sarà un modulo fisso e che la squadra deve assimilare la mentalità di poter e dover giocare in modi diversi. A questa squadra basta poco per essere migliorata ed effettuare un deciso salto di qualità a prescindere dall’aspetto tattico, la cui quadra sarà certamente trovata da mister Caserta e dal suo staff insieme ai calciatori, Iemmello in primis. L’ amore sconfinato del meraviglioso popolo giallorosso è un bene inestimabile da preservare, ieri più di trecento persone ad Empoli. Più di cinquemila abbonamenti ad oggi sono una enormità dopo tutto quello che è accaduto tra maggio e giugno. La fiducia verso la società è ancora grande oltre che ampiamente meritata. Ma occorrono i rinforzi indicati, se non nei nomi, almeno nelle caratteristiche e nel valore.
I tifosi hanno dimostrato di esserci, la società faccia l’ultimo sforzo per accontentarli e soprattutto dare a sé stessa la possiblità di far disputare alla squadra un campionato dignitoso e perché no, con la gusta ambizione di poter fare molto bene.