La settimana che si sta concludendo è stata ricca di annunci e diversi acquisti sono stati ufficializzati e presentati. Ma per capire cosa la società sta facendo e dove vuole andare, bisogna ribadire da dove si è partiti. Abbiamo ceduto della vecchia guardia quattro colonne come Fulignati, Vandeputte, Verna e Sounas, piu il secondo portiere Andrea Sala al Crotone, scambiato con il validissimo Andrea Dini. Avevamo perso, già a fine campionato, tutti i giocatori precedentemente avuti in prestito, otto per la precisione: Ghion, Miranda, D’andrea, Veroli, Oliveri, Stoppa, Ambrosino e Donnarumma. Cinque cessioni e otto partenti per fine prestito fanno 13 di numero.
Ebbene, il molto attivo DS Ciro Polito ha già messo a segno sette colpi, di cui solo uno in prestito, gli altri tutti contrattualizzati per più anni. Trattasi dei due nuovi portieri Mirko Pigliacelli ed Andrea Dini, del centrale difensivo mancino Federico Bonini, dell’esterno basso sinistro scuola Juve Umberto Morleo, del centrocampista avanzato Koutsoupias, dell’esterno sinistro d’attacco Giovanni Volpe e dell’altro esterno alto, anch’egli scuola Juve, Mattia Compagnon (unico ad essere acquistato con la formula del prestito oneroso con diritto di riscatto e contro riscatto a favore della squadra cedente). Da aggiungere l’esterno basso destro Marcello Piras, preso già a Gennaio, ma aggregato alla squadra solo adesso. In totale otto nuovi che si uniscono allo zoccolo duro per il momento confermato.
La rosa attuale
Ad oggi la rosa comprende i seguenti calciatori, distribuiti per ruolo: portieri, Pigliacelli, Dini e Borrelli; difensori centrali, Scognamillo, Brighenti, Antonini, Krajnc e Bonini; esterni bassi Situm, Piras e Morleo; centrocampisti, Petriccione, Pontisso, Pompetti e Koutsoupias; esterni alti, Compagnon, Volpe e Brignola; attaccanti, Curcio, Biasci e Iemmello. Quindi ai 12 della scorsa stagione si aggiungono 7 nuovi, più Marcello Piras, arrivato solo ora dal Sarrabus e Alessio Curcio di ritorno dal prestito al Benevento, per un totale di 21 elementi.
L’anno scorso avevamo una rosa di 25 calciatori, tre portieri e 22 di movimento. Per pareggiare quella impostazione occorrerebbero altri 4 elementi, che preferibilmente dovrebbero essere di sicura affidabilità per integrare i tanti giovani bravi già a disposizione del mister Caserta. Le trattative in corso più avanzate riguarderebbero sette calciatori che sono: l’esterno sinistro basso belga Daam Foulon, l’esterno basso ambidestro e centrocampista aggiunto Dorval del Bari, il centrocampista Benali sempre del Bari ma più difficile da acquisire, l’esterno alto Della Morte e gli attaccanti Mazzocchi ex Cosenza di proprietà dell’Atalanta, Fumagalli del Como e più defilato Pittarello del Cittadella, dato vicino allo Spezia.
Cosa serve al Catanzaro per il salto di qualità?
Per un salto di qualità importante, la rosa già per certi versi competitiva, necessiterebbe sicuramente di 5 rinforzi: l’esterno basso mancino, un centrocampista molto forte, un esterno alto e due attaccanti, considerando che Curcio probabilmente sarà definitivamente ceduto. Proprio in tal senso occorre precisare che se una seconda punta vice Biasci non dovesse trovarsi come rispondente alle aspettative, andrebbe presa in seria considerazione la conferma dello stesso Curcio, attaccate tecnico, cattivo sotto porta, fortissimo con entrambi i piedi e abile anche di testa.
Diverso il discorso prima punta, li bisogna intervenire con la massima urgenza, esattamente come per un altro esterno basso sinistro, un centrocampista e un trequartista offensivo. Al netto di sorprese ancora piú importanti e gradite, i nomi sul taccuino di Ciro Polito sono tutti di livello alto. Ci permettiamo di aggiungere alla lista, l’altro ex cosentino Zuccon centrocampista di grande fisico e tecnica, come Mazzocchi di proprietà dell’Atalanta. Si potrebbe fare ALL IN per entrambi e già così il livello salirebbe sensibilmente. A quel punto con Foulon basso a sinistra, Dorval jolly per le due fasce ed il centrocampo e Della Morte o Ianesi sulla tre quarti, mister Caserta dovrebbe solo pensare al modulo migliore per far girare al massimo una squadra davvero forte. Per l’assetto tattico, si rimanda la discussione ad un futuro molto prossimo.