Nel calcio d’estate si cerca ritmo, si costruisce identità, si gettano le basi per la stagione. Ma a volte, anche nelle sfide che contano solo sul piano della preparazione, arriva un colpo inaspettato che scuote l’ambiente e richiama tutti alla cruda realtà. È ciò che è accaduto al Catanzaro, nel corso della prestigiosa amichevole contro il Napoli campione d’Italia, quando Marco Pompetti, tra i protagonisti più brillanti della prima ora, è stato costretto a lasciare il campo dopo un duro contrasto con Luis Hasa. Un episodio che ha lasciato il segno, più nella testa che sul tabellino, e che ha costretto Alberto Aquilani a modificare in corsa piani e riflessioni.
Un contrasto che spezza il ritmo: Aquilani preoccupato
L’episodio si è verificato intorno all’ora di gioco, in una fase in cui il Catanzaro, dopo aver accorciato le distanze con il gol di Iemmello, stava vivendo il suo momento migliore. Pompetti, già autore di una prestazione intensa e lucida, aveva dato ordine e profondità alla manovra giallorossa, mostrando una condizione invidiabile. Ma tutto si è interrotto bruscamente dopo un intervento di Hasa a centrocampo: un contrasto deciso, di quelli che fanno rumore anche in amichevole. Il centrocampista ex Inter si è subito toccato la gamba, lasciando il campo tra gli applausi dei compagni e un’espressione che non lasciava presagire nulla di buono.
Nel postpartita, Aquilani ha espresso tutta la sua preoccupazione ai microfoni di Sky Sport, senza giri di parole: “Questa è una nota dolente. Marco è un lavoratore vero, uno che non molla mai. Un infortunino del genere in amichevole ti fa cadere il mondo addosso”. Parole pesanti, che restituiscono l’umanità di un gruppo ancora in costruzione ma già coeso, e che sanno quanto l’eventuale assenza di Pompetti potrebbe incidere non solo sul piano tattico, ma anche su quello emotivo.
Prime valutazioni: si teme un problema alla tibia
Le prime indiscrezioni parlano di un possibile trauma alla tibia, una zona delicata per un centrocampista abituato a impostare e spezzare il gioco con continuità. “Forse è qualcosa di serio, ma speriamo non sia nulla di troppo grave” ha aggiunto Aquilani con voce tesa. Il calciatore sarà sottoposto nei prossimi giorni ad accertamenti strumentali per valutare l’entità dell’infortunio, ma il timore è che possa trattarsi di uno stop significativo, proprio nel momento in cui il tecnico romano stava cercando di definire gli equilibri del suo nuovo Catanzaro.
Pompetti è stato nell’ultima stagione uno degli elementi più positivi. La sua assenza, se confermata per diverse settimane, costringerebbe lo staff a valutare soluzioni alternative già a partire dalle prossime amichevoli e, soprattutto, in vista dell’esordio ufficiale stagionale.
Un’assenza che pesa sul gruppo, ma rafforza il senso di appartenenza
Al di là delle implicazioni tattiche, l’infortunio di Pompetti rappresenta un passaggio emotivo importante per il Catanzaro. Perché proprio nei momenti di difficoltà si misura la forza di un gruppo, e Aquilani lo sa: “Siamo un cantiere aperto, ma abbiamo coraggio e spirito. C’è entusiasmo in città e vogliamo cavalcarlo, anche per chi momentaneamente resta fuori”. In queste parole c’è la chiave della stagione che verrà: affrontare le difficoltà con la consapevolezza che il progetto va oltre i singoli, ma non prescinde dalla coesione.
Se Pompetti dovesse davvero restare fuori per un periodo prolungato, sarà la squadra a doversi stringere attorno al compagno, trasformando la fragilità in motivazione. Il suo recupero diventerà, da qui in avanti, una delle notizie più attese per tutto l’ambiente giallorosso, che ha imparato ad apprezzarlo fin dalle prime apparizioni in maglia Catanzaro.
Il verdetto definitivo spetterà agli esami clinici, ma una cosa è certa: Marco Pompetti ha già vinto la fiducia della piazza, e il calore ricevuto al momento dell’uscita dal campo è stato solo il primo abbraccio di tanti. In attesa del responso medico, il Catanzaro va avanti. Ma lo fa con un pensiero fisso: rivedere presto quel numero 21 di nuovo in campo, con la stessa grinta di sempre.