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Dolci Emozioni
venerdì 19 Dicembre 2025

«Personalità e fame»: Fabio Rispoli si racconta. Dal mentore Fabregas ad Aquilani, la rotta è giallorossa

È la voce sicura di chi sa dove vuole arrivare e l’umiltà di chi non dimentica da dove è partito. Fabio Rispoli, classe 2006, centrocampista del Catanzaro, si è aperto ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com, firmando una presentazione che va oltre il semplice “piacere, sono”. Dentro ci sono la fiducia di Aquilani, gli insegnamenti di Cesc Fàbregas, il peso della famiglia e un’idea molto chiara del mestiere: «Mi piace dare tutto: se sei timido fai poca strada». Parole che raccontano un profilo moderno, già “adulto” nel modo di stare dentro la partita e dentro il gruppo.

Dal Como a Catanzaro: il filo con Fàbregas e l’impronta di Aquilani

Rispoli arriva in Calabria in prestito dal Como dopo una stagione di crescita alla Virtus Verona. È subito dentro il progetto: due gare da titolare180 minuti al debutto in Serie B. «Aquilani fin da subito mi ha dato grande fiducia», spiega. In sottofondo, il legame tecnico ed emotivo con Fàbregas, oggi allenatore dei lariani: non solo attestati di stima («mi aspetto che il prossimo anno possa tornare e far parte della prima squadra»), ma un imprinting preciso su personalitàcoraggio e centralità del gioco. «A 19 anni era capitano dell’Arsenal: senza carattere non ci arrivi».

In giallorosso, la mano di Aquilani si vede e si sente: idee chiare, possesso razionale, ricerca dell’uomo tra le linee. È un linguaggio vicino a quello respirato a Como e che esalta le qualità di Rispoli: pulizia tecnicatempi d’uscitapressione in avanti. Non stupisce che il tecnico lo abbia inserito subito nel cuore della mediana, chiedendogli letture da grande con la serenità dei vent’anni appena sfiorati.

Radici e orizzonti: la famiglia, lo zio Greco e il “32” come promessa

C’è un calcio affettivo che corre parallelo a quello professionale. Per Rispoli la parola-chiave è famiglia. «Mio papà, mia mamma, le mie sorelle: sono i miei punti di riferimento», confessa. La scena della sorpresa in tribuna al Ceravolo prima di Catanzaro–Südtirol fotografa tutto: uno sguardo, un sorriso, un appoggio che non vacilla.

E poi lo zio Giuseppe Greco, ex attaccante che esordì in Serie A con il Como a San Siro nel 2003: è da lì che nasce la scelta del numero 32, diventata un piccolo rituale identitario. Dettagli? Sì, ma le carriere sono piene di dettagli che orientano il cammino.

Virtus Verona, Nazionale U20 e il presente giallorosso

L’ultimo gradino del settore giovanile e la prima, vera, palestra di campo è stata la Virtus Verona di Gigi Fresco: «Per me è stato come un nonno». Tradotto: minuti, responsabilità, errori che fanno crescere. Oggi, mentre Nunziata lo ha portato in Inghilterra con l’Italia U20, Rispoli tiene basso il volume della retorica: niente proclami, solo lavoro. Gli idoli sono “di ruolo” (VitinhaJoão Neves), i sogni sono nitidi (Serie A e un giorno un Mondiale in azzurro), ma il presente si chiama Catanzaro: «Il gruppo è fantastico, non mi aspettavo così tanti giovani. Qui si sta bene, dentro e fuori dal campo».

Nello spogliatoio giallorosso, il feeling con Mattia Liberali nasce in azzurro e si consolida in Calabria. Non è un caso: il progetto under del club — da Rispoli a Liberali passando per Favasuli — non è archeologia di bilancio, ma scelta sportiva. Atleti con tecnicagamba e margine di crescita incastonati accanto a guide esperte per salire di livello insieme.

Un profilo per la B che guarda avanti

Rispoli sta bene nel ritmo della Serie B: corre, si propone, aggredisce in avanti quando la palla si perde, mette ordine quando il gioco si sgrana. È il centrocampista “ibrido” che serve oggi: interno associativo nel doppio mediano, mezzala quando Aquilani chiede un uomo in più a rifinire, pressatore sul primo costruttore rivale. L’idea non è “stare in campo”, ma incidere. «Mi piace giocare con personalità; la squadra viene prima di tutto».

Non è un caso che GianlucaDiMarzio.com abbia scelto di raccontarne la storia: perché dentro il profilo di Rispoli convivono serenità e ambizione, una combo rara alla sua età. La fiducia del Catanzaro è già capitale sportivo, la fiducia di Fàbregas un credito da onorare. Il resto — minuti, prestazioni, crescita — è nelle sue corde.


Il Catanzaro ha trovato un centrocampista contemporaneo: tecnico, verticale, con la testa giusta. Rispoli ha trovato il contesto adatto per accelerare. Se l’equazione reggerà, tra Ceravolo e Como passerà un filo diretto con vista Serie A. Nel frattempo, c’è un campionato da mordere: con personalità. E senza timidezze.

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