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lunedì 18 Agosto 2025

Pietro Iemmello: “Col Catanzaro siamo partiti per salvarci. Ora giochiamo per un sogno”

Pietro Iemmello, capocannoniere del campionato di Serie B e attaccante del Catanzaro, non è solo un leader sul campo: è un emblema della città e del legame profondo con la sua terra. Intervistato da Chiamarsi Bomber, il bomber giallorosso ha toccato temi di grande interesse, dalla lotta ai playoff al progetto di riqualificazione dell’impianto sportivo nella sua Catanzaro, fino a svelare i segreti del proprio percorso professionale.

Con 8 mesi di duro lavoro alle spalle, Iemmello non nasconde l’orgoglio per i risultati raggiunti dalla squadra, né l’emozione per il nuovo progetto sportivo che porterà aggregazione e sicurezza nelle vite di tanti giovani catanzaresi. Ma il suo racconto va oltre le statistiche: vogliamo scoprire ciò che alimenta le motivazioni di un attaccante simbolo, tanto amato dai tifosi quanto rispettato dagli avversari.

Un progetto che riporta vita al cuore della città

L’inaugurazione di ieri è stata una cosa bellissima” – esordisce Pietro Iemmello parlando della riqualificazione di uno storico impianto sportivo polivalente. Il progetto, fortemente voluto dalla società giallorossa e dal Comune di Catanzaro, ha dato nuova vita a una struttura caduta nell’abbandono. Oggi, grazie al nuovo campo sintetico, sarà un punto di riferimento per i bambini e i giovani del quartiere.

Iemmello, visibilmente emozionato, ha rivelato: “Proprio lì avevo giocato vent’anni fa, nemmeno me lo ricordavo. Sapere che, grazie a questa iniziativa, anche i bambini di oggi potranno vivere un’esperienza simile alla mia mi rende orgoglioso.”

Secondo l’attaccante, questa riqualificazione rappresenta molto più di un’iniziativa sportiva: è un simbolo di rinascita e speranza per una città che merita opportunità sicure e moderne per crescere insieme ai suoi giovani.

L’importanza di un luogo sicuro per giovani e sportivi

Ma cosa significa per Iemmello che i bambini abbiano un punto di aggregazione dove poter giocare in sicurezza? Per lui, la risposta è chiara e va oltre il calcio: “Il campo è un luogo che toglie i bambini dalla strada. Sappiamo quanto sia rischioso giocare all’aperto, con macchine che passano e buche ovunque. Ora i piccoli hanno un posto pensato per loro, dove non si possono far male.”

I Canturini e i tanti piccoli sportivi della città non solo potranno contare su infrastrutture moderne ma anche su uno spazio educativo dove scoprire e coltivare la passione per lo sport. Iemmello sottolinea con entusiasmo il valore dell’aggregazione e dell’inclusione: “Il calcio unisce tante persone. È questo il bello dello sport: creare legami, motivazioni e opportunità.

Un Catanzaro da playoff: “Un sogno da vivere insieme”

Sul fronte calcistico, il Catanzaro si prepara all’ultima fase di una stagione sorprendente, proiettato verso i playoff di Serie B. Ma ciò che stupisce delle parole di Iemmello è la sincerità con cui racconta il cammino della squadra. “Eravamo partiti per salvarci. Dopo i cambiamenti iniziali, abbiamo lavorato per amalgamarci e ora ci troviamo in una posizione che nemmeno immaginavamo.”

L’obiettivo immediato dei giallorossi è consolidare la posizione playoff, sfruttando l’esperienza maturata nella semifinale contro la Cremonese nella stagione precedente. Iemmello analizza con lucidità l’importanza del piazzamento: “Come abbiamo imparato l’anno scorso, arrivare terzi o quarti permette di avere dei vantaggi. Ma nei playoff tutto può succedere, è una lotteria.”

L’attaccante trasmette fiducia nei confronti della squadra e dei tifosi, confermando che la pressione non è un peso, ma una motivazione: “Ci arriviamo senza l’assillo di dover vincere per forza. Il bello è che siamo partiti per salvarci, ma ora giocare per un sogno è un privilegio.”

10 curiosità su Pietro Iemmello: il miglior allenatore? De Zerbi!

Nell’intervista, c’è stato spazio anche per alcune domande personali che raccontano lati meno noti dell’attaccante:

  1. Il difensore più forte contro cui hai giocato? Chiellini.
  2. Se potessi tornare indietro, cambieresti qualcosa nella tua carriera? No.
  3. Qual è stato il gol più bello della tua carriera? L’anno scorso col Cittadella.
  4. Un tuo ex compagno di squadra molto sottovalutato? Federico Ricci, che ora è al Crotone ed ha giocato con me al Sassuolo.
  5. Se non fossi diventato calciatore, cosa avresti fatto? Lo chef.
  6. Scegli un partner per un 2 contro 2. Essendo in tema Kings League, prendo Loiodice.
  7. C’è un giovane attaccante italiano in cui ti rivedi? Camarda.
  8. C’è una squadra in cui avresti voluto giocare? Inter.
  9. Cristiano Ronaldo o Messi? Messi.
  10. Il miglior allenatore che hai avuto? De Zerbi.

Questi dettagli, piccoli ma incisivi, restituiscono il ritratto di un atleta che non ha solo talento, ma anche umiltà, rispetto per chi l’ha guidato e una visione chiara del futuro.

Pietro Iemmello e Catanzaro: Il legame tra un bomber e la sua città

All’interno di un’intervista ricca di emozioni e contenuti significativi, emerge un tema chiave: Pietro Iemmello non è soltanto un attaccante di spessore, ma un punto di riferimento per il Catanzaro e per tutta la città. Tra lotta playoff, infrastrutture rinate e sogni che sembrano sempre più concreti, il bomber giallorosso ha ribadito il cuore pulsante della sua carriera: l’orgoglio di rappresentare la sua terra.

Mentre il Catanzaro continua la sua marcia verso i playoff, una cosa è certa: Pietro Iemmello continuerà a essere il simbolo di una squadra e di una città che non smettono di sognare.

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