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martedì 22 Ottobre 2024

La preview di Juve Stabia-Catanzaro: approfondimenti e interviste

Il Catanzaro ha ripreso la sua marcia infallibile in campionato vincendo e convincendo contro il Monopoli e ora può pensare alla difficile trasferta di Castellammare contro la Juve Stabia, reduce da una pesante sconfitta in quel di Foggia. Per i giallorossi a parlare dopo la vincente sfida di domenica scorsa sono stati il vice allenatore Milani, il difensore Lito Fazio e il centrocampista Mario Šitum, tutti protagonisti contro i biancoverdi dell’ex tecnico giallorosso Pippo Pancaro. A ridosso della delicata sfida contro la Juve Stabia impossibile non andare ad analizzare l’avversario da affrontare. A tal motivo abbiamo preso in esame l’ultima gara delle vespe, raccontando la cronaca della sonora sconfitta rimediata allo “Zaccheria” di Foggia. Per chiudere si va sull’amarcord raccontando la storia calcistica della Juve Stabia e ripercorrendo le emozioni della sfida dello scorso anno al “Menti” dove fu sfida nelle sfida tra due tecnici di grande spessore come Walter Novellino e Vincenzo Vivarini. Ora sarà tutt’altra sfida con ben altri obiettivi. Juve Stabia e Catanzaro, palla a voi!

MISTER MILANI: “IL LAVORO SETTIMANALE PAGA”

Mister Milani si è presentato in sala stampa dopo la gara stravinta con il Monopoli analizzando la gara perfettamente e portando il messaggio di Vivarini di ringraziamento agli encomiabili tifosi giallorossi. Il vice del tecnico di Ari ha così parlato: “Il lavoro settimanale paga. Dopo la sconfitta di Viterbo c’è stato poco da lavorare, questa squadra è consapevole. Il Monopoli è una squadra organizzata e ha fatto la partita che ci aspettavamo. Abbiamo preso le misure e siamo andati sempre in crescendo. La gara viene preparata con varie soluzioni, cerchiamo di anticipare soluzioni e scelte da prendere. Noi andiamo in pressione anche sul portiere, abbiamo molta intensità ma noi oggi abbiamo cercato di cambiare qualcosa. Era scontato che noi avessimo un approccio forte ma non per la sconfitta di Viterbo. E’ un atteggiamento che abbiamo da inizio stagione. Ci ha dato fastidio il vento e il campo, loro andavano in pressione ma bisognava solo prendere le misura. Il Monopoli ha abbassato il baricentro e non ci ha preso più. Mister Vivarini ringrazia il pubblico per l’apporto odierno e i tifosi per lo striscione esposto a Viterbo. Stare con Vivarini? Una palestra dove c’è da imparare”.

LITO FAZIO: “SIAMO TUTTI INDISPENSABILI. RISPONDERO’ SEMPRE PRESENTE”

Il difensore Pasquale Fazio, uno dei leader dello spogliatoio giallorosso, è stato tra i migliori nella sfida vinta col Monopoli, sostituendo lo squalificato Brighenti. Ecco le parole ai microfoni della stampa: “Grande partita e grande vittoria oggi. Sappiamo di essere una grande squadra e vedendo i risultati non ce n’è per nessuno. Approccio mio con difficoltà, campo duro e non sapevamo neanche con che scarpe giocare. Sono contento del campionato anche se sto giocando poco. Siamo tutti indispensabili, risponderò sempre presente. Loro venivano a prenderci alti, lo sapevamo ma poi siamo usciti fuori. Gli allenamenti settimanali sono importanti, andiamo sempre forte. Anche se non giochi ma ti alleni bene risponderai sempre alla grande. Vedi me e anche altri. Importante è vincere. Scognamillo è uscito per precauzione”.

MARIO ŠITUM: “CI GODIAMO IL MOMENTO ED E’ TUTTO NELLE NOSTRE MANI”

Il croato Mario Šitum, che vanta 25 gettoni di presenza in Champions League, è uno dei migliori giocatori nella rosa di Vivarini. Sicuro e schietto ha detto la sua in conferenza stampa nel post Monopoli. Ecco le sue parole: “Quella di Viterbo per me non è una sconfitta. Abbiamo perso su un calcio d’angolo. Eravamo tristi ma abbiamo lavorato bene in settimana e ripreso subito la marcia. Io ascolto sempre il mister come tutti, oggi era un po’ particolare per me. Ero quasi il terzino destro, poi ala e avevo tutta la fascia. Loro sono stati coraggiosi ma noi avevamo preparato questa gara. Il mister l’ha letta e studiata bene come sempre. C’è un sistema perfetto che funziona in questa squadra, un’idea comune. Tutti ci mettiamo a disposizione mettendo l’ego da parte. Abbiamo giocate automatiche e ci sono giocatori importanti in panchina che spingono la squadra ma la gente questo non lo vede. Loro forse sono i più forti. Il Catanzaro non deve fare niente di speciale, allenarsi e giocare giorno dopo giorno e non guardare gli altri. Chi gioca contro di noi ha paura e a inizio gara subito lo dimostriamo. Ci stiamo divertendo, ci godiamo il momento ed è tutto nella nostre mani. Non ho paura e sono fiducioso. Sono contento di essere qui. Dobbiamo vincere ogni gara, dispiace perdere a Viterbo ma questa squadra non ha limiti. Questo è il calcio e Dio ci sta restituendo ciò che diamo in campo”.

IL PROSSIMO AVVERSARIO: LA JUVE STABIA, REDUCE DA UNA SONORA SCONFITTA IN QUEL DI FOGGIA. LA CRONACA DEL MATCH DELLO “ZACCHERIA”

Da una Juve a un’altra. Dalla dolorosa eliminazione in Coppa Italia alla ritrovata vittoria in campionato. Il Foggia riparte dal rotondo 3-0 alla Juve Stabia. Per cancellare definitivamente la delusione di coppa servirà ancora un po’ di tempo, ma ritrovare subito la confidenza con il successo e corroborare i pensieri d’alta classifica era fondamentale. Il Foggia supera la Juve Stabia riappropriandosi del quarto posto – dopo il pareggio del Cerignola nel derby con il Taranto e, tenendo accesa la fiamma della speranza di acciuffare il podio, grazie all’1-1 firmato dal Giugliano nei minuti finali all’Adriatico di Pescara. Nel quasi primaverile pomeriggio di metà febbraio, lo Zaccheria festeggia le prodezze di Costa, Ogunseye e Petermann, gli autori delle marcature grazie alle quali la formazione di Gallo ha regolato la pratica Juve Stabia. Un successo giunto dopo un primo tempo giocato a ritmi piuttosto bassi e infarcito di errori tecnici anche banali. Tutta un’altra storia la seconda frazione di gioco, sbloccata con una perfetta transizione attivata da DI Noia e perfezionata dal sinistro di Costa. L’esterno era stato tra i meno ispirati nel primo tempo, alla pari di Ogunseye. Il caso ha voluto che proprio loro due siano stati i protagonisti della svolta rossonera, sulla quale è poi giunta la firma finale di Petermann, entrato a metà ripresa al posto del redivivo Odjer. 

Saranno le scorie della Coppa o la necessità di ridar fiato a chi ha tirato la carretta più del dovuto. Fatto sta che Gallo con la Juve Stabia stravolge la squadra, cambiando per intero la mediana e per due terzi la difesa. Con Iacoponi fanno sei volti nuovi rispetto alla gara con la Juventus Next Gen. A far rumore è soprattutto la contestuale rinuncia a Petermann e Schenetti, con la riproposizione, dopo quasi due mesi di Moses Odjer in cabina di regia, affiancato da Di Noia (per lo squalificato Frigerio) e da Bjarkason, alla prima dall’inizio. In difesa, Kontek può finalmente misurarsi da regista difensivo con Rutjens e Leo ai suoi lati. Pochesci si sistema a specchio e per almeno un quarto d’ora la sua squadra piace più di quella di casa. Già al 2’ Thiam deve scaldare i guantoni per stanare la conclusione di Ricci dal limite dell’area. Il Foggia è quasi irriconoscibile e non solo per le novità in formazione. La manovra della squadra di Gallo è di una lentezza pachidermica, per le ‘vespe’ è un gioco da ragazzi chiudere le linee di passaggio, recuperare palla e ripartire. A complicare le cose, c’è la scarsa vena di Ogunseye, regredito agli imbarazzanti standard di inizio stagione, e di Costa. A referto i rossoneri mettono solo un destraccio ‘ignorante’ di Leo, di poco a lato, e un messaggio su whatsapp di Ogunseye da buona posizione che vanifica un bel traversone di Bjarkason. A conferma del fatto che l’apatia collettiva non era frutto delle scelte iniziali, ma di un errato atteggiamento, è l’azione del vantaggio rossonero. Tra il recupero di palla di Di Noia e la conclusione finale di Costa passano pochissimi secondi. Bello il gol dell’esterno rossonero, che incrocia sotto il sette dando lustro all’ottima transizione della mezzala barese. È un altro Foggia, ma anche un’altra Juve Stabia. I rossoneri ritrovano brio e gli spazi giusti per ripartire. Anche la prestazione di Odjer sale di livello, così come quella di Ogunseye. Sono proprio loro a mettere la firma sul prologo e sull’epilogo dell’azione che al 22’ porta i rossoneri sul 2-0. Bello il corridoio che il centrocampista individua per servire Garattoni, altrettanto apprezzabile la girata di prima della punta sul perfetto cross basso di Garattoni. Pochesci, che aveva già inserito Bentivegna a inizio ripresa, rivoluziona l’attacco con gli innesti di D’Agostino e Volpe, ai quali si aggiunge l’applauditissimo Gerbo per Ricci. Gallo, tanto per cambiare, sfrutta tutti e tre gli slot, ma non i cinque cambi a disposizione, inserendo Petermann, Rizzo, Peralta e Schenetti, quest’ultimo per uno stremato Ogunseye. La pressione della Juve Stabia è estremamente tenue. C’è tempo anche per assistere al tris, firmato da Petermann al termine di una elaborata azione di contropiede, conclusa con una splendida conclusione mancina a giro. (foggiatoday.it)

LO SCORSO ANNO AL “MENTI” FINI COSI’: UNO A UNO NELLA SFIDA TRA DUE GRANDI TECNICI COME NOVELLINO E VIVARINI

Un buon pari per il Catanzaro a Castellammare contro i padroni di casa della Juve Stabia. I ragazzi di mister Vivarini escono con una buona prova dal “Menti” battendo colpo su colpo alla squadra di Novellino, consci già dalla settimana di allenamenti che sarebbe stata una gara insidiosa. Così è stato per i giallorossi che, nonostante lo svantaggio, hanno reagito da squadra, imponendo a tratti il loro gioco e traendo buone indicazioni per questo rush finale di stagione. La Juve Stabia inizia bene l’incontro con un’occasione da goal subito al 2′ minuto, sfruttando una disattenzione della difesa del Catanzaro, con Della Pietra che calcia in diagonale a fil di palo. Al minuto 8 calcio di punizione per il Catanzaro dal limite dell’area. Si incarica della battuta Vandeputte che colpisce la barriera e un controllo sfortunato di Biasci in area impedisce ai giallorossi di usufruire del corner. Al 10′ il vantaggio dei padroni di casa dagli sviluppi di un calcio di punizione, ravvisato per fallo di Martinelli che riceve il cartellino giallo. Si incarica della battuta Stoppa che pennella per la testa di Denis Tonucci che la mette dentro alle spalle di Branduani. Il difensore gialloblù nell’esultanza mostra al pubblico la maglia numero 9 di Eusepi, oggi assente per la temporanea sospensione in via precauzionale da parte del tribunale antidoping. Al 20′ palla goal per il Catanzaro che prova una reazione. Cross pennellato dalla sinistra di sinistra di Biasci per Iemmello ma il colpo di testo del 90 giallorosso non è impeccabile e finisce sul fondo. Al 24′ scambio Carlini-Bayeye con quest’ultimo che la mette in mezzo, palla che attraversa tutta l’area fino a Vandeputte che serve l’accorrente Gatti. Il tiro in area del 44 del Catanzaro è forte ma centrale e viene bloccato da Dini. Un minuto dopo è la Juve Stabia a rispondere con una conclusione dal centro di Stoppa che finisce fuori di un nulla. Pericolo per il Catanzaro! Al 32′ ci prova Maldonado su calcio piazzato ma la palla finisce alta. Al 38′ conclusione in area Catanzaro ciccata da Schiavi e bloccata in presa alta da Branduani. Al 40′ episodio chiave del match. Fallo di ordinaria amministrazione di Martinelli al limite dell’area, l’arbitro fischia il contatto su Altobelli ma estrae clamorosamente il secondo giallo per il capitano giallorosso. Proteste veementi dei catanzaresi, sia in campo che sugli spalti, per la decisione dell’arbitro, fin qui non proprio impeccabile. La seguente punizione di Stoppa è forte ma ben bloccata da Branduani. Ultimo sussulto del primo tempo e squadre che vanno al riposo con la Juve Stabia avanti di un goal.

Avvio di ripresa con Della Pietra subito pericoloso ma la sua conclusione finisce di poco alta. Al 54′ arriva il pari del Catanzaro. Scognamillo dalla metà campo apre per Vandeputte che di prima intenzione serve Biasci. L’attaccante si libera bene in area e batte Dini con un piatto destro per il meritato pareggio dei calabresi. Al 55′ colpo di testa ravvicinato di Caldore, dagli sviluppi di un corner, che non centra la porta dall’area piccola spedendo a lato. Al 56′ Troest, sempre di testa, impegna Branduani che si oppone prontamente. Girandola di cambi con Vivarini che prova a vincere l’incontro inserendo Cinelli e Sounas a centrocampo e Vazquez-Cianci in attacco.  Al 74′ il subentrato Bentivegna si rende pericoloso in area, superando due diretti avversari ma il suo tiro è deviato e finisce tra le braccia di Branduani. Al 78′ duro scontro aereo Gatti-Della Pietra con entrambi che hanno la peggio restando a terra, rendendo necessario l’ingresso dei sanitari. Fortunatamente rientreranno in campo senza conseguenze. A 10′ dal termine Novellino getta nella mischia l’eterno bomber della Lega Pro Felice Evacuo, ex Catanzaro nella scorsa stagione alla guida di mister Calabro. Al minuto 84 tiro dalla distanza di Vazquez che finisce di poco alla destra di Dini. Al 95′ chance finale per Cianci sul calcio di punizione, non da posizione ravvicinata, finisce di poco alta. Finisce così la gara del “Menti” al triplice fischio del direttore di gara, decisamente in giornata no con il cartellino facile e qualche decisione discutibile (vedi secondo giallo a Martinelli). Bello l’abbraccio al termine tra Novellino e Vivarini, due tecnici d’esperienza oggi a confronto, che dovrebbe ripetersi più spesso sui campi da gioco. Alla fine un buon pari per il Catanzaro rimane saldamente al secondo posto, nonostante le vittorie di Avellino e Monopoli. 

JUVE STABIA: LA STORIA CALCISTICA DELLE “VESPE” CAMPANE

La Juve Stabia, due colori per un’unica passione cominciata nel 1907, quando i fratelli Romano e Pauzano Weiss fondano lo Stabia Sporting Club, la prima squadra di calcio del Sud Italia. I colori sociali sono il giallo e il blu, quelli del gonfalone cittadino. Le prime notizie note risalgono al 1911, quando arrivò la vittoria per 3-0 del 12 febbraio dallo Stabia con lo S.F.A., squadra di Torre Annunziata. Il 1 febbraio 1914 lo Stabia inaugura il nuovo stadio di Castellammare in amichevole contro il Naples III e gli inglesi del Black Prince mentre nel 1916, partecipa al campionato di Terza Categoria, arrivando alle semifinali. Dopo la Prima Guerra Mondiale, la squadra viene acquistata dall’avvocato Bonifacio, riuscendo nell’impresa di battere 6-0, in una amichevole internazionale, gli inglesi del War Lion. Nel 1919 arriva l’iscrizione alla F.I.G.C. dello Stabia Sporting Club, dopo la fusione con lo Sport Club War. Cresce in città la passione dei tifosi stabiesi è grandissima facendo in modo che il proprio terreno di gioco diventasse un fortino invalicabile, soprannominato la “caienna”. Lo Stabia si afferma come una delle società più importanti della Campania e di tutto il Sud Italia e, dopo una serie di buoni piazzamenti, arriva negli anni ’40 a conquistare una serie di titoli prestigiosi. Con in campo Romeo Menti, al quale è intitolato lo stadio di Castellammare di Stabia, il club del presidente Benedetti vince il Campionato Campano nel 1945 e il 1 giugno dello stesso anno conquista la “Coppa del Coni” battendo il Napoli in finale. Nel 1951, il 17 giugno, un’altra pagina bellissima viene scritta a Firenze, dove si disputa lo spareggio per la promozione in serie B contro il Foggia. Una doppietta di Cereseto regala la vittoria allo Stabia, che conquista per la prima volta nella sua storia l’accesso al secondo campionato nazionale. Nel campionato 1951-52, complice anche il trasferimento a Napoli per disputare le partite interne, lo Stabia termina all’ultimo posto e retrocede in serie C. Inizia un periodo difficile e, dopo due retrocessioni consecutive, arrivò il fallimento nel 1953. Nasce la Juve Stabia, fondata subito dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e, dopo tanti anni in serie D, conquista nuovamente la serie C nel 1972, alternando promozioni e retrocessioni. Gli anni ’70 vedono scendere in campo allo stadio “San Marco” calciatori rimasti nel cuore della tifoseria stabiese, come Ceccotti, Pagura e Mancuso, mentre nel campionato 1971/72 la società, presieduta dal comm. Giuseppe Abbagnale, costruisce una squadra capace di vincere quel campionato di serie D, sotto la guida del tecnico Santin. Nel 1975 uno spareggio disputato al “San Nicola” di Bari, vinto dal Potenza, condanna i gialloblù alla retrocessione in D. La promozione in C2 arriva nel 1979, anno in cui in gialloblù ci sono, tra gli altri, Fumarola, Schettino, Lusuardi e Iancarelli. Arrivano grandi soddisfazioni dal settore giovanile, con la conquista del campionato nazionale “Dante Beretti” per le squadre di C1 e C2. Dopo il terremoto in Irpinia del 1980, lo stadio cittadino si danneggiò e la Juve Stabia fu costretta a giocare lontano da Castellammare, per tornarci soltanto nel 1985, quando fu svelato l’attuale stadio “Romeo Menti” in un’amichevole tra la Juve Stabia e l’Avellino, vinta 3-1 dai padroni di casa davanti, con oltre 15.000 spettatori. 

Al primo campionato disputato al ‘Menti’, il bomber Marcello Prima stabilisce il proprio record di gol, con ben 20 reti messe a segno. Nell’anno seguente si punta alla promozione in C1, ma la stagione va male e gli investimenti effettuati si ripercuotono sui campionati seguenti, fino alla retrocessione del 1989. La società comincia ad avere difficoltà economiche, ma l’arrivo del nuovo presidente, Roberto Fiore, regala la salvezza in C2 a Vasto contro il Cerveteri, in un delicatissimo spareggio conclusosi con la vittoria stabiese ai rigori, e poi la tanto ambita promozione in C1 nella stagione 1992-93. Arrivano calciatori dal grande talento e le Vespe volano con il tridente composto da Onorato, Musella e Lunerti, entrato nella storia del club. La Juve Stabia prova l’assalto alla serie B, ma la Salernitana vince 3-1 la finale play off al “San Paolo” di Napoli il 23 giugno 1994. Le Vespe tornano a sognare la B nel campionato 1998-99, dopo aver eliminato il Giulianova in semifinale ma vengono battute dal Savoia 2-0. Dopo un anno, i gialloblù retrocedono in C2, sconfitti ai play out dall’Atletico Catania. Con l’uscita di Fiore dalla società, arriva un nuovo fallimento. Dopo un anno di assenza del calcio a Castellammare di Stabia, è Paolo D’Arco a dare vita ad una nuova realtà calcistica, il Comprensorio Stabia, che gioca per una stagione in serie D, prima di tornare a chiamarsi S.S. Juve Stabia. Nel 2004, battendo il Potenza, arriva la promozione in C2, vincendo anche la Coppa Italia di Serie D, dopo aver battuto la Massese in finale davanti ad oltre 12.000 tifosi di casa. Le Vespe arrivano al secondo posto in C2 ma vengono eliminate ai play off dalla Cavese anche se arrivò il ripescaggio in C1. Nel 2005-06, la Juve Stabia termina al penultimo posto in classifica, conquistando la salvezza con un gol in pieno recupero di Agnelli ad Acireale. Questa è la stagione ricordata anche per la vittoria per 3-1 ottenuta contro il Napoli al ‘Menti’. L’anno seguente arriva sulla panchina Ezio Capuano che sfiorò i play off. Dopo un anno, la Juve Stabia disputa i play out con il Lanciano, riuscendo a conservare la categoria. Nel 2008-09 arrivano a capo della società i presidenti Franco Manniello e Franco Giglio. Allestita una formazione competitiva per vincere il campionato, a fine campionato la Juve Stabia retrocede. La dirigenza riparte da mister Rastelli che è capace di riportare immediatamente la C1 a Castellammare. Il campionato 2010-11 dà il via all’era Braglia che parte in sordina, ma alla fine conquista la qualificazione ai play off. La Juve Stabia elimina il favoritissimo Benevento in semifinale e si qualifica per la finale contro l’Atletico Roma. Dopo il pareggio a reti bianche dell’andata allo stadio Menti, la Juve Stabia vince al “Flaminio” con i gol di Molinari e Corona e festeggia una storica promozione in Serie B, a 60 anni dalla prima partecipazione al torneo cadetto. Castellammare si riversa per strada e celebra l’impresa dei propri beniamini. La Juve Stabia diventa la rivelazione del campionato di B 2011-12; inoltre, il gol siglato da Marco Sau allo stadio Marassi contro la Sampdoria viene eletto all’unanimità come il più bello della stagione. Le Vespe terminano la stagione al nono posto, conquistando la salvezza. La stagione 2012-13 ha inizio con le vittorie ottenute in Coppa Italia, che permettono alla Juve Stabia di arrivare ad affrontare la Fiorentina ai sedicesimi di finale. In campionato, dopo un ottimo girone d’andata, disputato in piena zona play off, le Vespe conquistano la salvezza. Nella Serie B 2013-14 la Juve Stabia termina il campionato all’ultimo posto, retrocedendo nella Divisione Unica di Lega Pro. L’anno seguente viene eliminata ai play off. Nella stagione 2015-16 le Vespe ottengono la salvezza in Lega Pro Divisione Unica, mentre nel campionato 2016-17 la Juve Stabia partecipa ai play off promozione, venendo eliminata al secondo turno dalla Reggiana. Anche nel campionato successivo le Vespe provano a raggiungere la promozione attraverso gli spareggi play-off, ma vengono sconfitte agli ottavi di finale di nuovo dalla Reggiana. La promozione in Serie B arriva nella stagione 2018/19, sotto la guida tecnica di mister Caserta; capitan Mastalli e compagni vincono il girone C, realizzando numerosi record, e riportano le Vespe per la quinta volta in B, è l’anno dell’ingresso in società dell’attuale Presidente Andrea Langella, come sponsor, che contribuisce al successo finale. La stagione 2019/20 si chiude con la sfortunata retrocessione in Lega Pro che vede il gruppo allenato da mister Pasquale Padalino protagonista in quella 2020/21, con il raggiungimento dei playoff, stagione che vide l’ingresso in società anche del socio Giuseppe Langella. La stagione 2021/2022 è la stagione di Walter Alfredo Novellino che, dopo un buon avvio, viene esonerato, lasciando la panchina a Stefano Sottili salvo poi vedere il ritorno dell’esperto tecnico. Playoff mancati solo per un soffio ma vittoria, in estate, dello scudetto extra campo, quello del risanamento societario con il grande sforzo economico che i fratelli Langella, proprietari del club, hanno compiuto. Parte ora la stagione 2022/2023 con il rafforzamento della squadra e l’arrivo di Leonardo Colucci sulla panchina. (ssjuvestabia.it)

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