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mercoledì 24 Settembre 2025

Liberali, il Mondiale U20 può costare un’assenza fino a 5 gare

Mattia Liberali è nella lista dei pre-convocati dell’Italia U20 per il Mondiale in Cile (28 settembre–20 ottobre). Il Catanzaro rischia di perderlo da tre a cinque partite, a seconda del cammino azzurro. Dentro il pezzo: calendario, ragioni tecniche e come può cambiare la gestione di Aquilani tra rotazioni e minutaggi.

La notizia arriva mentre al Ceravolo resta negli occhi l’ultimo pari e in testa il viaggio di Reggio. Liberali è il tema del giorno, perché il ragazzo del 2007 è nella lista dei pre-convocati dell’U20 e il Mondiale in Cile non aspetta nessuno. Lì, sotto la primavera australe, partono le partite che ti fanno crescere di colpo. Qui, tra spogliatoio e panchina, restano le scelte: chi prende il suo spazio, come si ridisegnano le catene, quanto pesano novanta minuti senza un mancino che vede linee dove gli altri vedono traffico.

Liberali-Catanzaro: cosa dice la notizia e perché ora

Il quadro è semplice: TuttoMercatoWeb ha evidenziato che Mattia Liberali rischia di saltare “da tre a cinque” gare di campionato in base alla durata del percorso azzurro. È dentro la lista del CT Carmine Nunziata per il Mondiale U20, manifestazione non in finestra FIFA che si gioca in Cile dal 27/28 settembre al 19/20 ottobre. Tradotto: le convocazioni dipendono anche dai club, ma l’orientamento è chiaro.

L’Italia è nel girone con AustraliaCuba e Argentina: se gli Azzurrini proseguiranno oltre la fase a gruppi, la finestra d’assenza si allunga e lo scenario “cinque partite” diventa concreto. Il calendario ufficiale FIFA dà la cornice, il resto lo faranno i risultati.  

Intanto, un punto di contesto locale: nell’ultima sosta Rispoli e Liberali hanno già vestito l’azzurro U20, con un test pesante in Germania che ha fatto notizia da queste parti. Noi lo abbiamo raccontato qui, numeri alla mano: Italia U20–Germania 4–0: Rispoli e Liberali, la serata storta che insegna.

Che cosa perde (e che cosa può trovare) Aquilani senza Liberali

Qui smettiamo di fare calcoli e andiamo sul campo. Liberali significa un trequartista che interpreta la rifinitura senza restare incollato alla trequarti. Tocchi corti e verticali brevi, quel taglio in diagonale che ti apre lo scarico sul lato debole; se la gara si chiude, sa abbassarsi mezzo metro per dialogare col regista. È un profilo “caldo” per partite in cui ti serve rompere il ritmo senza snaturare il palleggio.

Fino ad ora, Coppa Italia a parte, Liberali non ha disputato nemmeno un minuto, e le soluzioni non mancano, ma dipendono dall’avversario. Con blocco basso, scegli un giocatore di piede per aumentare rifinitura; con pressione uomo su uomo, preferisci un interno elastico che attacchi la profondità e liberi il corridoio all’esterno.

C’è poi un aspetto di spogliatoio: paradossalmente, la partenza per il Mondiale può diventare moltiplicatore di responsabilità. Il gruppo sa che rientrerà un ragazzo con minuti internazionali nelle gambe, e intanto capisce che il turno di crescita tocca a chi resta.

Quanto rischia di saltare davvero: la forbice “3–5”

Se Liberali lascia il gruppo dopo Reggiana-Catanzaro e l’Italia gioca la fase a gironi fino al 4 ottobre, il conto minimo è tre partiteJuve StabiaSampdoriaMonza. Se l’Italia prosegue, la finestra può includere Padova e Palermo: si arriva a cinque. Tutto questo, lo ripetiamo, è dentro la cornice ufficiale delle date FIFA e della ricostruzione di TMW.  

Un’ultima nota utile: in B il calendario non perdona i tempi morti. Se vinci due partite mentre un giovane è via, quando rientra trova un contesto più solido; se stenti, il suo rientro diventa necessità. È il tipo di storia che il Ceravolo capisce al volo.

Le scelte possibili, senza giri di parole

Aquilani ha già detto che il tempo porterà il momento giusto di Mattia Liberali: una frase semplice, che suona come promessa misurata. Intanto si ragiona gara per gara. Fuori casa, contro avversari che ti spingono sulle corsie, si può “sporcare” la trequarti con un interno di passo e un esterno che viene dentro palla; in casa, contro chi ti aspetta, conviene ripristinare il trequartista “puro” o pretendere dal mezz’ala quell’ultimo passaggio che finora è mancato. E qui la curva, più che pazienza, chiede riconoscibilità fin dal primo minuto.  

Se poi l’azzurro chiama, la linea è una: mandarlo. A vent’anni scarsi, certe esperienze ti fanno tornare diverso. Le gambe crescono, ma soprattutto cresce la testa: la gestione dei momenti, la lettura del rumore, la capacità di restare dentro la partita anche quando la palla scotta.


La domanda che resta, usciti dal bar della chiacchiera, è questa: quando Liberali rientrerà dal Cile, su che squadra poserà lo sguardo? Una che nel frattempo ha trovato il modo di accendersi prima del 70’, o una che aspetta il colpo del talento per cambiare inerzia? La risposta — come sempre — la daranno i novanta minuti, una domenica alla volta.

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