Il trasferimento di Luca Pandolfi dal Cittadella al Catanzaro è stato uno dei movimenti più significativi del finale di mercato giallorosso. Ora ci sono anche le cifre: secondo quanto riportato da TrivenetoGoal, l’US Catanzaro ha corrisposto 100 mila euro per il prestito e ha pattuito un obbligo di riscatto da 400 mila euro al termine della stagione. Un’operazione costruita sulla formula più utilizzata in questa sessione per diluire l’impatto nei conti, ma che, a regime, porta l’esborso complessivo vicino alla mezza milionata solo per la parte trasferimento.
La formula e il perimetro economico
La struttura del deal è stata confermata anche dai comunicati delle società: prestito con obbligo di riscatto dal Cittadella al Catanzaro. Impostazione che colloca l’operazione dentro un perimetro ormai standard nella Serie B: anticipo contenuto oggi, impegno certo domani. Per i giallorossi significa mettere subito a disposizione di Aquilani un centravanti nel pieno della maturità, spalmandone il costo tra esercizio corrente e successivo.
Nota editoriale. Al computo indicato da TrivenetoGoal va aggiunto l’ingaggio del calciatore relativo all’anno di prestito, componente che fa crescere ulteriormente l’esborso complessivo della prima stagione.
Perché il Catanzaro ha investito
La scelta è coerente con la strategia delineata in estate: costruire un reparto offensivo profondo e alternativo per caratteristiche. Pandolfi, 27 anni, viene da un campionato con 36 presenze e 8 gol, 16 nelle ultime due stagioni, in granata, numeri che fotografano un attaccante capace di lavorare per la squadra e di incidere nell’area di rigore. Per Aquilani è un profilo immediatamente spendibile: gioco spalle alla porta, attacchi alla profondità, disponibilità al primo pressing e presenza sui palloni sporchi. In uno scacchiere con Iemmello riferimento tecnico, l’ex Cittadella può essere sia alter ego sia partner in rotazione, garantendo minuti di qualità in un calendario fitto.
Impatto sul bilancio sportivo e su quello economico
Sul campo, l’innesto sposta due leve: soluzioni tattiche (più attacchi verticali, possibilità di “due punte ibride” a gara in corso) e competizione interna, utile a tenere alto il livello d’allenamento. Nei conti, la combinazione 100+400 consente di programmare il cash out: il canone del prestito pesa sull’esercizio 2025/26, l’obbligo sul successivo, in coerenza con l’ammortamento tecnico in caso di riscatto. A questo si somma la quota retributiva: la prassi in B è lavorare su ingaggi sostenibili e legati a bonus di rendimento; elemento che incide sul costo annuo ma mantiene margini di gestione. Le cifre pubblicate da TrivenetoGoal offrono quindi una cornice trasparente del valore attribuito al giocatore dal club giallorosso.
Il contesto: un mercato orientato alla qualità
L’operazione Pandolfi deve essere letta dentro un percorso che ha portato al Ceravolo profili di categoria e prospettiva, accompagnando il cambio guida tecnica. La formula “prestito con obbligo” è stata la chiave per agganciare calciatori pronti — e in alcuni casi di livello superiore — senza forzare l’impatto immediato sui conti. Nel caso dell’attaccante napoletano, la spesa certa a breve-medio termine conferma la centralità del ruolo nella costruzione dell’organico.
100 mila per oggi, 400 mila per domani, più l’ingaggio: la fotografia economica della trattativa è chiara e, soprattutto, sostenibile con un piano tecnico credibile. A questo punto la palla passa al campo: se Pandolfi replicherà — o migliorerà — il trend visto a Cittadella, la scelta del Catanzaro assumerà il valore di un investimento capace di restituire dividendi tecnici e, perché no, anche economici. In una B livellata verso l’alto, avere un attaccante in grado di cambiare le partite nei dettagli vale spesso più di ogni tabella: e questa, al di là dei numeri, è la scommessa che al Ceravolo hanno deciso di prendersi.