Archiviata la prima vittoria in campionato e tra le mura amiche, il Catanzaro ha l’opportunità di ottenere il secondo successo consecutivo, primo in trasferta. In pochi giorni verrebbero cacciati via tanti presagi negativi, consegnando ai tifosi una squadra finalmente competitiva sul campo.
In questa prima parte di campionato, mister Aquilani ha operato scelte discutibili e oggettivamente sbagliate, al di là delle intenzioni, sicuramente diverse rispetto agli effetti delle stesse. Avevamo più volte rilevato che tenere Oudin sulla trequarti in fase offensiva, producesse solo traffico inutile in una zona di campo già calcata da un “califfo” come Pietro Iemmello e da un piccolo fuoriclasse come Alphadjo Cisse. Nella fase difensiva il suddetto Oudin ripiegava molto, diventando centrocampista aggiunto, pur non essendo certamente il suo ruolo.
Chi scrive si era permesso di farlo notare sin da subito, chiedendo l’impiego di una punta che attaccasse la profondità al fianco di Iemmello e lasciando Cisse nella sua posizione. O inserire, come è stato finalmente fatto con il Palermo, un centrocampista di ruolo a dare più sostanza e fluidità di manovra nella zona nevralgica del campo.
Molti si sono convinti che il 3 5 2 sia la famosa panacea perché consente di schierarsi con il centrocampo a tre e con la difesa che può in arretramento diventare addirittura a 5. Ottima soluzione sicuramente e la prima vittoria contro il Palermo lo certifica.
Noi pensiamo che non si possa più prescindere dal centrocampo a tre, ma che comunque il tecnico debba riservarsi la possibilità di schierare la squadra anche diversamente e soprattutto in difesa. Infatti se il 3 5 2 dà grande copertura in tutti i reparti, un eventuale 4 3 2 1 e alla bisogna un 4 3 3, manterrebbero comunque l’assetto a tre in mezzo al campo e darebbero però l’opportunità di impiego ad altri calciatori offensivi presenti in rosa che altrimenti non avrebbe alcun senso mantenere.
Tra l’altro lo stesso Aquilani in sede di presentazione estiva, ha sostenuto che la squadra debba essere in grado di giocare in più modi. Ora PIÙ MODI dice tutto e in pratica non dice niente, ma avere la capacità di stare in campo in maniera efficace ed equilibrata, sia con un assetto difensivo a tre che con uno più offensivo a quattro, può solo che dare vantaggi.
Gli avversari ti leggono con più difficoltà ed hai la possibilità di difendere alla bisogna più coperto o di offendere con calciatori più offensivi che in caso di modulo monouso rimarrebbero poco utilizzati. Questo come quadro generale, le scelte sui singoli spettano al tecnico e ci guardiamo bene dal fare suggerimenti in tal senso.
Abbiamo semplicemente posto il paletto del centrocampo a tre come irrinunciabile, per una squadra che ha in rosa gente come Petriccione, Pompetti, Pontisso, Buglio e Rispoli, oltre a Liberali e Alesi già poco utilizzati. E però stiamo parlando anche di altri che con il nuovo assetto non vedrebbero più il campo e quindi non si capirebbe la ragione del pagamento dei loro emolumenti.
Intanto con l’altra importante decisione e sempre sin da subito da noi indicata, Favasuli sulla destra a percorrere l’intera fascia sul suo piede naturale ha dato al ragazzo più sicurezza e precisione in entrambe le fasi. Va da sé che con il 3 5 2, la coppia d’attacco non può che essere Iemmello/Cisse, con tutti gli altri calciatori offensivi utilizzabili prettamente dalla panchina.
Sempre secondo il nostro punto di vista, una squadra che voglia imporre il suo gioco, deve anche possedere elementi in difesa di grande forza e velocità. Se la forza in calciatori come Antonini e Bettella certamente non manca, la velocità difensiva centrale e sull’out sinistro va assolutamente implementata.
A Gennaio bisogna intervenire con due rinforzi OBBLIGATORI se le cose si vogliono davvero fare come si deve. A centrocampo non serve nulla, siamo già numerosi e copertissimi anche qualitativamente.
Sul fronte difensivo destro tre come Frosinini, Cassandro e Favasuli coprono adeguatamente le esigenze. I due difensori mancini in rosa che rispondono al nome di Verrengia e Di Chiara non risolvono il problema della fascia esterna sinistra. Il primo è un centrale difensivo di sinistra, mentre il secondo non può certamente fare il quinto per tutto il campionato. Se ne avesse ancora la capacità atletica di un tempo, il problema sarebbe già risolto.
In attacco non ha proprio il minimo senso parlare di rinforzi, se Buso e Pandolfi non giocano mai, mentre Pittarello entra ormai solo dalla panchina. Senza contare che di altri calciatori offensivi si sono perse le tracce: situazioni come Sayha Seha, Nuamah, l’infortunato Di Francesco e in parte anche D’Alessandro, stanno lì a dimostrarlo.
Sicuramente c’è tutto il tempo fino a gennaio per fare le opportune riflessioni, soprattutto sulla necessità di tagliare eventuali rami secchi e al contempo intervenire dove è NECESSARIO.
Stasera intanto la gara di Mantova diventa un incrocio fondamentale. Dare immediatamente seguito all’impresa del Ceravolo, significherebbe ulteriore convinzione e spinta verso l’alto.
Lo scorso anno alla fine della nona giornata, I punti erano nove come oggi, la differenza reti la stessa a meno uno, I gol fatti otto e quelli subiti nove esattamente come oggi e infine anche i tre clean sheet coincidono. E allora, data la grande reazione e ripresa che ci fu nella scorsa stagione, questa incredibile e davvero più unica che rara coincidenza di numeri, non può che essere letta come un vero auspicio.
Il Mantova è fanalino di coda, pur giocando un calcio molto propositivo e con abbondante possesso palla. Trattasi però di supremazia spesso sterile e I risultati molto negativi lo testimoniano.
Possanzini schiera un 4 2 3 1 non propriamente efficace, data la suddetto posizione di classifica e il meno nove come DR. C’è comunque tra i virgiliani un calciatore su tutti da cui dipende la fluidità del gioco. Parliamo del ventitreenne Simone Trimboli, centrocampista molto rapido e completo, baricentro basso, capace sia tecnicamente che tatticamente. Se transfermarkt lo valuta 1,7 mln, non è sicuramente un caso. Tutta la manovra del Mantova passa dai suoi piedi e Aquilani ne prenderà sicuramente atto.
Evitiamo quindi di fare la consueta presentazione tattica, le carte sono ben scoperte su entrambi i fronti della contesa. Quello che conterà per entrambe le squadre, sarà l’atteggiamento e in questo senso il Catanzaro non può e non deve deludere. Sarebbe un imperdonabile passo indietro e d’ora in poi non è più ammesso farne.
