Il crollo del Mantova contro il Catanzaro al “Danilo Martelli” ha aperto una crisi profonda in casa virgiliana. La sconfitta per 1-3, maturata in modo drammatico dopo essere stati in vantaggio fino al 68′, rappresenta la settima débâcle in dieci giornate di Serie B e consegna ai biancorossi l’ultimo posto in classifica, una posizione che la società non può più tollerare. Le prossime ore saranno decisive per il futuro dell’allenatore Davide Possanzini e per un’intera area tecnica finita sotto accusa, con la dirigenza pronta a operare una rivoluzione che parte proprio dalla scrivania del direttore sportivo.
La partita di mercoledì sera ha certificato non soltanto l’ennesima sconfitta, ma soprattutto la fragilità psicologica di una squadra incapace di gestire il vantaggio e crollata sotto i colpi di Cisse e Favasuli, autori della rimonta giallorossa. Il finale di gara è stato caratterizzato da tensioni in campo, con Possanzini addirittura richiamato dalla tribuna per proteste eccessive, e da uno stato di agitazione palpabile tra le panchine. Nessun tesserato del Mantova si è presentato in sala stampa al termine del match, un silenzio assordante che ha accompagnato la squadra negli spogliatoi e che continua a pesare nelle ore successive. L’ambiente è rovente, la fiducia ai minimi storici, e la proprietà guidata dal presidente Filippo Piccoli è chiamata a scelte rapide e drastiche per invertire una rotta che sembra ormai compromessa.
Rinaudo nuovo ds: la firma attesa oggi. Possanzini a rischio
Mentre la posizione di Possanzini resta appesa a un filo, il Mantova ha già individuato il profilo che dovrà ricostruire l’area tecnica: secondo quanto riportato dalle principali fonti, Leandro Rinaudo è pronto a diventare il nuovo direttore sportivo, con la firma attesa nella giornata odierna. L’ex difensore, che vanta esperienze dirigenziali importanti, rappresenta il simbolo di una svolta netta rispetto al passato. La scelta di Rinaudo è stata accelerata proprio dal disastro contro il Catanzaro e dalla necessità di affidare a mani nuove la gestione di un mercato di riparazione che si annuncia cruciale per la salvezza.
Contestualmente, la posizione del direttore tecnico Christian Botturi è diventata fragilissima: secondo le indiscrezioni, anche lui rischia di lasciare l’incarico dopo appena pochi mesi, travolto da risultati impietosi e da scelte che non hanno dato i frutti sperati. Un doppio cambio in dirigenza, dunque, che testimonia l’urgenza di voltare pagina a tutti i livelli e di ridare credibilità a un progetto tecnico nato con ambizioni ben diverse rispetto all’attuale realtà di fondo classifica.
L’arrivo di Rinaudo è il primo tassello di una rivoluzione che potrebbe toccare anche la panchina. La dirigenza virgiliana ha concesso a Possanzini una sorta di ultimatum prima delle sfide contro Catanzaro e Sampdoria, considerandole banco di prova definitivo per valutare la tenuta del gruppo e la capacità del tecnico di invertire la rotta. Il test contro i calabresi è stato fallito miseramente, e ora la partita di sabato contro i blucerchiati rischia di essere l’ultima chiamata per l’allenatore marchigiano. Secondo fonti vicine al club, già nella mattinata di oggi è previsto un confronto tra Piccoli, Botturi e lo staff tecnico per decidere il futuro immediato della squadra. Le alternative alla conferma di Possanzini sono sul tavolo, anche se al momento la società si starebbe prendendo ancora qualche ora per riflettere, consapevole che un cambio in corsa potrebbe rappresentare l’ultima carta da giocare per evitare una stagione da incubo.
Il peso del crollo psicologico
Oltre ai numeri impietosi della classifica, a preoccupare maggiormente è il modo in cui il Mantova ha perso contro il Catanzaro. Essere in vantaggio fino al 68′ grazie al gol di Mancuso, poi crollare verticalmente sotto i colpi avversari senza riuscire a reagire, è il segnale di una squadra senza certezze e con l’autostima a pezzi. L’autogol che ha riaperto la partita è stato seguito da due reti che hanno certificato la superiorità tecnica e mentale degli ospiti, capaci di approfittare di ogni errore difensivo e di ogni esitazione del Mantova. Le tensioni nel finale, con Possanzini nervoso in panchina e qualche scintilla di troppo tra le due panchine, hanno completato un quadro desolante che ha spinto la dirigenza a non procrastinare ulteriormente le decisioni. Il silenzio stampa imposto dopo il match è un altro elemento che testimonia l’imbarazzo e la difficoltà di trovare parole per giustificare l’ennesimo passo falso. In casa virgiliana si respira un clima pesante, fatto di recriminazioni e di consapevolezza che la squadra, così com’è, non ha le risorse mentali per risalire la china.
La scelta di non presentarsi in sala stampa è stata interpretata come un atto di responsabilità da parte di una società che non vuole alimentare polemiche, ma che al tempo stesso sta lavorando sottotraccia per individuare le soluzioni più rapide ed efficaci. Il confronto previsto per oggi tra presidente e area tecnica sarà determinante per capire se Possanzini avrà ancora una chance oppure se il Mantova deciderà di affidarsi a un nuovo condottiero già a partire dalla sfida contro la Sampdoria. Le voci che circolano nell’ambiente parlano di diverse opzioni valutate dalla dirigenza, ma tutto dipenderà dalle conclusioni del vertice odierno e dalla capacità della società di muoversi con tempestività su un mercato degli allenatori già particolarmente vivace in questa fase di stagione.
Prospettive e interrogativi
Il Mantova vive ore caldissime, tra la necessità di dare una scossa immediata all’ambiente e la consapevolezza che ogni decisione affrettata potrebbe rivelarsi controproducente. L’arrivo di Rinaudo come nuovo direttore sportivo è il segnale più chiaro della volontà di cambiare passo, ma la domanda che resta senza risposta è se anche Possanzini verrà esonerato o se la società deciderà di concedergli un’ultima possibilità nella delicata trasferta di Marassi.
La settima sconfitta in dieci gare pesa come un macigno su una stagione che rischia di trasformarsi in un calvario, e solo una reazione immediata potrà evitare che il distacco dalla zona salvezza diventi incolmabile. Il calendario non concede respiro, e il Mantova è chiamato a scelte coraggiose per non vanificare un’intera annata. Staremo a vedere se la rivoluzione partirà già da oggi o se la società opterà per un’ultima, rischiosa, proroga.
