La sfida tra Catanzaro e Spezia, terminata zero a uno, ha lasciato uno strascico di polemiche che ha coinvolto non solo il campo, ma soprattutto la direzione arbitrale. Al centro delle discussioni, il neo internazionale Matteo Marchetti, giudicato dalla maggior parte delle testate nazionali e locali come autore di una prova “sufficiente” o addirittura “buona”. Tuttavia, nel capoluogo calabrese, dove la prestazione è stata percepita come scandalosa, questi giudizi lasciano non poche perplessità.
Un Ceravolo infuocato: il contesto della partita
La partita, caratterizzata da numerosi interventi duri e un clima acceso, rappresentava una sfida complessa per qualsiasi arbitro. Marchetti, fresco di nomina a internazionale, si è trovato ad affrontare decisioni difficili, tra cui l’episodio più discusso: il rigore prima concesso al Catanzaro per un presunto fallo su Pittarello e poi revocato dal VAR per una posizione di fuorigioco. Questo episodio ha fatto infuriare il tecnico Fabio Caserta e gran parte del pubblico giallorosso, alimentando polemiche sul ruolo della tecnologia e sulla gestione della gara.
Il giudizio delle testate: sufficienza per molti, eccellenza per pochi
La stampa nazionale
Le principali testate sportive italiane, come La Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport e Tuttosport, hanno concordato nel valutare la prova di Marchetti con un voto di 6, definendola “sufficiente”. Secondo queste analisi, l’arbitro avrebbe gestito la gara con personalità, anche se non sono mancati episodi dubbi come quello del rigore. Tuttavia, la spiegazione del VAR sulla posizione di fuorigioco ha, a detta loro, tolto ogni dubbio, rendendo inutile ulteriori discussioni.
La stampa locale e di settore
Il quotidiano La Nazione assegna un altro 6, elogiando la conduzione autorevole di Marchetti ma sottolineando alcuni punti critici, come il recupero di 7 minuti, giudicato eccessivo. Più generosi i giudizi di Il Secolo XIX (voto 7) e CalcioSpezia, che lodano l’arbitro per la gestione tecnica e la capacità di non farsi influenzare dall’ambiente infuocato del “Ceravolo”. Quest’ultimo arriva a descrivere la direzione come “di grande personalità”, definendo la sua nomina a internazionale meritata.
Gli episodi chiave: luci e ombre
Ammonizioni e interventi disciplinari
Marchetti ha ammonito giustamente Scognamillo e Wisniewski al 43° per reciproche scorrettezze, oltre a Petriccione e Salvatore Esposito per proteste. Tuttavia, alcune mancate ammonizioni, come quella a Bertola per un duro intervento su Scognamillo e a Pontisso per un tackle a piedi uniti su Falcinelli, sollevano dubbi sull’uniformità dei criteri disciplinari.
Il rigore revocato: il caso Pittarello-Mateju
L’episodio centrale resta il rigore inizialmente concesso per un fallo di Mateju su Pittarello, poi annullato dal VAR per una posizione di fuorigioco. La decisione tecnica, sebbene corretta secondo le analisi, ha lasciato l’amaro in bocca al Catanzaro e ai suoi tifosi, che avrebbero preferito maggiore chiarezza nelle comunicazioni.
La Calabria giallorossa si ribella: un giudizio che divide
Nonostante i voti positivi ricevuti da Marchetti, nel capoluogo calabrese la prestazione è stata vissuta come un’ennesima ingiustizia nei confronti del Catanzaro. Le critiche si concentrano non solo sulla gestione degli episodi, ma anche su una percezione generale di scarsa imparzialità. L’invito del tecnico Caserta a riflettere sul peso di certi errori è stato accolto con favore dalla tifoseria, che reclama maggiore rispetto e attenzione da parte della classe arbitrale.
Una riflessione necessaria: quale direzione per il futuro?
La vicenda di Catanzaro-Spezia riaccende il dibattito sulla qualità del VAR e sulla formazione degli arbitri. Se da un lato le testate nazionali premiano la conduzione di Marchetti, dall’altro le reazioni locali mostrano una profonda frattura tra percezione e realtà. Questo episodio dovrebbe spingere a un dialogo più aperto e a un impegno condiviso per garantire che le decisioni arbitrali siano sempre all’altezza delle aspettative.
La speranza, per il Catanzaro e i suoi tifosi, è che il prossimo derby sia affidato a un arbitro capace di gestire la gara con imparzialità e autorevolezza, per evitare ulteriori polemiche e restituire il giusto rispetto a una squadra che merita un trattamento equo.