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martedì 21 Ottobre 2025

Marco Calabresi sul Catanzaro: “Società matura, non ragionerà di pancia. Aquilani valido, ma la B non è la Primavera”

Il Catanzaro è sotto osservazione dopo un avvio di stagione complicato, con soli 6 punti conquistati nelle prime 8 giornate di Serie B. In un momento delicato per le Aquile, che occupano la quindicesima posizione in classifica con sei pareggi e due sconfitte, le parole del giornalista e telecronista Marco Calabresi offrono una prospettiva lucida sulla situazione giallorossa. Durante un intervento ai microfoni di Esperia TV, come riportato da IlCalcioCalabrese.it, Calabresi ha analizzato il lavoro di Alberto Aquilani e la solidità della proprietà calabrese, inserendo le difficoltà attuali nel contesto di una squadra profondamente rinnovata.​

Una società che non decide di pancia

Catanzaro è una piazza bella, calda, può capitare di trovarsi un po’ in difficoltà”, ha esordito Calabresi. Il telecronista romano, volto noto di DAZN per la Serie B e già collaboratore di testate prestigiose come Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, ha sottolineato come la dirigenza giallorossa rappresenti un valore aggiunto in questa fase complicata. “Io credo che la società sia matura: ho conosciuto un po’ i dirigenti e non mi sembrano persone che prendono decisioni di pancia. Per questo non mi aspetto scelte affrettate, anche perché è una società che si sta costruendo”. Un’analisi che trova riscontro nelle recenti dichiarazioni ufficiali: nonostante i malumori dell’ambiente dopo la sconfitta casalinga contro il Padova, il club ha confermato la fiducia – sia pure a tempo – nei confronti di Aquilani.​

Calabresi ha poi evidenziato i cambiamenti significativi nella rosa: “Ha cambiato molto: ha perso Pompetti, che durante l’amichevole contro il Napoli si è fatto male”. L’infortunio del centrocampista classe 2000, vittima di una frattura del terzo distale della tibia sinistra lo scorso luglio a Dimaro Folgarida, ha privato il Catanzaro di un elemento centrale nel progetto tecnico. “Sono arrivati giocatori giovani”. Una rivoluzione che inevitabilmente richiede tempo: “È normale che nelle prime giornate possano esserci delle difficoltà, ma mi sembra comunque una società solida, non una di quelle che cambiano allenatore dall’oggi al domani”.​

Obiettivi da ridefinire

Il processo di ringiovanimento rappresenta un elemento chiave per comprendere l’attuale situazione: “Bisogna poi capire quali siano gli obiettivi della squadra”, ha proseguito Calabresi. “È una formazione diversa rispetto all’anno scorso, ringiovanita in molti reparti, e che ha fatto cose eccezionali nelle ultime due stagioni”. Un riferimento evidente ai due playoff consecutivi raggiunti dal Catanzaro nelle stagioni precedenti, traguardi che hanno elevato le aspettative della piazza calabrese. La questione degli obiettivi è centrale: se il ringiovanimento della rosa indica una visione progettuale di medio termine, le pressioni immediate dell’ambiente spingono per risultati più rapidi.​

Il telecronista ha inoltre messo in guardia dai cambiamenti affrettati in un momento cruciale del calendario: “La prossima settimana ci sarà un altro turno infrasettimanale, e cambiare allenatore alla vigilia di un miniciclo di quattro partite – quella col Padova di domenica scorsa e le tre in una settimana – secondo me sarebbe un rischio”. Un’osservazione che tocca il cuore della questione tattica: sostituire il tecnico alla vigilia di gare ravvicinate comprometterebbe la continuità necessaria per affrontare avversari di alto livello. “Ci sono tre gare toste: Palermo, Mantova e Venezia, partite che potranno dire molto”. Il ciclo che attende le Aquile è infatti impegnativo: dopo la trasferta di Palermo, secondo in classifica con 16 punti, seguirà lo scontro diretto casalingo contro il Mantova, penultimo con 5 punti, e poi la sfida contro il Venezia, sesto con 13 punti.​

Il giudizio di Marco Calabresi su Aquilani

Particolarmente interessante è stata l’analisi su Alberto Aquilani, tecnico al centro delle discussioni dopo questo avvio sottotono. “Io ho conosciuto Aquilani come straordinario calciatore: me lo ricordo nei primissimi anni della mia carriera, quando spadroneggiava a centrocampo con il suo talento”. Calabresi ha riconosciuto i meriti del percorso formativo dell’allenatore romano: “Ha fatto benissimo con la Primavera della Fiorentina, ma sappiamo che tra la Primavera e la prima squadra c’è un abisso, vale per giocatori e allenatori”. Una considerazione che evidenzia la differenza sostanziale tra il calcio giovanile e quello professionistico, dove le pressioni e le dinamiche sono completamente diverse.​

“Aquilani è un tecnico che si sposa bene con il ringiovanimento della rosa e con l’inserimento di diversi ragazzi”, ha aggiunto il giornalista. Un elemento che giustifica la scelta estiva della dirigenza giallorossa di affidargli la panchina, puntando su un allenatore capace di valorizzare i giovani e di lavorare su percorsi di crescita. Tuttavia, il giudizio finale resta sospeso: “È un allenatore promettente, sicuramente tra i più quotati della sua generazione, ma deve ancora dimostrare tanto nella sua carriera”. Parole che sintetizzano il momento attuale: potenziale riconosciuto, ma necessità di conferme concrete sul campo.​

Il futuro immediato del progetto tecnico giallorosso sarà deciso nelle prossime settimane: “Dopo, arrivando alla sosta successiva, si potranno eventualmente fare delle valutazioni se le cose continueranno ad andare male”. Il Catanzaro si trova dunque a un bivio: da un lato la volontà di preservare un progetto di medio periodo, dall’altro l’urgenza di invertire la rotta in una classifica che vede le Aquile con appena due lunghezze di vantaggio sulla zona retrocessione. Le parole di Calabresi offrono una chiave di lettura equilibrata, riconoscendo sia le difficoltà oggettive di un percorso di rinnovamento sia l’importanza di mantenere stabilità in un momento delicato. Sarà il campo, nelle prossime gare decisive, a fornire risposte definitive.​

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