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giovedì 14 Agosto 2025

Marco Catanzaro, il barbiere con il giallorosso nel cuore: forbici, passione e… Aquile

La storia di Marco Catanzaro è una di quelle che raccontano bene l’energia di una città che vive di calcio. Ventotto anni, nato e cresciuto a Sant’Elia, Marco ha trasformato un mestiere imparato con pazienza – sette anni di lavoro e tre da titolare del proprio salone – in un piccolo laboratorio dove stile e appartenenza si incontrano ogni giorno. «Per me il Catanzaro è vita», dice senza giri di parole. Abbonato in Curva, presenza fissa al “Ceravolo”, ha scelto di portare la sua passione anche nel lavoro: prendersi cura dell’immagine di chi il giallorosso lo indossa in campo.

Un salone di quartiere diventato punto d’incontro

Il negozio di Marco è uno di quei posti dove la porta resta sempre mezza aperta e la chiacchiera scorre veloce: calcio, città, famiglia. In questi tre anni di attività a Sant’Elia il salone è cresciuto insieme a lui, tra formazione continua, gusto per il dettaglio e un modo molto personale di intendere il mestiere: ascoltare, consigliare, valorizzare. Con il tempo, quella cura ha attirato anche il mondo US Catanzaro. «Quello che sto riuscendo a fare con i giocatori è un sogno – racconta –. Vorrei, con le mie forze, farmi conoscere il più possibile». Niente proclami, solo lavoro quotidiano e una discrezione che piace a chi entra in poltrona.

Dalla Curva alla poltrona: i legami con i portieri giallorossi

Il filo che lega Marco al club passa soprattutto per il rapporto costruito con i numeri uno. Nel suo taccuino di appuntamenti, infatti, compaiono i portieri Mirko Pigliacelli ed Edoardo Borrelli, con cui ha stretto un legame di fiducia e amicizia: chiacchiere leggere nei giorni felici, concentrazione e silenzio quando serve staccare la testa prima della partita. «Piano piano mi sto facendo conoscere», ripete. La stessa normalità con cui affronta un taglio sfumato o una rifinitura della barba è quella con cui avvicina i professionisti: puntualità, mani ferme, idee chiare. A scegliere Marco, in passato, sono stati anche alcuni ex giallorossi come Rares Ilie, Christian Corradi, Mamadou Coulibaly, Erasmo Mulè e Kevin Miranda: nomi diversi, stili diversi, un comune denominatore – la cura. E dalla foto del suo salone possiamo vedere anche le maglie di Alberto Tentardini, Riccardo Gatti, Andrea Ghion e di capitan Pietro Iemmello.

Identità, comunità, Catanzaro

Il successo del salone non è solo questione di estetica. È soprattutto appartenenza. Marco ama «l’ambiente che circonda il mondo giallorosso», quel microcosmo che parte dai quartieri e arriva allo stadio, dove ci si riconosce per uno sguardo o per una sciarpa. Nel suo negozio passano ragazzi, famiglie, tifosi di ogni età: è lì che la settimana si prepara al matchday, tra commenti sulla squadra, su chi sta bene e su chi rientra. Un barbiere, a certe latitudini, è anche un mediatore sociale: raccoglie umori, costruisce fiducia, restituisce alla città una piccola idea di stile catanzarese. Per questo la sua è una storia che parla al pubblico più ampio: professionalità, radici, ambizione sana.

Obiettivo: crescere, senza snaturarsi

L’altra parola chiave è misura. Marco non rincorre scorciatoie: «Vorrei farmi conoscere, piano piano». Significa aggiornarsi, curare la reputazione, rispettare tempi e persone. Significa anche valorizzare la vetrina che il calcio gli offre senza farne un feticcio. Oggi il suo salone è una piccola boutique di quartiere che ha trovato un posto nella mappa affettiva dei tifosi; domani potrà diventare un riferimento più grande. L’orizzonte è chiaro: continuare a crescere con lo stesso metodo, a Sant’Elia, con il giallorosso addosso.

In una città dove il calcio è linguaggio comune, la parabola di Marco Catanzaro è la prova che si può costruire valore partendo dal vicino di casa, dalla passione vera, dal lavoro fatto bene. Il suo salone è un tassello della grande comunità giallorossa: lì si tagliano capelli, ma soprattutto si coltiva identità. Forza Catanzaro, sempre e comunque: la sua firma è questa, e non è uno slogan. È un modo di vivere.

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