Grande nervosismo ha caratterizzato qualche istante della partita tra Catanzaro e Südtirol, disputata domenica 27 ottobre allo stadio “Ceravolo”. Il momento più acceso si è verificato al 69° minuto, quando sul risultato di 3-0 per i padroni di casa, il VAR ha revocato un calcio di rigore inizialmente concesso agli altoatesini per un presunto fallo di Scognamillo su Crespi. Il direttore di gara, il messinese Santoro, richiamato alla postazione OFR (on-field review), ha annullato la massima punizione, giudicando che il difensore giallorosso fosse arrivato prima sul pallone.
La decisione ha fatto esplodere la rabbia di Andrea Masiello, capitano di giornata in assenza di Fabian Tait. Il difensore ha reagito con evidente frustrazione, avvicinandosi al quarto uomo per protestare con un chiaro “ci vuole rispetto”, catturato dalle telecamere di DAZN. La sua reazione ha messo in luce l’insoddisfazione per una scelta arbitrale che, secondo Masiello, avrebbe penalizzato ulteriormente la sua squadra, già in difficoltà.
La polemica del rigore revocato: cosa è successo
L’episodio che ha scatenato la furia di Masiello si è verificato quando il Südtirol, alla disperata ricerca di un gol per riaprire la partita, ha ottenuto un calcio di rigore dopo un contatto in area tra Scognamillo e Crespi. L’arbitro Santoro non ha esitato a indicare il dischetto, ma pochi istanti dopo è stato richiamato dal VAR per rivedere l’azione. Dopo un’attenta analisi, il fischietto ha cambiato la sua decisione, annullando il rigore concesso in precedenza.
La scelta di revocare la massima punizione è stata basata sull’evidenza che Scognamillo fosse arrivato primo sulla sfera, anticipando l’attaccante del Südtirol. Tuttavia, questa valutazione non è stata accolta positivamente dagli ospiti, e in particolare da Masiello, che ha considerato la decisione un’ulteriore dimostrazione di mancanza di rispetto verso la sua squadra.
Masiello non le manda a dire: “Ci vuole rispetto”
Le parole di Masiello, rivolte al quarto uomo, sono state eloquenti: “ci vuole rispetto”. Un’espressione che ha riassunto il sentimento di frustrazione e impotenza vissuto dal difensore e dalla squadra, ormai in svantaggio di tre reti e privati di una potenziale occasione per accorciare le distanze.
La protesta di Masiello, catturata dalle telecamere, è stata una delle poche manifestazioni di carattere in un pomeriggio difficile per il Südtirol, che ha faticato a reggere l’intensità e la qualità del Catanzaro, apparso nettamente superiore. La squadra ospite ha pagato a caro prezzo le assenze di alcuni giocatori chiave, tra cui il capitano Tait, e la difesa ha mostrato tutte le sue fragilità, subendo gol anche su situazioni da fermo.
La reazione a fine partita: il confronto con i tifosi
Al termine della gara, Andrea Masiello ha dimostrato il suo attaccamento alla maglia dirigendosi sotto il settore ospiti del “Ceravolo”, dove erano presenti i tifosi del Südtirol giunti a Catanzaro per sostenere la squadra. Il difensore ha voluto confrontarsi direttamente con i sostenitori biancorossi, scusandosi per la prestazione e promettendo maggiore impegno nelle prossime partite.
La partita contro il Catanzaro: un duro colpo per il Sudtirol
La sconfitta per 3-0 al “Ceravolo” ha lasciato il Südtirol fermo a 12 punti in classifica, con la consapevolezza che c’è ancora molto lavoro da fare per migliorare le prestazioni, soprattutto in trasferta. La difesa si è rivelata ancora una volta il tallone d’Achille della squadra, con troppe reti subite su situazioni da fermo e una mancanza di aggressività nei duelli.
Il tecnico Federico Valente dovrà lavorare intensamente per correggere gli errori e restituire fiducia a un gruppo che ha alternato buone prestazioni a momenti di blackout. La reazione di Masiello è sintomatica di una squadra che non vuole arrendersi e che lotterà per risalire la china nelle prossime partite.