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Dolci Emozioni
venerdì 19 Dicembre 2025

“Le prestazioni c’erano, mancava la vittoria”: Rastelli sul Catanzaro a Esperia TV

Massimo Rastelli conosce bene il Catanzaro. Non solo per averlo affrontato da allenatore di altre squadre, ma soprattutto per averne vestito la maglia da calciatore, radicando nel suo dna sportivo il valore di questa piazza. Nel corso di un’intervista esclusiva ai microfoni di Esperia TV, le cui dichiarazioni sono riportate da IlCalcioCalabrese.it, il tecnico ha dissezionato con lo sguardo dell’esperto il momento straordinario della squadra giallorossa: tre vittorie consecutive che rappresentano un balzo in avanti notevole in appena sette giorni. Ma la sua analisi non si ferma al dato superficiale dei risultati. Rastelli entra nel merito della psicologia calcistica, di quella gestione delle emozioni che separa i progetti ambizionali dai percorsi di consolidamento reale.

La stagione del Catanzaro fino a pochi giorni fa era caratterizzata da un paradosso ben noto agli addetti ai lavori: qualità nelle prestazioni, sterilità nei risultati. Un gap che rappresenta l’incubo ricorrente di ogni ambiente calcistico. “Il Catanzaro, con tre vittorie consecutive, è riuscito a compiere un grande balzo in avanti in appena una settimana,” osserva Rastelli con tono analitico e privo di indugi. “Anche prima le prestazioni c’erano state, mancava però la vittoria. Appena è arrivata la prima, ne sono arrivate subito altre due consecutive.”

Questa considerazione di Rastelli fotografa esattamente quella che potremmo definire la dinamica psicologica della vittoria: il primo successo come chiave che apre una serratura mentale collettiva. Non è magia, non è fortuna. È il modo in cui il lavoro quotidiano, le tattiche studiate, la dedizione fisica trovano finalmente riscontro nel bollettino dei risultati. Un fenomeno che nella Serie B, dove gli equilibri sono fragili e gli scarti qualitativi minimi, assume ancora maggiore pregnanza. Quella prima vittoria ha trasformato la consapevolezza dello spogliatoio, modificando l’approccio alle partite successive non da un punto di vista tecnico ma da una prospettiva emotiva fondamentale.

Gestire l’onda emotiva senza perdere lucidità

Qui emerge il nucleo più profondo della riflessione di Rastelli, quello che distingue l’osservatore superficiale dall’esperto consapevole: il valore della gestione contemporanea di entusiasmo e concentrazione. “Bisogna essere bravi a sfruttare l’onda emotiva, alimentare l’entusiasmo, ma allo stesso tempo mantenere i piedi ben piantati a terra in un campionato come questo, basta un attimo di distrazione per andare incontro a sconfitte,” sottolinea il tecnico con una precisione che tradisce decenni di esperienza.

Questa affermazione contiene una lezione universale di calcio moderno, valida tanto per la Serie B quanto per palcoscenici superiori. L’entusiasmo rappresenta il carburante necessario per competere, ma diventa veleno se trasformato in superficialità. Una squadra euforica che crede di poter vincere con l’atteggiamento può ritrovarsi esposta agli avversari proprio nei momenti di massima sicurezza di sé. Nel calcio italiano, dove la tattica e l’organizzazione difensiva rimangono elementi cruciali, il fenomeno è ancora più accentuato.

Il Catanzaro sotto la guida di Alberto Aquilani ha imparato questa lezione sul campo, pagando il prezzo delle prime settimane. La svolta psicologica rappresenta un insegnamento collettivo: non è sufficiente eseguire il modulo tattico, è necessario mantenere la concentrazione anche quando i risultati positivi alimentano la tentazione dell’approssimazione. Rastelli sa bene che in campionati come la Serie B, dove ogni stagione è un equilibrio precario tra pretendenti e outsider, un momento di calo di tensione può significare il passaggio dall’essere protagonisti al diventare comparsa.

La fragilità della Serie B come insegnamento

La Serie B rappresenta un terreno dove i segnali di equilibrio sono ancora più precisi e dove la punizione per gli errori è immediata e brutale. Rastelli conosce questa realtà perché l’ha vissuta sulla propria pelle, sia da giocatore che da allenatore. Una categoria dove una squadra costruita bene può trovare il successo soltanto attraverso la coesione mentale, dove i dettagli psicologici fanno la differenza.

L’analisi del tecnico, dunque, non si limita a celebrare le tre vittorie consecutive del Catanzaro, ma utilizza questo momento positivo per sottolineare la vera sfida che attende la squadra giallorossa: mantenere l’entusiasmo senza perdere la lucidità tattica e mentale. È l’equilibrio più difficile da raggiungere, perché richiede una maturità collettiva che non sempre le squadre giovani e in ascesa possiedono automaticamente.

Il balzo in avanti compiuto dal Catanzaro in una sola settimana rappresenta il compimento di un processo che era stato già in opera da settimane, dalla famosa partita contro il Padova in poi. Ma quel che veramente distinguerà questa stagione da tante altre sarà la capacità di consolidare questo entusiasmo in un progetto duraturo, di trasformare le tre vittorie in un filotto più lungo, mantenendo sempre quel delicato equilibrio che Rastelli ha evidenziato: euforia costruttiva e piedi ben piantati a terra contemporaneamente.

Le prossime settimane diranno se il Catanzaro avrà veramente interiorizzato questa lezione, se saprà mantenere la concentrazione anche quando il contesto generale sarà favorevole. Perché è in quei momenti, quando tutto sembra facile e la vittoria appare scontata, che le squadre costruite su sabbie mobili crollano. Rastelli ha voluto ricordarcelo con l’autorevolezza di chi ha visto tutto e ha capito che nel calcio, più delle vittorie, contano la consapevolezza di chi le produce e la lucidità nel mantenerle.

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