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mercoledì 27 Agosto 2025

Noto a “Radio Ciak”: “Playoff? Possiamo dire la nostra, Caserta sta facendo dimenticare Vivarini. Tifosi straordinari, ma ce ne aspettavamo di più. Su stadio e su arbitri…”

Il presidente del Catanzaro, Floriano Noto, è stato ospite della trasmissione “Ciak & Goal” su Radio Ciak, con la regia di Massimo Barbaro e la partecipazione di Lorenzo Fazio, Daniel Mastellone, Gigi Pallone, Ilaria Santise e del piccolo “Sergiolino” Vartellini. Nel corso dell’intervista, Noto ha affrontato diversi temi, dalle recenti prestazioni della squadra alla questione stadio, fino alle ambizioni future del club giallorosso.

Il pareggio con la Reggiana e le polemiche arbitrali

Noto ha analizzato la prestazione del Catanzaro nel pareggio contro la Reggiana, evidenziando come la squadra avversaria abbia messo in difficoltà i giallorossi con una forte densità a centrocampo. “Nel secondo tempo abbiamo cambiato approccio ed è andata meglio, ma non è stata la nostra miglior partita” ha dichiarato il presidente, sottolineando anche gli errori arbitrali: “Ogni lunedì riguardo la partita, e devo dire che ci sono stati errori evidenti. Iemmello mi ha detto che l’arbitro ha annullato il gol per un fallo suo, e non di Scognamillo, ma ci sono tanti dubbi.”

Sul tema arbitrale, Noto ha ampliato il discorso a livello generale: “Gli arbitri non sbagliano solo con il Catanzaro. Il problema è che stanno attraversando un periodo delicato, ci sono pochi direttori di gara preparati e i numeri delle nuove leve stanno calando. Tutti si lamentano, anche le grandi squadre come Milan, Inter e Juventus. Non ce l’hanno con noi, c’è solo impreparazione. Anche il VAR interviene in modo discontinuo e il sistema va migliorato. Noi le segnalazioni le abbiamo fatte, ma lasciano il tempo che trovano.”

Progetto Catanzaro: tra ambizioni e limiti economici

Sul fronte societario, Noto ha voluto chiarire le reali possibilità del club: “Molti dicono che la società non vuole salire, ma sono dei pazzi. Non siamo il Sassuolo, il Pisa o il Palermo per capacità economiche, non abbiamo fondi arabi o americani. Siamo un gruppo solido, ma operiamo in Calabria. Ciò non significa che non possiamo puntare in alto. Non abbiamo le risorse per allestire una squadra da promozione diretta, ma i campionati non si vincono sempre con grandi nomi e grandi contratti. Ai playoff possiamo dire la nostra, perché no?”

Il presidente ha poi ribadito che la società non si pone limiti dal punto di vista sportivo: “Dobbiamo arrivare in finale e poi tutto può succedere. Se vinciamo i playoff e saliamo in Serie A, saremmo le persone più felici del mondo.”

Stadio: il dibattito sulla nuova struttura

Il tema stadio è sempre centrale nel progetto di crescita del club. Noto ha ribadito la sua posizione: “Preferirei uno stadio fuori città, facilmente raggiungibile dalla provincia e con più parcheggi. Ma la volontà politica è di mantenerlo dove si trova ora. Se verranno costruiti parcheggi multipiano, ben venga, ma non so quanto sia fattibile. A breve verrà firmata la convenzione con la Regione e vedremo quali lavori verranno realizzati, tra cui la nuova curva.”

Sulle presenze allo Stadio Ceravolo, il presidente si è detto leggermente deluso: “Ci attestiamo sugli 8-9000 spettatori a partita, partiamo da una base di 5800 abbonati e facciamo circa 2-3000 biglietti a gara. Però un 20% degli abbonati non viene sempre. Contro la Reggiana c’era in gioco il quarto posto e ci aspettavamo più di 10.000 tifosi. Questo non significa che i nostri tifosi non siano straordinari, lo sono, anche in trasferta. Con una curva più vicina al campo sarebbe ancora meglio.”

Sulla possibile apertura della Curva Est per il derby col Cosenza, Noto ha chiarito: “L’abbiamo chiesto, ma non decidiamo noi. Intanto, cominciamo a riempire gli altri settori.”

Caserta, lo striscione degli ultras e lo stress del calcio

Noto ha voluto ringraziare i tifosi per il sostegno alla squadra e a Fabio Caserta, sottolineando il loro contributo nella crescita del gruppo: “Ringrazio gli ultras per lo striscione e per il coro dedicato al mister. Caserta ha iniziato in un certo modo, ma ora sta facendo benissimo. Non era facile far dimenticare un allenatore come Vivarini, eppure ci sta riuscendo. Rispetto alla scorsa stagione, siamo addirittura messi meglio in classifica.”

Il presidente ha parlato anche dell’impegno richiesto dal calcio, ammettendo la difficoltà di gestire un club: “Il calcio è stressante, è molto impegnativo. La partita è solo una piccola parte, dietro c’è un lavoro settimanale intenso. E’ un impegno che assorbe tantissime energie.”

Il legame con Iemmello e il sogno Serie A

Uno dei momenti più emozionanti dell’intervista è stato il racconto del rapporto tra Noto e Pietro Iemmello, definito come “un figlio”: “Lo ricordo da piccolo in uno stage regionale, dove giocava anche mio figlio. Dico sempre: Lunga vita a Pietro.”

Infine, parlando delle ambizioni del Catanzaro, Noto ha raccontato un aneddoto: “Un signore anziano mi ha chiesto se avrebbe visto il Catanzaro in Serie A prima di morire. Gli ho risposto ironicamente che se ci andiamo tra 20 anni, vorrà dire che sarà vissuto a lungo. Scherzi a parte, ce lo auguriamo tutti.”

Un futuro da scrivere

Le parole di Noto tracciano un quadro chiaro della realtà del Catanzaro: una società ambiziosa ma consapevole dei propri limiti, con il sogno della Serie A nel cuore e la voglia di continuare a crescere. Il presidente ha rassicurato i tifosi sulla solidità del club e sulla determinazione nel competere ai massimi livelli, puntando su programmazione e strategia piuttosto che su investimenti fuori portata.

La squadra prosegue il suo cammino in Serie B, con la voglia di lottare fino alla fine per un posto ai playoff. Il futuro è tutto da scrivere, ma con una base solida e una tifoseria appassionata, il Catanzaro può sognare in grande.

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