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martedì 21 Ottobre 2025

Rémi Oudin al Catanzaro: un colpo di categoria superiore che accende la trequarti

Nel giorno del gong, quando il mercato regala le storie più inattese, il Catanzaro ha messo le mani su Rémi Oudin: non solo un innesto, ma un upgrade di categoria per talento, curriculum e duttilità tattica. Il francese, classe 1996, arriva a titolo definitivo dal Lecce dopo il prestito alla Sampdoria nella seconda parte della scorsa stagione: un’operazione lampo che porta in giallorosso un profilo abituato a misurarsi con ritmi e complessità di Ligue 1 e Serie A. L’ufficialità è stata inizialmente comunicata dal club salentino e rilanciata dai principali media: la formula è cessione definitiva al Catanzaro; per Oudin si apre così un nuovo capitolo al Ceravolo.  

Perché è un colpo “da A” per una B sempre più competitiva

Nel bagaglio di Oudin ci sono 134 presenze e 22 gol in Ligue 1, tra Reims e Bordeaux, e 73 gare in Serie A con il Lecce (6 reti): volumi che, in cadetteria, fanno la differenza quanto e più dei numeri assoluti. Si tratta di un esterno/trequartista mancino con confidenza nel gioco tra le linee, nei cambi di direzione nello spazio di mezzo e nella rifinitura corta: esattamente quel mix che spesso separa il possesso sterile dalla produzione di occasioni. La “fotografia” delle sue stagioni dice che sa incidere in diversi contesti: dalle ripartenze verticali della Ligue 1 alla densità posizionale della A. Sono credenziali che, spostate in B, alzano il tetto tecnico della rosa e aumentano le soluzioni nei finali punto a punto.  

Dove (e come) nel 4-2-3-1 di Aquilani

Ruolo naturaleala destra a piede invertito, da cui rientra per calciare o servire il taglio del centravanti. Alternativetrequartista puro, esterno sinistro e, all’occorrenza, interno offensivo quando la gara chiede un terzo uomo tra le linee. Le mappe ruolo e lo storico di utilizzo confermano la sua polivalenza: quasi cento apparizioni da AD, un pacchetto consistente da TQ, tranche utili da AS e qualche impiego da mezzala.

In un 4-2-3-1 che vuole alzare la quota di tocchi nell’ultimo terzo, Oudin è la valvola per verticalizzare: ricezione tra le linee, orientamento col primo controllo, imbucata sul lato debole o tiro dal limite. Con Di Francesco e D’Alessandro offre rotazioni “a triangolo” sulle corsie; con Rispoli (mezzala aggiunta in costruzione) può creare superiorità negli half-space. In fase di non possesso, il francese ha esperienza nell’uscita orientata sul terzino e nella chiusura della linea di passaggio verticale: dettaglio che aiuta a difendere in avanti senza sfilacciarsi.  

I dati che raccontano il profilo

Il percorso è quello di un calciatore formato ad alto livello: Reims (promozione e doppia esperienza in L1), passaggio oneroso al Bordeaux, quindi Lecce (prima in prestito, poi acquistato a titolo definitivo il 28 agosto 2023), infine Sampdoria in B da gennaio 2025 con 13 presenze e 1 gol. Numeri di carriera che parlano chiaro: oltre 280 gare ufficiali nei club, con pesi specifici maggiori nelle massime serie. A Lecce ha collezionato 76 presenze complessive e 6 reti; il transito alla Samp ha riacceso minutaggio e confidenza in A/B italiane. Tutti indicatori compatibili con l’etichetta di “colpo di categoria superiore” per la B.  

Cosa cambia per il Catanzaro: scenari e plus competitivi

Con Oudin, Aquilani guadagna un finalizzatore del possesso: il Catanzaro che ha primeggiato nel possesso palla ma faticato a trasformarlo in tocchi in area trova un profilo capace di tagliare le linee e alzare la pericolosità senza perdere pulizia tecnica. Sulle palle inattive il mancino di Rémi aggiunge varietà (corner a rientrare dalla destra, traversoni tesi sul secondo palo); in attacco posizionale può liberare il lato forte per gli inserimenti della punta (Pandolfi/Pittarello) o del trequartista (Iemmello/Liberali) a seconda delle soluzioni scelte. In gare bloccate, il suo tiro dalla media e il gioco a muro sul corto diventano antìdoto all’orizzontalità. Tutto questo con una curva d’apprendimento ridotta: l’esperienza in A e L1 gli consente di leggere tempi e spazi del sistema in fretta. (Per i dati su presenze per ruolo e competizioni si veda la letteratura statistica citata).  

Come nasce l’operazione

Ultimo giorno di mercato, finestra serale. Il Lecce, dopo averlo riaccolto dal prestito, lo mette sul mercato: il Catanzaro coglie l’opportunità e chiude a titolo definitivo. La tempistica — e il fatto che il francese non rientrasse più nei piani tecnici salentini — spiega perché l’ufficialità sia arrivata a ridosso del gong e perché l’effetto sorpresa sia stato forte tra i tifosi giallorossi. La ricostruzione è confermata dalle note ufficiali del Lecce e dai principali organi di informazione che hanno ripreso il comunicato.  

Identikit tecnico in quattro punti

1) Mancino creativo da fascia destra. Riceve sul piede forte, rientra e decide: tiro o imbucata. In B poche squadre possono opporre un esterno con simile background; il duello a piede invertito costringe le difese a scivolate profonde.  

2) Polivalenza reale. Non un jolly “di nome”: ha minutaggi consolidati da trequartista e esterno sinistro, con parentesi da interno. Questo permette ad Aquilani di ruotare gli slot senza cambiare principi.  

3) Esperienza e ritmo. Dalle transizioni della L1 alle spaziature della Serie A, Oudin ha visto contesti tattici differenti: un bagaglio che accelera l’integrazione del suo gioco tra le linee.  

4) Palle inattive. Doti da rifinitore sui calci piazzati: asset prezioso in una B che si decide spesso su dettagli e “episodi”. (Storico realizzativo e assistenziale consultabile nei database citati).  

Un salto di qualità misurabile

L’arrivo di Rémi Oudin va oltre il fascino del nome: eleva la soglia tecnica del Catanzaro, accorcia il tempo tra costruzione e rifinitura, moltiplica le varianti offensive. Per una squadra che punta a stabilità di rendimento e maggiore pericolosità nell’ultimo terzo, è il tassello che mancava. Il campo, come sempre, darà il verdetto; ma se le premesse verranno confermate, al Ceravolo è sbarcato un profilo in grado di spostare partite e — soprattutto — di alzare l’asticella dell’intero reparto offensivo.

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