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mercoledì 12 Marzo 2025

Cremonese-Catanzaro 4-0: giornata da dimenticare, Pompetti predica nel deserto. Le pagelle di Aurelio Fulciniti

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Pigliacelli 5 – Quattro gol subiti non sono pochi e certamente non valgono una sufficienza, anche se ne evita almeno altri due.
Antonini 3 – Per dire la verità, meriterebbe anche di meno. Distratto, indolente, lento sia fisicamente che a livello mentale e dí attenzione, si abbandona a degli errori clamorosi. Sul primo gol subito lascia andare Johnsen sul passaggio indietro indecente di Pittarello, ma il peggio di sé lo dà in occasione della quarta segnatura, con un orrido servizio in diagonale che facilita la manovra degli avversari e il conseguente gol.

Mostra tutti i suoi limiti e l’Antonini visto oggi non ci sembra proprio il giocatore che nei mesi scorsi era una sorta di “pezzo pregiato del mercato” ambito nella massima serie. Per quello che si è visto oggi, è apparso da categorie inferiori. Una giornata calcistica orripilante, da dimenticare in fretta.

Scognamillo 4 – Spaesato, anche lui in molte circostanze non sapeva cosa fare e sembrava passare di lì per caso. Anche per lui, una pessima gara.
Bonini 4.5 – Il meno peggio. Considerato il voto, abbiamo detto tutto… Non ha avuto colpe specifiche dovute ad evidenti o marchiani errori individuali, ma oggi ha partecipato anche lui al naufragio di una difesa inguardabile. (Dall’80’ Ilie s.v.).

Situm 5 – Nel primo tempo prova a farsi notare, quantomeno. Assolutamente inguardabili le sue conclusioni verso la porta, eseguite peraltro con il piede sbagliato. (Dal 58’ Cassandro 5 – Entra in partita quando la squadra è già allo sbando, quindi anche volendo non ha neppure il tempo di incidere e rimane risucchiato anche lui nel vortice della mediocrità).

Pompetti 6 – Predica nel deserto. In un centrocampo disastrato prova a rattoppare errori altrui e a proporsi lui stesso. Cerca la conclusione da fuori area (fuori bersaglio) in qualche occasione e sullo 0-4 effettua l’unico tiro in porta della gara giallorossa, costringendo Fulignati a una parata per niente facile. Lui solo, avrebbe meritato il gol della bandiera.

Petriccione 5 – In occasione del secondo gol, nato peraltro da un lancio con le mani da fallo laterale (clamoroso!) manca l’intervento, ma non è tanto colpa sua. Lui non doveva trovarsi da solo in quella circostanza, con la difesa completamente assente e in vacanza. Petriccione non merita queste figuracce gratuite. (Dall’86’ Coulibaly s.v.).

Pontisso 4.5 – Non è il giocatore essenziale, l’uomo adatto a cucire i reparti e a dare sostanza al centrocampo che abbiamo conosciuto in questi tre anni. Nervoso, fisicamente e mentalmente a terra, partecipa alla disfatta del centrocampo e della squadra con delle evidentissime responsabilità. (Dal 58’ Pagano 4 – Appena il tempo di mettere piede in campo e si fa ingannare con una finta da Johnsen – neanche fosse stato Zico – commettendo un ingenuo fallo di mano che porta al rigore per i padroni di casa).

Quagliata 6 – Mette in seria difficoltà Barbieri, che viene prima ammonito e poi sul finire del primo tempo avrebbe dovuto essere espulso, secondo logica. Ma la logica ormai non fa più parte di tante cose e quindi nemmeno del lessico arbitrale. Il fatto poteva capitare e non costituisce un alibi per la pessima prestazione collettiva della squadra. Semmai è un’attestazione del positivo contributo di Quagliata, che raggiunge almeno la sufficienza.

Biasci 4 – Impalpabile. La bruttissima copia del giocatore che abbiamo ammirato ed applaudito per lungo tempo. In questa squadra sembra un pesce fuor d’acqua e la cosa mortifica amaramente i tifosi e gli osservatori in generale. (Dal 58’ Buso 4.5 – Non si fa notare praticamente mai. Entra per cercare di dare una residua scossa, ma resta anche lui senza corrente o lampi e si perde nel più totale anonimato).

Pittarello 4.5 – Cosa gli è saltato in mente per fare l’assist al grigiorosso Johnsen non lo sappiamo, fatto sta che quell’errore ha aperto la gara in maniera clamorosa, facendo credere alla Cremonese di essere più forte del Real Madrid. A inizio ripresa sfiora il gol con un bel diagonale che poteva fruttare il pareggio e invece esce di poco fuori, ma è l’ultima occasione in cui lo si nota attivo in campo.

Allenatore Fabio Caserta 4 – Il Catanzaro affonda come l’Andrea Doria, ma a differenza della storica nave non ha la cassaforte vuota, bensì ricca di una posizione di classifica rassicurante. Ma una prestazione così scadente, ignominiosa e di una povertà tecnica e tattica disarmante, in tutta onestà non ce l’aspettavamo. Ci eravamo augurati che la squadra non si facesse condizionare dal derby, ma il nostro auspicio è stato disatteso ed ha portato a una disfatta ciclopica che poteva essere di proporzioni ancora maggiori.

Se i grigiorossi avessero vinto 6-0 – è umiliante e doloroso dirlo – sarebbe stato anche quello un risultato meritato. L’assenza di Iemmello non può essere un solo, utile alibi per questa scandalosa prestazione. Il Catanzaro ha subito per tutta la gara il pressing alto avversario e la capacità incisiva sulle seconde palle si è rivelata praticamente sotto zero.

Un Catanzaro appagato? Altro alibi inaccettabile, con il campionato ancora fatto di molte partite. Fatto sta che il derby merita maggiore attenzione e contro il Cosenza finiranno gli alibi, quelli di chi era titolare, di chi è subentrato, di chi stava in panchina e di chi rientrerà. Al derby serve ben altro.

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