Lo stadio Nicola Ceravolo torna al centro dell’attenzione nazionale, questa volta per le parole di elogio pronunciate da Paolo Bedin, presidente della Lega Serie B, che ha voluto sottolineare il valore strategico e simbolico del progetto di ristrutturazione dell’impianto giallorosso. In un momento storico in cui il calcio italiano è chiamato a ripensare le proprie infrastrutture, il capoluogo calabrese si pone come esempio virtuoso di visione di lungo periodo, capace di coniugare passione sportiva e rigenerazione urbana. Le dichiarazioni del numero uno della Lega cadetta arrivano a poco più di 24 ore dalla presentazione ufficiale del progetto da parte del Comune, che ha illustrato le linee guida di un intervento destinato a trasformare il Ceravolo in un polo multifunzionale moderno e sostenibile.
Stadio Ceravolo: Un progetto che guarda oltre il campo
“Il progetto di ristrutturazione del Ceravolo va visto non solo nel suo primo significato di migliorare l’esperienza dei tifosi ma anche come simbolo di rigenerazione urbana, sportiva e di identità per Catanzaro”. Con queste parole, Bedin ha voluto evidenziare come l’impianto di via Paglia non rappresenti soltanto il luogo in cui le Aquile disputano le proprie gare casalinghe, ma un patrimonio collettivo per l’intera comunità. Il presidente della Lega B ha messo l’accento sulla dimensione sociale e culturale dell’opera, definendo il nuovo Ceravolo “un luogo di ritrovo e di appartenenza per l’intera comunità in grado di ospitare eventi sportivi e culturali di alto livello”.
Il riconoscimento di Bedin si inserisce in un quadro più ampio di valorizzazione delle strutture calcistiche italiane, che stanno vivendo una fase di trasformazione senza precedenti. La Serie B, in particolare, è diventata un laboratorio di innovazione infrastrutturale, con diversi club che hanno avviato progetti di ammodernamento o costruzione ex novo dei propri stadi. Il Catanzaro, da questo punto di vista, si colloca tra le realtà più lungimiranti, capaci di guardare oltre le necessità immediate per costruire un futuro solido e radicato nel territorio. L’impianto calabrese, storicamente legato alle imprese sportive del club giallorosso, è chiamato ora a diventare un catalizzatore di energie positive per la città, un punto di riferimento non solo nelle domeniche di campionato ma durante tutto l’anno.
La ristrutturazione del Ceravolo prevede interventi significativi che riguarderanno diversi aspetti della struttura: dal miglioramento della capienza e dei servizi per il pubblico, fino all’implementazione di soluzioni tecnologiche all’avanguardia e criteri di sostenibilità ambientale. L’obiettivo dichiarato è quello di creare un impianto che risponda agli standard europei, in grado di ospitare eventi di rilievo e di garantire un’esperienza immersiva e confortevole ai tifosi. La visione della proprietà si sposa perfettamente con le direttive della Lega B, che da tempo promuove politiche virtuose in materia di infrastrutture, sostenibilità economica e radicamento territoriale dei club.
L’elogio alla famiglia Noto
Particolarmente significativo è stato il riconoscimento rivolto da Paolo Bedin alla famiglia Noto, alla guida del Catanzaro dal 2017. “Complimenti alla famiglia Noto che ancora una volta dimostra una visione di lungo periodo sul club”, ha dichiarato il presidente della Lega Serie B, elogiando la capacità progettuale della proprietà giallorossa. In questi anni, la gestione Noto ha rappresentato una svolta per il club calabrese, che ha ritrovato stabilità economica, ambizione sportiva e una chiara identità sul territorio. L’impegno sullo stadio rappresenta l’ultimo tassello di un percorso di crescita che ha visto il Catanzaro consolidarsi come realtà di riferimento nel panorama della cadetteria.
L’impegno della proprietà non si limita alla dimensione sportiva, ma abbraccia una concezione più ampia del ruolo sociale del calcio. Il nuovo Ceravolo dovrà diventare uno spazio aperto alla città, capace di generare valore economico e sociale, di attrarre investimenti e di rafforzare il senso di appartenenza della comunità. Un modello che, se ben realizzato, potrà rappresentare un esempio replicabile anche per altre realtà del calcio italiano, soprattutto in quelle aree del Paese dove le infrastrutture sportive necessitano di interventi urgenti. La Calabria calcistica, da troppo tempo ai margini del dibattito nazionale, può tornare protagonista grazie a progetti ambiziosi e concreti come quello del Catanzaro.
La parole di Bedin assumono un valore ancora maggiore se contestualizzate nel quadro complessivo della Serie B, campionato che nella stagione in corso ha fatto registrare un incremento del 20% nelle presenze negli stadi rispetto all’anno precedente. Un dato che testimonia il ritrovato entusiasmo del pubblico e la capacità della Lega di promuovere un modello di calcio sano, equilibrato e radicato nei territori. Il Catanzaro, con il suo progetto stadio, si candida a essere uno dei volti di questa rinascita, unendo tradizione e innovazione, passione popolare e visione imprenditoriale.
Le prossime settimane saranno decisive per conoscere i dettagli operativi dell’intervento e le tempistiche di realizzazione. Nel frattempo, l’elogio di Bedin rappresenta un riconoscimento importante per il lavoro della società e per l’intera città di Catanzaro, chiamata a sostenere con orgoglio un progetto che va ben oltre i novanta minuti di gioco. Il nuovo Ceravolo potrà diventare un simbolo di rinascita, un luogo in cui generazioni di tifosi continueranno a sognare, costruendo insieme il futuro giallorosso.
