Pietro Iemmello, capitano e simbolo del Catanzaro, si racconta sulle colonne de La Gazzetta dello Sport in un’intervista esclusiva rilasciata a Nicola Binda. Un dialogo che spazia dai suoi ricordi più cari alle ambizioni per il futuro, passando per i sacrifici, le emozioni e le responsabilità di chi è diventato il volto di una squadra e di una città. “I gol segnati a San Siro sapevo sarebbero rimasti a vita, ma farne tre a Marassi davanti a 2.000 catanzaresi non ha prezzo,” confessa il bomber giallorosso, reduce da una storica tripletta contro la Sampdoria.
L’orgoglio di un capitano e il legame con il Catanzaro
Iemmello non nasconde la sua soddisfazione per il cammino fatto con le Aquile, pur rimanendo con i piedi ben saldi a terra. “Mi sento bene e vedo le cose in modo diverso rispetto a quando ero giovane,” spiega, sottolineando come la passione e il divertimento siano il motore del suo successo. “Ho un ottimo rapporto con il presidente Noto: prima la parola, poi i contratti. Mi godo il presente e, finché mi diverto, continuo.”
La responsabilità di essere un “profeta in patria” non lo spaventa, ma lo stimola. “Non è facile, sei caricato di responsabilità. Ma la vivo con spensieratezza. Sono tornato a casa per rivivere quello che ho vissuto da ragazzino e i bambini hanno ricominciato a tifare Catanzaro,” racconta con orgoglio. Per lui, il calcio è passione, identità e senso di appartenenza, elementi che si riflettono nella sua leadership dentro e fuori dal campo.
Una stagione complicata: “La pareggite mi manda in bestia”
Nonostante il buon momento personale, il capitano non nasconde una certa frustrazione per l’andamento della stagione. “Mi fa rosicare molto, mi manda in bestia e non ci dormo la notte. Solo due volte siamo andati in vantaggio, spesso abbiamo dovuto rincorrere. È ora di cominciare a vincere. In fretta.” Una diagnosi lucida e appassionata su un Catanzaro che quest’anno soffre di una “pareggite acuta”, con troppe occasioni mancate per portare a casa i tre punti.
Iemmello riconosce l’importanza della tattica, ma ribadisce che più del modulo contano l’interpretazione e l’atteggiamento. “Caserta è partito col 3-5-2 perché avevamo tanti assenti, poi ha cambiato e abbiamo fatto fatica. Così siamo tornati al 3-5-2. Io spingo per il 4-2-3-1, ma alla fine conta come si attacca: siamo sempre in 5-6 davanti.”
La Serie B e le ambizioni del Catanzaro
Il capitano giallorosso analizza anche l’attuale campionato di Serie B, sottolineando l’incertezza e l’equilibrio che lo caratterizzano. “Il Sassuolo farà corsa solitaria, ma il resto si deciderà a marzo. Tutti pareggiano tanto, chi riesce a fare un filotto si stacca. Pisa e Spezia sono partite forte, ma sono inferiori.” Un’analisi lucida che riflette la sua esperienza e la conoscenza della categoria.
Sui sogni di promozione e il futuro del Catanzaro, Iemmello è pragmatico: “Ai playoff credevo di arrivare in Serie A, ma da neopromossa non eravamo ancora pronti. La società si sta strutturando bene e può competere con le grandi multinazionali del calcio. Le basi ci sono.”
Un legame speciale con De Zerbi e il futuro
Tra i momenti più emozionanti, Iemmello cita il legame con Roberto De Zerbi, suo ex allenatore ai tempi del Foggia. “Mi ha scritto dopo la tripletta e io l’ho chiamato dopo la sua vittoria contro il Monaco. È il numero uno.” E quando si parla di futuro, il capitano è chiaro: “Non credo ci siano possibilità di lasciare Catanzaro. Ho un impegno morale con questa città. Una chiamata di De Zerbi? Sarebbe come se Spalletti mi volesse in Nazionale…”.
Un simbolo per la città e il calcio
Pietro Iemmello incarna il sogno di ogni tifoso: un campione che torna a casa per riportare in alto i colori della propria squadra. La sua passione e il suo impegno continuano a ispirare generazioni di giovani catanzaresi, mentre il suo talento e la sua leadership lo rendono uno dei protagonisti assoluti del campionato di Serie B. “Fino a quando mi diverto, continuo,” afferma, lasciando intendere che il meglio deve ancora venire. E per i tifosi del Catanzaro, ogni partita è un nuovo capitolo da scrivere insieme al loro capitano.